di Anna Messia

Si allentano i legami tra banche e compagnie di assicurazione, le stesse che negli anni passati hanno stretto fruttuosi accordi distributivi per collocare polizze Vita allo sportello abbinate ai mutui e ai prestiti. L’Isvap, l’istituto di controllo del settore assicurativo, ha diffuso ieri in pubblica consultazione il regolamento che dà attuazione al decreto Liberalizzazioni emanato lo scorso gennaio, in base al quale le banche saranno costrette ad accettare offerte assicurative di altre compagnie, senza poter variare le condizioni di erogazione del mutuo o del credito al consumo. Insomma, gli accordi bancassicurativi che hanno finora consentito agli istituti di vendere, in uno stesso pacchetto, finanziamenti e polizze Vita del gruppo o di assicuratori alleati, realizzando ottimi guadagni, rischiano di subire un duro colpo, impattando un mercato che fattura più di 2 miliardi l’anno. Il decreto Liberalizzazioni, in particolare, ha previsto che qualora una banca o un intermediario finanziario condizioni l’erogazione del prestito o del mutuo alla stipula di una polizza Vita il cliente dovrà avere a disposizione almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi ad esso non riconducibili. Insomma, sul tavolo, considerando anche il prodotto «della casa», ci dovranno essere almeno tre preventivi. Non solo. Gli istituti dovranno comunque consentire al cliente di ricercare sul mercato una polizza Vita più conveniente, e proprio questo sembra l’aspetto più rivoluzionario. L’Isvap, nel suo regolamento, ha infatti puntualizzato che le filiali dovranno informare il cliente per iscritto della sua totale libertà di ricercare sul mercato una polizza più conveniente. Non solo, per rendere più agevole la comparazione di prodotti che a volte sono molto articolati e complicati l’Istituto di controllo ha predisposto anche un facsimile di preventivo nel quale dovranno essere indicati i dati essenziali del contratto assicurativo e il relativo premio. Ma c’è di più. L’Isvap ha anche previsto che la banca dovrà concedere al cliente almeno dieci giorni lavorativi per guardarsi intorno e valutare se il mercato offre un contratto Vita più conveniente di quelli pubblicizzati in filiale. Insomma, almeno sulla carta, le nuove regole suonano rivoluzionarie. Anche se ora bisognerà verificare il riposizionamento delle banche. Tra l’altro, a scombussolare gli accordi bancassicurativi era già intervenuto a fine 2011 un regolamento Isvap che aveva vietato la designazione della banca come beneficiario della polizza Vita qualora l’istituto avesse svolto anche la funzione di intermediario della polizza. Una stretta che aveva già il chiaro obiettivo di allentare gli accordi bancassicurativi e che è stata ribadita ieri dall’Istituto di controllo anche nel nuovo regolamento destinato a entrare in vigore a stretto giro di posta. Gli intermediari avranno tempo fino a mercoledì prossimo per inviare eventuali commenti e osservazioni perché il regolamento dovrà essere emanato entro il 26 aprile. (riproduzione riservata)