ROBERTA PAOLINI

Basta commenti ai rumors, nessun obbligo di pubblicazione sui quotidiani del documento di offerta (unica eccezione le Ipo), stop alla comunicazione al mercato nel caso di superamento delle soglie dal 35% al 45% e oltre il 75% per le partecipazioni rilevanti. Sono solo alcune delle novità introdotte nel documento per la semplificazione messo in consultazione dalla Consob il 22 marzo. 
Il testo propone una serie di snellimenti, per alleggerire il carico di adempienze informative (e i relativi costi) degli operatori. Gli interventi regolamentari riguardano la disciplina degli emittenti e dei mercati ed hanno tre obiettivi: eliminare le disposizioni non previste dalla normativa comunitaria (goldplating) e non giustificate da specificità del mercato italiano; razionalizzare gli adempimenti delle società quotate per ridurne gli oneri; mantenere un elevato livello di vigilanza sul mercato a tutela dei risparmiatori. 
L’intento di Consob con questa fase di riduzione normativa è palesemente annunciato nella premessa al testo messo in consultazione. Se la difficile congiuntura economica e il clima di scarsa fiducia nei confronti dei mercati, da un versante, hanno innalzato il costo del capitale di debito, la carenza di risorse non ha trovato una compensazione nel mercato dei capitali (il dato sulle nuove quotazioni è infatti fermo dal 2009). Ergo: al cospetto di questo scenario la Commissione ritiene “sempre più urgente – si legge nel documento l’esigenza di rendere più semplice l’accesso al mercato dei capitali e di ridurre gli oneri connessi alla quotazione, mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di tutela dei risparmiatori”. 
Così a marzo 2011, l’Authority per la Borsa ha iniziato un processo di studio della regolamentazione con lo scopo di razionalizzare la disciplina vigente e favorire l’accesso al mercato. Sono stati così istituiti tre tavoli di lavoro, uno dedicato alla “Concorrenza fra sistemi di regole e vigilanza”, uno a “Raccolta bancaria a mezzo obbligazioni, prospetto e regole di condotta” e la fase tre dedicata a “Semplificazione regolamentare del mercato finanziario italiano”. Tutti i tavoli sono stati coordinati dalla Consob, con la partecipazione dei rappresentanti dell’industria, delle associazioni di categoria e delle altre Autorità. 
A fine 2011 la Commissione ha incanalato un’ulteriore attività ricognitiva delle norme che disciplinano gli emittenti e i mercati. Così, a marzo, ha debuttato la fase tre di questo programma di miglioramento. 
Ed ecco le novità principali. Consob ipotizza che non sia più dovuto il commento dei rumors. E questo per il fatto che comunicazioni di questo tipo, poiché avvengono in circostanze in fieri, creano, nella maggior parte dei casi, più problemi di quanti in realtà non ne risolvano. Nell’eventualità di rumors, la società potrà avvalersi (propone Consob) di politiche di no comment. Mentre resta il potere della Commissione di valutare, a seconda della circostanza, la corretta applicazione della disciplina chiedendo la diffusione di informazioni al pubblico, nel caso in cui sussista il rischio di una disparità informativa per gli investitori. 
Sempre per quanto riguarda gli obblighi informativi è previsto nelle operazioni straordinarie di modificare alcuni parametri, come quello relativo alla redditività. La proposta è di determinarlo in linea con gli IFRS in modo da includere anche le componenti dello “Statement of comprehensive income” previsto dallo IAS 1 (ad esempio le variazioni del fair value degli investimenti finanziari). 
Modifiche sono proposte anche per la comunicazione degli assetti proprietari. La mozione è di eliminare gli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti non previsti dalle norme comunitarie, ossia al superamento delle soglie del 35, 40, 45 e 75%. Sono semplificati gli obblighi di comunicazione in capo alle società fiduciarie. Inoltre per incentivare la sottoscrizione di offerte al pubblico e di aumenti di capitale, limitatamente a queste operazioni, Consob propone di introdurre per gli investitori qualificati l’esenzione dall’obbligo di comunicazione degli acquisti temporanei, fino a un massimo di 18 mesi, di quote al di sotto del 5%.
Altre semplificazioni negli adempimenti riguardano le modalità di comunicazione dei patti parasociali, dando la facoltà di diffondere le informazioni previste sul sito internet. Inoltre viene cancellato l’obbligo di informare della data di deposito del patto nel registro delle imprese. 
Una parte consistente della nuova regolamentazione proposta riguarda poi le offerte pubbliche. Per le opa, le ops e le ipo si semplifica il contenuto della comunicazione iniziale dovuta dall’offerente, eliminando le informazioni che saranno incluse nel documento di offerta. Viene eliminata l’attestazione, in linea con l’ordinamento comunitario, circa le modalità con cui l’offerente ritiene di poter far fronte all’impegno di pagamento del corrispettivo; si prevede l’eliminazione dell’onere di comunicazione all’emittente dell’avvenuta offerta, essendo la notizia già diffusa al mercato con apposito comunicato. Inoltre per le ops e le opa termina il vincolo di stampare l’avviso sui quotidiani, che negli altri paesi europei non è previsto, la pubblicazione è sostituita da un comunicato al mercato e viene a cadere anche l’obbligo di trasmissione preventiva alla Consob del comunicato dell’emittente.