di Andrea Di Biase

L’ad di Unipol, Carlo Cimbri, lancia un monito agli azionisti di minoranza di Milano Assicurazioni e in particolare agli azionisti di risparmio su un’eventuale loro voto contrario alla fusione a quattro con Premafin, Fondiaria-Sai e Unipol. «Senza la fusione», ha detto Cimbri nel corso dell’assemblea di bilancio della Milano, «la compagnia resterebbe un po’ una Cenerentola nell’ambito del gruppo, senza prospettiva di sviluppo strategico e con una dimensione molto ridotta perché il fatturato», anche alla luce delle dismissioni di asset necessarie per ottemperare agli impegni con l’Antitrust, «scenderebbe attorno al miliardo». L’appuntamento assembleare di ieri non aveva all’ordine del giorno l’approvazione del progetto di fusione. Tuttavia, considerato che la pronuncia dell’Ivass dovrebbe arrivare entro l’estate, Cimbri ha colto l’occasione per invitare i soci di minoranza, specie quelli di risparmio (che hanno diritto di veto), a schierarsi a favore del merger. «È difficile pensare», ha aggiunto, «che se la Milano resterà stand-alone gli azionisti potranno trarre lo stesso valore a loro riconosciuto nell’ambito della fusione». Escluso dunque un aggiustamento del concambio per invogliare i soci di risparmio di Milano a non mettersi di traverso. «I concambi sono quelli approvati dai cda e restano invariati», ha detto Cimbri. Sempre entro l’estate verrà definita anche la short list dei candidati interessati a rilevare gli asset per 1,7 miliardi di premi che proprio la Milano metterà in vendita come chiesto dall’Antitrust. La cessione, ha spiegato il manager, «avverrà in due momenti: nei prossimi giorni invieremo l’information memorandum verso chi ha manifestato interesse (si parla di Axa, Allianz, Zurich e Cattolica, ndr) ed entro l’estate definiremo una short list di controparti con cui tratteremo le condizioni definitive di cessione dopo l’estate». Premi, reti e agenzie «usciranno dalla società nei primi mesi dell’anno prossimo». Con essi sarà ceduta anche una parte del debito subordinato, «fra 100 e 150 milioni», verso Mediobanca. Nel corso dell’assemblea di Fondiaria-Sai, che si è tenuta successivamente a quella della Milano, Cimbri si è soffermato sul tema dell’eventuale conversione dei titoli di risparmio FonSai di categoria A in titoli risparmio di categoria B. «Non siamo pregiudizialmente contrari e si procederà se ci saranno le condizioni di interesse per tutti gli azionisti». L’assemblea FonSai, oltre ad approvare il bilancio, ha rinnovato il cda. Fabio Cerchiai è stato confermato presidente, Cimbri amministratore delegato. (riproduzione riservata)