Nessun obbligo per le imprese di assicurazione di offrire polizze rc auto abbinate all’installazione della «scatola nera». La tesi è dell’Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, che ieri ha preso posizione contro la lettera al mercato con cui l’Isvap ha interpretato alcune disposizioni del cosiddetto «decreto liberalizzazioni », prevedendo, secondo l’Ania, obblighi non contemplati dalla legge, e che produrrebbero effetti particolarmente negativi per le imprese di assicurazione e gli assicurati. Tra questi, l’obbligo per le imprese di predisporre tariffe di fatto su base biennale, interpretata dall’Isvap nel senso di garantire all’assicurato, all’inizio di una nuova annualità, il pagamento di un premio inferiore a quello pagato nell’annualità precedente. Per l’Ania la norma, invece, stabilisce che la riduzione per bonus sia calcolata rispetto al premio di tariffa (defi nito dall’art. 133 del Cap come «premio applicato all’atto della stipulazione o del rinnovo»). La tesi Isvap addosserebbe agli assicurati che provocano sinistri (circa l’8% ogni anno) non solo gli aumenti tariffari conseguenti alla loro responsabilità, ma anche quelli che derivano dagli sconti concessi a tutti gli altri assicurati (92%). E alla ridotta quota di assicurati (comunque oltre 3.000.000 di persone) verrebbe richiesto un aumento del prezzo della copertura assicurativa. L’obbligo di offerta «con scatola nera», invece, avrebbe «l’effetto indesiderato, e certamente non voluto dal legislatore, di determinare un signifi cativo aumento delle tariffe rispetto a quelle oggi vigenti, a causa dei costi che le imprese dovrebbero sopportare per offrire obbligatoriamente la nuova soluzione tecnologica».