di Luisa Leone

L’Italia delle infrastrutture è ancora in grado di attrarre investimenti esteri. Parola di Deborah Zurkow, chief investment officer e responsabile del nuovo team Infrastructure debt messo in piedi da pochi mesi da Allianz Global Investors.

Si tratta di una squadra che ha il compito di costruire un portafoglio di investimenti in infrastrutture europee, solo con titoli privilegiati e garantiti, con rating investment grade. I servizi e prodotti offerti sono consulenza e gestione separata, gestione separata discrezionale e fondi comuni. Per l’Italia non sono ancora disponibili ma c’è l’interesse ad aprire anche questo mercato.

 

Domanda. A che punto è il lavoro del team Infrastructure debt di Allianz Global Investors?

Risposta. Siamo partiti solo a settembre ma siamo già riusciti a fare alcune offerte e ne abbiamo altre in vari stadi dei processi approvativi. Siamo fortunati perché siamo asset manager ma abbiamo già un core investor che è Allianz, che ci ha permesso di partire in fretta con l’operatività.

 

D. Pensate di investire anche in infrastrutture italiane?

R. Allianz Global Investors è da tempo presente in Italia con le attività di asset management. Il nostro team è molto giovane non abbiamo ancora creato un portafoglio ma di certo saremo tra i primi a partecipare a nuove transazioni nel Paese. Ci sono molte opportunità e ne stiamo guardando molto da vicino più d’una.

 

D. In quali settori?

R. I settori che abbiamo individuato sono quello dei trasporti, strade e aeroporti in particolare, ma anche utility, e nello specifico elettricità, acqua e gas.

 

D. C’è qualche priorità fra questi?

R. Direi di no, per noi la vera priorità è trovare il giusto investimento, che garantisca stabilità a livello di cash flow e prevedibilità sotto il profilo regolatorio. E non faccio fatica a dire che in Italia ci sono progetti che rispondono a queste caratteristiche.

 

D. Ma con Btp così convenienti perché investire in infrastrutture?

R. Perché in questi progetti c’è sempre uno spread addizionale, che certo dipende anche dal livello generale dei rendimenti dei titoli di Stato ma che comunque è più generoso. In più c’è un premio per l’illiquidità. Inoltre l’investimento in infrastrutture garantisce una diversificazione dei portafogli di lungo termine.

 

D. Quali sono i primi obiettivi del team?

R. Innanzitutto bisogna creare credibilità e fiducia negli operatori del mercato e per ottenere questo obiettivo niente è meglio che concretizzare delle operazioni. Noi ne abbiamo già in pista qualcuna e quindi siamo a buon punto. La nostra ambizione è non solo portare a termine i primi deal ma farlo in modo da creare fiducia nel settore delle infrastrutture.

 

D. È un asset da sempre visto come piuttosto rischioso, non sarà facilissimo.

R. È una percezione a volte eccessiva. Sarebbe irrealistico dire che non ci sono rischi, anche perché è il motivo per cui si può avere un premio per questo tipo di investimenti, ma con la giusta expertise, che credo di poter dire noi abbiamo, è possibile controllarli. Senza contare che se si investe in progetti nuovi si può partecipare a tutto il loro sviluppo ed essere più certi della loro riuscita. Inoltre non è un mercato di breve termine e opportunistico ma di lungo e per questo è adatto a investitori come i fondi pensione per esempio, che tipicamente hanno orizzonti piuttosto lunghi. (riproduzione riservata)