di Anna Messia

Tra qualche settimana la partita per il rinnovo del vertice dell’Isvap, l’istituto di controllo del settore assicurativo, entrerà nel vivo. La presidenza di Giancarlo Giannini, alla guida dell’Isvap da maggio 2002, scadrà infatti a fine giugno e, dopo un rinnovo e dieci anni trascorsi alla guida, non potrà più essere confermato, a meno che nel frattempo non intervenga una modifica legislativa. Modifica che al momento appare, in verità, piuttosto improbabile, nonostante nelle scorse settimane siano circolate indiscrezioni su parlamentari pronti a proporre l’intervento normativo. Ma il delicato momento in cui si trova in queste settimane l’istituto, nel pieno clamore della vicenda Fondiaria- Sai, rende molto complicata una possibile proroga di Giannini e in ogni caso fonti vicine all’Istituto fanno sapere che questa ipotesi non esiste. Ovvio, quindi, che siano già iniziati a circolare i primi nomi dei possibili candidati. Tra i quali in questi giorni è spuntata la candidatura di Andrea Monorchio, l’ex Ragioniere generale dello Stato, che dal 2001 è presidente della Consap, la società che si occupa dei servizi assicurativi pubblici. Monorchio, dotato di un curriculum di primo livello, sarebbe il candidato ideale per sostituire Giannini in questo periodo. Il suo, in verità, non è l’unico nome che circola, anche perché la partita per il rinnovo del vertice sembra ancora piuttosto aperta. La nomina del nuovo presidente, tra l’altro, sarebbe l’occasione per modificare la governance dell’istituto di controllo. Oggi nelle mani di Giannini sono concentrate sia la funzione di presidente sia quella di direttore generale. Incarichi che con il nuovo assetto dell’Isvap verrebbero separati e la risistemazione delle funzioni e delle caselle potrebbe consentire all’attuale vicedirettore dell’istituto, Flavia Mazzarella, di salire alla direzione generale. Ma anche in questo caso il passaggio non sarebbe scontato, perché la promozione dipenderà anche dalla scelta per il nuovo presidente. E, come detto, Monorchio non appare l’unico candidato. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella di una scelta interna con la designazione di un attuale consigliere dell’Isvap: il nome più gettonato è quello di Marco D’Alberti, che è stato anche consigliere del Cnel e dal 1997 al 2004 è stato componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato quando al vertice c’era Giuseppe Tesauro. Non solo: c’è anche un altro candidato d’eccezione di cui si fa il nome in queste settimane per rinnovare il vertice dell’autorità di controllo delle compagnie di assicurazione. Si tratta si Anna Maria Tarantola, che dal 2009 è vicedirettore generale della Banca d’Italia. Del resto, il passaggio di esponenti di primo piano della Banca d’Italia al vertice di altre autorità di controllo non sarebbe una novità. È avvenuto lo stesso, per esempio, per la Covip, la commissione sui fondi pensione, presieduta dal 2009 da Antonio Finocchiaro, dopo una lunga carriera in Via Nazionale fino a diventare vicedirettore generale. C’è comunque un’incognita che aleggia su tutte le candidature che in queste settimane sono circolate per il rinnovo dell’Isvap: il governo potrebbe rispolverare l’ipotesi di scorporare le funzioni oggi in mano all’Istituto, assegnandole in parte alla Consob e in parte alla Banca d’Italia. Attuando in questo modo un riordino delle Authority simile a quello che era stato studiato da Enrico Letta nel 2007, quando a Palazzo Chigi c’era Romano Prodi. Una voce che sembra essersi fatta più insistente proprio in questi ultimi giorni. (riproduzione riservata)