Il terremoto e conseguente tsunami che recentemente hanno colpito il Giappone, assieme a due eventi che hanno provocato ingenti perdite in Canada e nel Mare del Nord, hanno frenato la flessione dei prezzi delle coperture assicurative del settore energetico.

È quanto afferma un rapporto a cura di Willis Group. Tuttavia, si legge ancora nello studio di Willis presentato poche settimane fa ad un convegno a San Antonio, le perdite potrebbero non essere sufficienti a mitigare la competizione fra gli assicuratori operanti in questo segmento, “ancora relativamente profittevole”.

La capacità del settore è ad un massimo storico di 4,3 mld di dollari (2,96 mld di euro) per i rischi “upstream” e di 3,7 mld di dollari (2,55 mld di euro) per i rischi “downstream”. Le denunce seguite alla catastrofe in Giappone, le perdite registrate in un incendio ad un deposito petrolifero in Canada per un totale di 100 mld di dollari (68,8 mld di euro) e i danni alla piattaforma Maersk Oil’s Gryphon ammontanti a 800 mln di dollari (550 mln di euro) hanno fermato il declino dei prezzi delle coperture assicurative, sempre secondo il “Willis Energy Market Review”.

Fonte: Business Insurance