Ufficializzata la lista di maggioranza di Unicredit, che vede 7 nuovi ingressi su un cda sceso da 23 a 19 componenti. Nel prossimo board di Piazza Cordusio – in vista dell’assemblea dell’11 maggio – entreranno, infatti, due esponenti di Aabar Investments, primo azionista della banca con il 6,5%: si tratta di Khadem Abdulla Al Qubaisi, presidente del fondo di Abu Dhabi, e di Luca Cordero di Montezemolo. Gli altri nuovi ingressi riguardano Alessandro Caltagirone (figlio di Francesco Gaetano Caltagirone), la presidente degli industriali polacchi Henryka Bochniarz (economista, già fondatrice di una delle prime società di consulenza della Polonia e poi vicepresidente della Boeing), Candido Fois (indicato da Cariverona al posto di Luigi Castelletti) e Lorenzo Sassoli De’ Bianchi (in quota Carimonte, presidente dell’Upa e della Valsoia), oltre – ovviamente – al presidente designato Giuseppe Vita. Sono queste le novità contenute nella lista di maggioranza presentata ieri dalle Fondazioni Cariverona, Crt, Monte di Bologna e Carimodena, che verrà resa disponibile con gli allegati entro venerdì. Come secondo le attese, fuori i soci libici, la Banca Centrale Libica e la Lia, secondi azionisti con una quota complessiva intorno al 4 per cento. Confermati in cda, invece, Manfred Bischoff, Vincenzo Calandra Buonaura, Federico Ghizzoni, Francesco Giacomin, Helga Jung, Friedrich Kadrnoska, Marianna Li Calzi, Luigi Maramotti, Antonio Maria Marocco, Fabrizio Palenzona e Anthony Wyand. Come previsto, oltre al presidente e all’ad Ghizzoni, 2 posti sono andati al fondo Aabar, altri 2 ai rappresentanti dei soci privati italiani, 4 agli internazionali, 1 al gruppo Allianz e 7 alle fondazioni. Giovanni Belluzzi, attualmente in consiglio, è il diciannovesimo in lista, ma è destinato a cedere il posto al candidato delle minoranze. Un’ulteriore lista è stata, infatti, presentata da alcuni fondi, con la conferna della candidata Lucrezia Reichlin. In mattinata, prima dell’ufficializzazione dei candidati, Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione BdS, aveva detto che nella lista per il rinnovo del board di Unicredit «l’Italia, da Vipiteno a Lampedusa, è tutta rappresentata», aggiungendo che «sulla lista c’è stato un accordo unanime. Credo sia la risultante di una dialettica molto serrata ma molto positiva, dove sono state rispettate tutte le componenti (italiane ed estere), le fondazioni (grandi e piccole), i privati e tutto il territorio italiano».