«In Italia niente è più inedito dell’edito», diceva Mario Missiroli, uno dei padri nobili del giornalismo italiano.

Il «nuovo intreccio» tra Generali e De Agostini, relativo a un coinvestimento nel settore del private equity risalente alla fine del 2006, che secondo Il Sole 24 Ore di ieri non sarebbe «mai stato reso noto», è in realtà già stato raccontato, documenti alla mano, da MF-Milano Finanza il 12 gennaio 2007, tre mesi dopo la riunione del cda della Toro (da poco ceduta da De Agostini a Generali) che aveva deliberato l’investimento da 130 milioni nel fondo di fondi DeA I Fund of Funds, nonché la cessione allo stesso fondo del portafoglio di private equity della stessa Toro (70 milioni più altri 30 milioni di impegni, o commitment). Nella stessa riunione, il cui verbale è stato depositato al Registro delle imprese di Torino ed è dunque liberamente consultabile, il cda della Toro aveva anche deliberato di valutare la sottoscrizione «di un secondo e di un terzo fondo di fondi che verranno istituiti (…) tra il 2008 e il 2011». Che le Generali fossero investite nei fondi della De Agostini era dunque stranoto. E il 5 luglio MF precisava che «il target di raccolta del fondo di coinvestimento è fissato a 300 milioni». Perché dunque così tanta enfasi su un’operazione già raccontata e risalente a più di sei anni fa? Forse l’invito formulato nel libro-intervista Confiteor dall’ex presidente del Leone, Cesare Geronzi, a indagare sui risvolti ancora oscuri dell’operazione Generali-Toro (sempre che ce ne siano ancora) così come l’asset review condotta dal nuovo ad della compagnia triestina, Mario Greco, che ha riguardato anche le operazioni realizzate con parti correlate (dunque anche l’investimento nei fondi targati De Agostini), potrebbero aver suscitato il recente interesse de Il Sole 24 Ore. A pochi giorni dall’assemblea delle Generali, in agenda il 30 aprile, si riaccende un faro già acceso; e non è dunque escluso che qualche socio possa prenderne le mosse per chiedere conto di questa operazione al nuovo vertice del Leone. Ma sul punto Greco è già stato chiaro: «Non facciamo gli storici, siamo qui per gestire il presente e il futuro».