È corsa contro il tempo per il salvataggio di Premafin e di Fondiaria-Sai. Nel week-end che inizia sabato 14 i vertici delle società coinvolte nell’operazione, compresa Unipol, che da mesi è impegnata nel tentativo di prendere il controllo di FonSai, e i rispettivi advisor (con Mediobanca garante dei due aumenti di capitale) saranno al lavoro per riuscire a chiudere l’operazione nei primi giorni della prossima settimana. Un ulteriore slittamento dei tempi potrebbe compromettere la buona riuscita dell’operazione con conseguenze gravissime sia per Premafin sia per FonSai. Da settimane, infatti, la procura di Milano ha acceso un faro sui conti delle società personali di Salvatore Ligresti (Sinergia e ImCo) ma anche su quelli di Premafin e Fondiaria-Sai per verificare se esistano i presupposti per presentare al Tribunale istanza di fallimento. Per ora il pm Luigi Orsi non si è ancora mosso in questa direzione, anche alla luce del fatto che dal 27 febbraio scorso sul tavolo dell’Isvap (in attesa di autorizzazione) c’è il piano di salvataggio di Premafin e FonSai presentato dal gruppo bolognese guidato da Carlo Cimbri. Piano che garantirebbe la continuità aziendale delle società del gruppo Ligresti coinvolte. Uno slittamento rispetto alla tabella di marcia, vuoi per possibili divergenze sui concambi per la fusione, vuoi per eventuali ripensamenti di Unipol (la voce è circolata ma sembra priva di fondamento), potrebbe indurre la procura a rompere gli indugi. Anche da qui origina l’impegno delle parti coinvolte nell’operazione per cercare di raggiungere un accordo, anche sui concambi, già nel corso del fine settimana, in modo da procedere alla convocazione dei cda di Unipol e FonSai per l’approvazione del progetto di fusione nei primi giorni della prossima. Sicuramente lunedì 16 si terrà il cda di Premafin per deliberare sulla relazione illustrativa all’assemblea del 17 maggio per l’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol. Questo è un passaggio fondamentale, ma senza l’accordo finale sui concambi potrebbe essere inutile. Che la tensione attorno a FonSai sia alta lo si capisce anche dalla decisione con cui gli azionisti di risparmio hanno dato mandato al proprio rappresentante di valutare eventuali azioni di responsabilità nei confronti degli esponenti aziendali della compagnia, alla luce del risposta del collegio sindacale alla denuncia presentata dal fondo Amber sulle operazioni con le parti correlate. (riproduzione riservata) Andrea Di Biase