di Marco Livi  

Giochi ormai quasi fatti per l’aumento di capitale di Rcs Mediagroup. Nel tardo pomeriggio di ieri da parte del patto di sindacato erano già state comunicate adesioni per una quota pari al 44% del capitale. Era stato il presidente, Angelo Provasoli, a chiedere una risposta entro la mezzanotte, per chi avesse avuto intenzione di aderire.

Il patto vincola circa il 58% del capitale della casa editrice. Fino al tardo pomeriggio di ieri erano 8 su 12 i soci del patto disponibili a fare la propria parte: Mediobanca (13,7% la quota sindacata), Fiat (10,3%), FonSai-Unipol (5,25%), Pirelli (5,2%), Intesa Sanpaolo (4,9%), Mittel (1,3%), Eridano Finanziaria-Bertazzoni (1,2%) ed Edison (1%), detentori complessivamente di una quota del 42,7% di capitale apportata al patto, che intendono aderire anche per piccole quote detenute fuori patto, per un totale appunto del 44%. Incerta ancora Italmobiliare (7,4%), che ha espresso l’intenzione di prendere una decisione solo quando saranno definiti modalità e condizioni dell’aumento e non pervenute le volontà della Sinpar dei Lucchini che però tempo fa aveva manifestato l’intenzione di partecipare, mentre Generali (3,7%) e Merloni (2%) sarebbero orientate a non aderire, andando così verso una sensibile diluizione della propria quota, ma non hanno formalizzato una decisione definitiva e potrebbero cambiare idea più avanti.

Le regole del patto prevedono che i soci che intendono cedere i diritti all’aumento debbano offrirli pro quota agli altri partecipanti al sindacato. Secondo indiscrezioni Mediobanca e Intesa Sanpaolo sarebbero disposte a farsi carico di parte della quota che non dovesse essere alla fine sottoscritta da altri pattisti. L’aumento proposto dal cda fino a un importo di 600 milioni di euro prevede che una prima tranche da 400 milioni venga versata entro luglio 2013. Per quanto riguarda gli altri 200 milioni si sarebbe stabilito che vengano versati entro il 2015.

Fuori dal patto, soci di rilievo com Giuseppe Rotelli e Diego Della Valle, non hanno ancora esplicitato l’intenzione di aderire o meno, mentre Edizione (Benetton) sarebbe propensa a non partecipare.

Come ormai assodato nei giorni scorsi, nella visione dei soci del patto di maggior peso la ricapitalizzazione è solo il primo step indispensabile per garantire la continuità aziendale e la sopravvivenza di Rcs. Lo sforzo richiesto ora viene visto dunque in funzione di una fase 2 finalizzata al rilancio del gruppo con l’intervento di un nuovo partner, industriale o finanziario, che si ponga come editore unico. Ieri il titolo Rcs ha chiuso in borsa a 0,862 euro (+1,17%).

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