Pagina a cura di Sibilla Di Palma  

Il futuro del mercato del lavoro è verde e non parla solo la lingua del fotovoltaico. La green economy sta aprendo le porte, tra gli altri, anche ad assicuratori e avvocati ambientali, energy e finance manager. Senza scordare le opportunità provenienti dal biogas che nel 2012 ha registrato una crescita complessiva delle richieste di lavoro del 50%, soprattutto per tecnici e giovani neolaureati in agraria e biologia.

Un settore che resiste alla crisi.

La crisi non sembra aver arrestato la corsa del comparto. Gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Ambiente evidenziano una crescita europea tra il 2000 e il 2012 passata da 2,5 a 4 milioni di occupati nei settori verdi. Anche a livello Italia, le stime degli analisti sull’occupazione restano ottimiste. Gli obiettivi di Europa 2020, nell’ambito dei quali lo Stivale punta al raggiungimento del 17% della produzione elettrica da fonti rinnovabili, valgono secondo la società di consulenza strategica Althesys oltre 110mila posti di lavoro nella green economy. Mentre secondo uno studio effettuato (nel marzo 2010) da Ires Cgil e Filctem Cgil nel 2020 ci saranno in Italia 60.500 green workers in più rispetto a oggi.

Una guida per le professioni green. Un settore in ascesa, dunque, che lascia spazio alla creazione di nuove professioni e all’aggiornamento in chiave ecologica delle attività più classiche. A metterlo in evidenza è il testo Guida alle nuove professioni nell’ambiente e nello sport, nato come risultato, tra gli altri, del progetto Liberamente realizzato dal Cts (Centro turistico studentesco e giovanile) il cui obiettivo era favorire la conoscenza e la frequentazione da parte di un campione di giovani residenti nelle province di Roma, L’Aquila, Lecce e Reggio Calabria di percorsi professionali connessi al settore verde. La guida presenta 23 nuovi green jobs, concentrati maggiormente nei comparti dell’agricoltura, del manifatturiero e della ricerca e sviluppo. Tra questi, figure classiche riaggiornate in chiave ecologica, come l’agricoltore bio, ossia il responsabile dell’intero processo di produzione di un’impresa agricola con l’obiettivo di ottenere risultati economico-produttivi nel rispetto dei disciplinari del biologico, o profili emergenti come l’assicuratore e l’avvocato ambientale, vale a dire specializzati rispettivamente in prodotti assicurativi eco e nelle norme di diritto sulla conservazione e tutela dell’ambiente. E ancora l’ecoauditor, ossia un professionista attivo nel controllo degli impianti e dei processi produttivi aziendali rispetto alle norme ambientali, o il comunicatore ambientale (che si occupa di elaborare strategie di comunicazione e campagne di sensibilizzazione pubbliche), solo per citarne alcuni.

L’andamento delle richieste nel fotovoltaico. Accanto alle nuove professioni, anche il fotovoltaico, pur non essendo un settore in crescita a seguito della riduzione degli incentivi pubblici, continua a richiedere specialisti. In particolare, «figure che si occupano di manutenzione e controllo della produttività degli impianti esistenti, come ingegneri elettrici, addetti al telecontrollo e trasferisti manutentori», commenta Francesca Contardi, amministratore delegato di Page Personnel, società specializzata nella ricerca e selezione di figure impiegatizie dal livello junior fino al middle management. A risentire maggiormente in seguito alle ultime novità legislative sono state in particolare le realtà con oltre 100 dipendenti. «Dai grandi progetti si è passati alla logica degli impianti a tetto. Le aziende che si sono adattate maggiormente sono state le realtà con una struttura flessibile e dai quindici fino ai 30 dipendenti», prosegue Contardi.

Green jobs più ricercati nel 2013. Le opportunità di lavoro nella green economy per il prossimo futuro sono legate «anche al mercato dei rifiuti, della bioedilizia e bioarchitettura, efficienza energetica, responsabilità sociale d’impresa», sottolinea Michele Tremigliozzi, esperto di green energy per Adecco Italia.

Tra le figure più ricercate attualmente spiccano tecnici addetti all’installazione e alla manutenzione di impianti fotovoltaici; consulenti di vendita degli impianti fotovoltaici; energy manager, ossia l’esperto nella gestione e nell’efficientamento dei consumi energetici; finance manager, vale a dire il professionista deputato allo sviluppo e alla gestione finanziaria dei progetti/attività; tecnici addetti all’installazione e alla manutenzione di turbine eoliche. Mentre per i prossimi mesi «ci aspettiamo una richiesta di tecnici consulenti sul fotovoltaico e ambientali, di operatori nei settori della bioedilizia, waste manager e csr manager», prosegue Tremigliozzi. Figure queste ultime legate all’esigenza di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale da parte delle aziende. «Nei primi mesi del 2013 si conferma infatti il collegamento sempre più forte tra edilizia ed energie rinnovabili», specifica l’esperto.