Il panico da redditometro colpisce anche le polizze sulla vita. Un altro esempio di fuga del contribuente dal mirino del fisco si è verificato infatti a fine 2011, quando si erano diffuse alcune applicazioni di stima dei redditi presunti con coefficienti piuttosto punitivi per il contribuente, specie con riguardo alle spese assicurative (si veda ItaliaOggi del 29 dicembre 2011). La conseguente corsa alla disdetta della polizza sulla vita da parte dei contribuenti, è stata segnalata dall’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) all’Agenzia delle entrate. Che è dovuta intervenire con un comunicato per dichiarare le applicazioni in circolazione totalmente inattendibili, precisando come «il software che permette di fare il calcolo del redditometro è in fase di test esclusivamente presso la Sose». «I software che stanno circolando che, in alcuni casi, prevedono, tra l’altro, moltiplicatori che trasformano i premi assicurativi in reddito in modo semplicistico (moltiplicando per 10) sono privi di fondamento », ha puntualizzato l’Agenzia delle entrate.