Ricavi stabili e utili in calo per Poste Italiane nel 2011. I risultati conseguiti nel 2011, spiega l’azienda, sono estremamente positivi in valore assoluto e consolidano il decennale trend di crescita anche in presenza di uno scenario di mercato ancora fortemente influenzato dalla crisi economica globale, che ha determinato l’ulteriore contrazione dei volumi postali e una tendenza generale alla riduzione della raccolta risparmi e degli investimenti.
L’esercizio 2011 si chiude con un utile netto di 846 milioni di euro, in calo rispetto a 1,018 miliardi nel 2010, e con una redditività che colloca Poste Italiane di gran lunga al primo posto al mondo. Il risultato operativo è stato di 1,641 mld (1,87 mld nel 2010).
I ricavi da mercato ammontano a 9,729 mld (+84 milioni sul 2010) e confermano la capacità del Gruppo di affrontare le difficoltà congiunturali. I ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si attestano a 21,7 miliardi di euro evidenziando una tenuta rispetto al 2010 (21,8 miliardi). I ricavi dei Servizi Postali registrano una flessione del 5% su base annua continuando a risentire degli effetti del calo dei volumi postali e della progressiva digitalizzazione degli invii, in un mercato oramai completamente liberalizzato dal 1° gennaio 2011.
I Servizi Finanziari presentano una positiva performance crescendo dell’1,2% (+57 milioni di euro) grazie ai buoni risultati dei ricavi da conti correnti (2,8 miliardi, +8,6% sul 2010). Le carte prepagate Postepay raggiungono gli oltre 8,2 milioni continuando a rendere Poste Italiane leader di mercato per tali tipologie di prodotti.
Nell’ambito della Relazione finanziaria annuale è rappresentato il primo rendiconto del Patrimonio BancoPosta, costituito il 2 maggio 2011, che ha concorso alla determinazione dell’utile netto con 256 milioni di euro, conseguiti negli otto mesi di operatività.
I servizi assicurativi hanno contribuito significativamente alla formazione dei ricavi: Poste Vita ha conseguito un importante risultato, con 9.514 milioni di euro di premi emessi, in linea con il 2010, che le ha permesso di guadagnare ulteriori quote di mercato, pari al 12,8% rispetto al 10,8% registrato nel 2010.