«Al momento non c’è alcuna fusione allo studio tra Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni». Tranchant ieri Emanuele Erbetta, ad di Fonsai, dopo le ipotesi scattate negli ultimi due giorni a seguito delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso manager durante l’assemblea di Milano Assicurazioni, di cui è nel contempo presidente. In quell’occasione, risalente a due giorni fa, Erbetta non aveva escluso a priori un possibile «merger» («In questo momento la linea retta per Milano Assicurazioni è cercare redditività andando avanti. Tutto quello che può portare a risparmi di costo può comunque venir preso in considerazione»). «In termini di riduzione di costi – ha puntualizzato ieri Erbetta – consideriamo qualunque opportunità, una fusione avrebbe una sua logica in questo senso, ma non c’è alcuno studio su questo. Ora siamo concentrati sul recupero della redditività». Escluso, almeno per il momento, un matrimonio Fonsai-Milano, il manager si è anche espresso sull’interesse manifestato per la compagnia dai francesi di Groupama (il cui piano con la famiglia Ligresti per l’ingresso in Premafine Fonsai è stato bruscamente interrotto dall’obbligo all’Opa imposto da Consob). «Siamo da soli – ha sottolineato Erbetta – e per ora stiamo bene così. Groupama sono e rimangono eccellenti competitori, come altri. Se ci sono interessi verso di noi, questo ci fa molto piacere, ma in questo momento siamo molto concentrati su noi stessi».
Sempre ieri l’ad di Fonsai ha preannunciato che «già da quest’anno ci sarà una significativa riduzione delle operazioni delle compagnie con parti correlate». Quanto a un altro dei temi «caldi» su cui i piccoli soci delle aziende del gruppo hanno spesso avuto da ridire, ossia i compensi dei manager, Erbetta ha spiegato: «La mia retribuzione è ancorata al 50% al raggiungimento dei risultati. E questo vale per tutti i manager di prima linea, dall’ad in giù». Il meccanismo non si applica invece ai presidenti, i cui emolumenti sono stabiliti dal cda.
Dopo l’assemblea degli azionisti di ieri di Fonsai, che si è tenuta a Torino e ha approvato il bilancio 2010 della compagnia, chiuso con una perdita di 928 milioni, si è riunito il cda, che ha confermato Erbetta nel ruolo di ad.