di Anna Messia

Altre adesioni «le stiamo raccogliendo ancora in questi giorni ma siamo già vicini all’85%», dice Roberto Salvi, presidente del gruppo Agenti Toro assicurazioni (Gaat). Si tratta delle sottoscrizioni raccolte tra i circa 400 agenti Toro per dare vita a Gaat Service, una società di intermediazione che consentirà alla rete di vendita del gruppoGenerali di collaborare con agenti o broker di altre compagnie di assicurazione, secondo quanto previsto dalle nuove regole introdotte dal decreto Liberalizzazioni.

La srl, Authority permettendo, «sarà operativa entro fine anno» continua Salvi. La società nasce un po’ come un’arma di cui gli agenti Toro hanno deciso di dotarsi per rispondere al piano per l’Italia di Generali, che passa per la fusione delle società del gruppo (Generali, Ina, Assitalia, Toro e Lloyd Italico) in una compagnia unica, Generali Italia.
Un’integrazione che, come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 8 marzo, gli agenti Toro guardano con timore perché temono la scomparsa del loro marchio, nato 180 anni fa, oltre che del loro modello operativo, nonostante il ceo Mario Greco abbia annunciato investimenti per 300 milioni nei prossimi tre anni per crescere nel mercato italiano. Tra l’altro non sono i soli all’interno del gruppo Generali ad aver alzato la guardia. Tanto che gli avvocati cui si sono rivolti gli agenti Gaat, lo studio Floreani di Udine, sono stati chiamati come consulenti anche dall’altro gruppo agenti della Toro, l’Unat, presieduto da Franco Grandi, che raccoglie circa 100 agenzie e 160 agenti. Oltre che da quelli del Lloyd Italico. Tutti gli agenti chiedono prima di tutto di conoscere nel dettaglio il piano di integrazione di Generali in Italia, di cui si sta occupando Raffaele Agrusti e di cui finora sono state diffuse esclusivamente le varie tappe, che prevedono l’avvio diGenerali Italia entro luglio prossimo e la conclusione entro il 2014. Ma loro vorrebbero avere in mano tutti i dettagli e ne hanno fatto richiesta formale. Intanto vanno avanti per la loro strada. «Ci stiamo ancora lavorando ma presumibilmente la nuova società inizierà a operare nei rami elementari, come l’Rc Professionale», continua Salvi. Neanche gli agenti Ina Assitalia, riuniti nell’Anagina, restano fermi. Per l’inizio di maggio hanno in programma l’assemblea «per definire le azioni da adottare».

Ieri, intanto, per quanto riguarda il rinnovo del consiglio di amministrazione di Generaliin vista dell’Assemblea del 30 aprile, Assogestioni ha confermato Paola Sapienza come rappresentante dei fondi nel cda. Nella lista ci sono anche gli altri due consiglieri, Carlo Carraro e Cesare Calari, che non entreranno però nel nuovo cda che sarà ridotto a 11 membri. La ricandidatura dei tre consiglieri rappresenta un «attestato di stima per l’egregio lavoro svolto in seno all’organo di amministrazione», si legge in una nota diffusa ieri dal Comitato nomine dell’associazione che rappresenta le sgr. (riproduzione riservata)