di Anna Messia

L’obiettivo è dare sostegno ai giovani che vogliono creare una propria azienda, partendo dai soci e dai figli dei soci. Un progetto su cui Cattolica Assicurazioni è pronta a investire energie e risorse, come ha reso noto il presidente della compagnia veronese, Paolo Bedoni, in occasione dell’assemblea di domenica 22. «L’iniziativa si chiama Progetto di vita. Cattolica per i giovani», ha dichiarato Bedoni, «e partirà nelle prossime settimane con un grande impegno, sia sul terreno organizzativo sia su quello economico», ha dichiarato Bedoni. Il progetto prevede tre iniziative. Il primo filone è dedicato a chi vuole avviare nuove attività imprenditoriali innovative, dalla new economy all’artigianato: a questi giovani, under 35, la compagnia è pronta a offrire sostegno nella fase di preparazione del progetto imprenditoriale, fino ad accompagnarli al mercato. E non solo. È pronta anche a fornire un contatto con gli istituti di credito, partner della compagnia. «Questo servizio non prevede finanziamenti diretti, anche perché una società come la nostra non potrebbe farlo», ha aggiunto Bedoni. «Ma ove si creino le condizioni di evidente fattibilità del progetto d’impresa sarà supportato il contatto con gli istituti di credito partner». Le prime banche a dichiararsi disponibili sono state la Banca di Credito Cooperativo e la Banca Popolare di Vicenza. Così i giovani avranno subito un numero significativo di sportelli a cui rivolgersi per avere accesso ai fondi, e dal canto suo la compagnia di Verona è pronta a dedicare all’iniziativa un team di una quindicina di esperti che valuteranno i progetti. Del piano di Cattolica per i giovani, del resto, fanno parte altri due filoni, il primo dei quali chiama direttamente in campo la Fondazione di Cattolica Assicurazioni che potrà finanziare progetti di solidarietà di associazioni non profit di ispirazione religiosa. Il terzo filone prevede infine l’avvio di un vero e proprio sportello di assistenza e di formazione. «Un servizio pubblico che partirà con i giovani soci e figli di soci», ma che la compagnia pensa già di estendere all’intero universo giovanile, ha concluso Bedoni. Del resto la compagnia guidata da Giovanni Battista Mazzucchelli, che ha chiuso il 2011 con un utile di 42 milioni, ha messo lo sviluppo del territorio tra le sue priorità trovando l’accordo dei soci che si è concretizzato con la presentazione di un’unica lista per il rinnovo del cda e con l’approvazione praticamente unanime del bilancio. Parlando di numeri, Mazzucchelli ha ricordato che «non fosse stato necessario procedere alle svalutazioni per la crisi del debito sovrano, avremmo chiuso con un utile migliore del 2010 (89 mln, ndr) ma con le scelte che abbiamo fatto sono state poste le condizioni per un buon risultato nel 2012». L’ad non ha chiuso la porta a possibili acquisizioni, purché «compatibili con le nostre caratteristiche e dimensioni». (riproduzione riservata)