Sator e Palladio cercano la falla nell’operazione studiata da Unipol in modo da aprirsi un varco per raggiungere il controllo di Fondiaria-Sai. Le due finanziarie hanno annunciato di aver presentato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato un documento relativo alla prospettata operazione di integrazione tra Premafin, gruppo Fonsai e Unipol nonché alle condotte dei diversi soggetti interessati a tale operazione, segnalando tra l’altro all’Autorità, per quanto di competenza, diversi profili ed effetti anticoncorrenziali. Ancorché non venga chiaramente esplicitato, i «diversi soggetti» cui si fa rifarimento nel documento, dovrebbero essere Mediobanca e Unicredit (socia al 7% di Fonsai), banche creditrici della galassia che più volte hanno preso posizione a favore del piano Unipol. Soprattutto, però, il riferimento sarebbe a Piazzetta Cuccia. In un documento pubblicato da Repubblica nei giorni scorsi, emerge che la formazione del consorzio di garanzia è legata a doppio filo con l’operazione con Bologna e che la merchant bank guidata dall’ad Alberto Nagel dovrebbe avere l’ultima parola su tutte le principali scelte e decisioni della compagnia dei Ligresti. Fonti finanziarie precisano che Sator e Palladio vorrebbero, in particolare, fare leva sulla posizione di conflitto di interessi in cui si trova Mediobanca, già prima azionista di Generali al 13,24 per cento. Nello stesso tempo, però, né l’istituto di Piazzetta Cuccia né Unicredit sembrerebbero essere spaventati dalla mossa delle due finanziarie, anche perché, spiega un’altra fonte, la lettera è analoga a quella che, la scorsa estate, aveva redatto il Credit Suisse, all’epoca incaricato di formare il consorzio per l’aumento di capitale di Fonsai. Quanto agli effetti anticoncorrenziali del matrimonio tra Unipol e le tre società della galassia Ligresti, Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni, nel mirino di Sator e Palladio ci sarebbe la considerazione che la nuova entità assicurativa che nascerebbe avrebbe oltre il 30% del mercato danni in Italia e circa il 40% dell’Rc auto. A prescindere dal documento presentato dalle due finanziarie, l’Antitrust sarà chiamata a dire la propria sull’operazione una volta che sarà stabilito il perimetro della nuova società. Nei mesi scorsi rumor avevano indicato Axa tra i pretendenti per le eventuali agenzie in esubero. Ca.Sco.