I protagonisti del mondo assicurativo riunitisi lunedì 2 a Milano, nella splendida cornice di Palazzo Clerici, hanno accolto con favore l’appello lanciato da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, per una collaborazione fattiva fra pubblico e privato riguardo al tema della previdenza complementare, considerata un elemento chiave per la tutela del benessere delle giovani generazioni di oggi. È il caso, per esempio, di Sergio Balbinot, amministratore delegato del Gruppo Generali, e di Giovanni Battista Mazzucchelli, amministratore delegato della Cattolica Assicurazioni, entrambi intervenuti per ricevere ex aequo il premio assegnato al Miglior Assicuratore dell’anno. Balbinot ha citato il caso della Germania, dove «lo Stato ha sostenuto parte del costo di sottoscrizione delle polizze di previdenza complementare favorendo lo sviluppo di un mercato in cui sono state sottoscritte milioni e milioni di polizze», esprimendosi in termini positivi riguardo alla proposta del numero uno dell’Inps. Così come Mazzucchelli, che ha definito «il connubio fra privato e pubblico da portare avanti con grande convinzione essendo indispensabile per far decollare il settore». Il manager ha anche annunciato l’ipotesi che Cattolica «torni a distribuire il dividendo nel 2012, anno in cui prevediamo di crescere sensibilmente se non ci sarà un’ulteriore crisi finanziaria», spiegando come la società si sia mossa per tempo per creare le premesse affinché la distribuzione dell’utile sia possibile. Fra le altre, «abbiamo messo mano ai sistemi organizzativi, alla revisione dei nostri sistemi distributivi, al rinnovamento di tutto il sistema informatico e soprattutto, e questo è stato l’elemento chiave, abbiamo messo le persone giuste al posto giusto. Cattolica in tre anni, gradualmente e senza clamore, ha praticamente fatto un turnaround sul management del 90%». «Le migliori opportunità di crescita sicuramente sono nei mercati emergenti. Noi abbiamo tre aree importanti che sono quelle dell’Est Europa, dell’Asia e del Centro America che sicuramente si svilupperanno. Anche nei mercati maturi, se riusciamo a lavorare con intelligenza, guardando all’efficienza e all’innovazione, potremo avere soddisfazioni», ha ripreso Balbinot parlando dello sviluppo di Generali. Il manager ha ricordato come un altro elemento chiave per i buoni risultati tecnici ottenuti dal Gruppo nel 2011 sia l’utilizzo della tecnologia e del canale diretto di vendita: «Noi, se non ricordo male, abbiamo un 5% di produzione che viene dai canali diretti mentre i nostri concorrenti ne hanno la metà». Concorde sull’importanza della tecnologia anche George Sartorel, ad di Allianz Italia, che ha ricevuto il premio Lombard Elite per il Progetto di riorganizzazione più innovativo-Allianz Digital Advantage. «Vogliamo costruire un nuovo modello distributivo in cui la tecnologia è al servizio degli agenti, favorendo la riduzione del tempo impiegato nei processi amministrativi a vantaggio del ottengono per assistere e consigliare i clienti. La tecnologia», ha continuato Sartorel, «riveste un ruolo molto importante perché consente di accedere anche ai potenziali clienti, a coloro cioè che magari non entrano in un’agenzia». Il manager ha citato il caso di Genialloyd spiegando come molti dei clienti che ogni anno si mettono in contatto diretto con la società abbiano molti bisogni insoddisfatti cui la compagnia non può rispondere e che rappresentano un bacino da sfruttare per Allianz. Anche Maria Bianca Farina, ad di Poste Vita e Poste Assicura, che ha ricevuto il premio come Miglior Assicuratore Ramo Welfare, si è detta d’accordo con Mastrapasqua. «Condivido pienamente la sua affermazione, la previdenza complementare è un problema dei giovani. Noi ci siamo mossi da tempo su questa linea offrendo piani di accumulo a cifre basse per favorire l’accessibilità con offerte che partivano da 50 euro al mese, dando la possibilità di poterli successivamente integrare con l’avanzare dell’età e il miglioramento delle condizioni economiche», ha dichiarato Farina dimostrando soddisfazione per i risultati raggiunti. «Anche se le sottoscrizioni sono poche rispetto a quante dovrebbero essere in Italia in termini relativi per noi è stato un successo: abbiamo raggiunto 410.000 iscritti ai nostri Pip, e sono tanti se si pensa che il Fondo Cometa (quello dei metalmeccanici) che è il più grande e tra i più vecchi d’Italia ne conta 430.000, quota che supereremo nei prossimi mesi». Andrea Rossi, ad e direttore generale di Axa Assicurazioni (premiato come Miglior assicuratore estero in Italia) si è dichiarato ottimista. «Nonostante la crisi, siamo convinti che ci saranno opportunità sul mercato italiano, che ha definito sottoassicurato, in particolare per quanto riguarda le case (solo il 25% è assicurato rispetto ad altri Paesi dove la quota è molto più alta), le pmi e i piani di protezione dal rischio. Anche la longevità, e l’Italia è uno dei paesi dove si vive più a lungo, rappresenta un’occasione da sfruttare. Oggi Axa Italia rappresenta il 5% dell’universo internazionale di Axa, ma noi ambiamo a molto di più», ha continuato Rossi che,previdenza complementare, molto dibattuto dopo l’invito lanciato da Mastrapasqua, ha detto: «Sarebbe bello se si potesse rendere obbligatoria». Gli Insurance Awards sono stati assegnati nel corso di un charity dinner i cui proventi sono destinati a favore di Mondo X (www.mondox.it), l’associazione che si occupa dello sviluppo dell’uomo, con un occhio di riguardo alle persone che hanno problemi di droga, fondata e guidata da Padre Eligio. «Un uomo che per certi versi è un vostro collega, perché assicura la vita a molte giovani persone» ha ricordato Paolo Panerai, editore di Class Editori presentandolo alla platea. (riproduzione riservata)