Sarà pronta a breve la short-list per la cessione degli asset che Milano Assicurazioni dovrà cedere nell’ambito del progetto di fusione a quattro con Premafin, FonSai e Unipol.
Come noto sono stati divisi in due blocchi. Nelle prossime settimane verranno inviati gli information memorandum ai soggetti che hanno presentato interesse. Entro l’estate penso che definiremo una short-list di controparti” con le quali trattare “le condizioni definitive di cessione”, ha dichiarato Carlo Cimbri, a.d. di Milano Assicurazioni, nel corso dell’assemblea degli azionisti che ha approvato ieri il bilancio chiuso al 31 dicembre 2012.
“Fisicamente gli 1,7 mld di premi che dovremo cedere usciranno nei primi mesi dell’anno prossimo“, ha affermato Cimbri rimarcando che “tutto quest’anno la società avrà il perimetro attuale”.
Nel corso dell’assise il manager ha posto l’accento anche sulla grande incertezza che grava sulle prospettive della società, rappresentata dal voto dei soci di risparmio sulla fusione. Voto che avrà, quindi, un peso determinante sulle prospettive di Milano Assicurazioni.
C’è una grossa incognita rappresentata dalle determinazioni che verranno assunte dagli azionisti di risparmio“, ha sottolineato Cimbri.
La fusione potrà essere raggiunta “se, e solo se, anche gli azionisti di risparmio si esprimeranno a favore. Questo determinerà una variazione importante delle prospettive future. In caso di fusione le prospettive non potranno che coincidere” con quelle degli “altri azionisti del gruppo. Sono prospettive assolutamente positive per le potenzialità che intravediamo. Cosa diversa sarà il caso in cui gli azionisti di risparmio della Milano, per ragioni la cui comprensione a me sfugge”, dovessero votare contro. In questo caso “la Milano dovrebbe rimanere così come è oggi, ossia stand-alone ma con fatturato molto ridotto”.
Nel caso in cui Milano Ass. rimanga stand-alone, ha dichiarato Cimbri, la società “rimarrebbe un po’ una cenerentola, con poche prospettive di sviluppo strategico”.
Esprimo la mia posizione personale. Ritengo che la valorizzazione che Milano Ass. ha avuto nell’ambito dei rapporti di concambio sia assolutamente congrua“, ha precisato ancora il Ceo.
Difficile pensare che se Milano Ass. rimarrà stand-alone possa ottenere lo stesso valore che gli viene riconosciuto” in caso di fusione, ha concluso il manager.

Per quanto riguarda i tempi del processo di fusione in corso Cimbri ha specificato che “I termini della fusione e i concambi sono quelli definiti e approvati dai Cda delle società interessate. Rimangono invariati anche se passerà un po’ più di tempo del previsto per arrivare fisicamente alla fusione” perché le assemblee potranno essere convocate “solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Ivass”.
Come noto l’Ivass ha interrotto i termini deliberativi, richiedendo alla società una serie di documentazione, gran parte della quale potrà essere consegnata solo dopo la data odierna sulla base del bilancio definitivo 2012. Quindi, verso la metà del mese di maggio riprenderanno a decorrere i termini e ragionevolmente l’autorizzazione dovrebbe arrivare prima dell’estate e mettere le società interessate in condizioni di procedere con le assemblee immediatamente dopo”.
“Entro fine anno, ci attendiamo di completare il progetto di fusione dal punto di vista societario. Questo, però, non deve rallentare le attività di gestione delle società” in una “forma coordinata e integrata”.

“Con i mercati che ci sono nel 2013 aspettare oltre un anno” per arrivare “alla fusione societaria, a me, pare un po’ fuori dal tempo rispetto alla velocità con cui si muovono i mercati“, ha concluso Cimbri.