La condizione delle assicurazioni è in miglioramento. Prosegue il calo della raccolta a causa dell’andamento negativo dell’economia, ma “la redditività è tornata su valori positivi, beneficiando delle plusvalenze sul portafoglio di titoli di Stato”.
E’ quanto si legge nel rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia nel quale si precisa come “gli indici di solvibilità sono ampiamente superiori ai requisiti minimi”. Il settore non risente in misura significativa del basso livello dei tassi di interesse, che sta invece destando preoccupazioni tra le compagnie dei paesi europei dove i rendimenti dei titoli di Stato si collocano su valori minimi storici.
Più in dettaglio, si legge nel bollettino, nel 2012 è proseguito -attenuandosi – il calo della raccolta (-4,6%, contro -12,5 nel 2011). Nel ramo vita la flessione, relativamente più accentuata, riflette sia la debolezza della domanda sia i minori collocamenti di prodotti di terzi da parte delle banche. Nel quarto trimestre si è registrata una ripresa della raccolta rispetto allo stesso periodo del 2011, concentrata nel comparto vita. Tale tendenza, spiega Bankitalia nel rapporto, è proseguita nel primo trimestre di quest’anno.
Il Roe è salito, in media, al 15,2% nel ramo vita (per effetto delle plusvalenze sul portafoglio dei titoli di Stato) e al 3,1% nel ramo danni. Quest’ultimo comparto ha beneficiato di un generale miglioramento del combined ratio (oneri e spese di gestione in rapporto ai premi), anche in ragione della riduzione del numero dei sinistri automobilistici e dei primi effetti sugli oneri delle recenti riforme in materia di responsabilità civile auto, in particolare di quelle che prevedono criteri più stringenti per la stima delle lesioni di lieve entità. Gli indici di solvibilità dei rami vita e danni si attestano su valori ampiamente superiori ai requisiti regolamentari. Il patrimonio di vigilanza e’ pari in media a 2 volte il valore richiesto nel ramo vita e a 2,8 volte nel ramo danni.
Solo 12 imprese, con una raccolta premi pari al 2,7% del settore, si sono avvalse delle misure anticrisi al fine di sterilizzare l’impatto sui bilanci delle minusvalenze latenti sui titoli di Stato (nel 2011 erano state 69, con una quota di mercato del 65%). Il miglioramento della situazione patrimoniale è confermato dai dati consolidati relativi ai principali gruppi assicurativi. Solo 3 gruppi di minore dimensione si sono avvalsi delle misure anticrisi (contro 9 nel 2011).
Gli indicatori tecnici di liquidità del settore vita sono in miglioramento, principalmente per effetto di un calo delle richieste di riscatto da parte dei sottoscrittori; nel primo trimestre di quest’anno il rapporto tra oneri e premi è tornato sotto la soglia del 100%. Per far fronte al rischio di maggiori riscatti le compagnie hanno incrementato il peso delle componenti più liquide dell’attivo, in particolare dei depositi a vista e dei titoli obbligazionari con durata residua inferiore a 24 mesi.
Il valore dei titoli di Stato detenuti dalle compagnie italiane rimane cospicuo e in leggera crescita rispetto a settembre del 2012. La vita media residua del portafoglio è elevata, sebbene l’esigenza di fronteggiare il rischio di liquidità stia inducendo le compagnie ad aumentare gli acquisti di titoli con scadenze relativamente contenute. Il consistente calo dei rendimenti sui titoli di Stato italiani ha determinato un ulteriore aumento delle plusvalenze di bilancio nette.
Nel 2013, sottolinea il rapporto, la gestione finanziaria potrà tuttavia risentire sia di eventuali rinnovate tensioni sui mercati finanziari sia di un aumento del rischio di credito sulle obbligazioni societarie connesso con la difficile congiuntura economica.