Più trasparenza nelle commissioni e attenzione ai profili
 di Cristina Bartelli  

Commissioni trasparenti per la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. La Banca di Italia richiama gli intermediari a migliorare i documenti di trasparenza mettendo in evidenza quali sono le commissioni rimborsabili e quali invece no. Anche se si evidenzia un abbandono della prassi di non ristorare la clientela per le commissioni non maturate in caso di chiusura anticipata dei finanziamenti.

Infine un avviso a valutare la coerenza del prodotto con le diverse categorie di clienti soprattutto nel caso si tratti di persone in età avanzata. Il richiamo sulla cessione del quinto (Cqs) arriva con una nota del 7 aprile dell’area vigilanza bancaria e finanziaria in vista dell’entrata in vigore il prossimo 1° giugno di nuove regole sul credito al consumo.

La nota arriva dopo aver raccolto informazioni presso i principali intermediari bancari sulle prassi operative adottate. I punti più rilevanti sono quelli legati al ristoro della clientela sulle commissioni non maturate quando si tratta di chiusura anticipata dei finanziamenti; sull’impegno a migliorare i documenti di trasparenza con la suddivisioni di quali sono le commissioni non rimborsabili (upfront) e quelle su rischi trattenuti (recurring) e lo stop alla pratica dei rinnovi prima del termine di scadenza.

Per quanto riguarda la trasparenza e la fissazione del pricing da Bankitalia fanno notare che gli intermediari hanno concentrato le loro risposte sui finanziamenti a persone in età avanzata per i quali si adottano particolari cautele. «Sul punto», ricordano da palazzo Koch, «si sottolinea la necessità di assicurare uno scrupoloso rispetto dell’obbligo posto dalla vigente normativa di evitare che i clienti siano indirizzati verso cooperazioni incoerenti con le loro condizioni economico-finanziarie e attuariali». Da valutare dunque operazioni promozionali che non tengano conto della previsione di un’età massima della categoria dei debitori.

Inoltre Banca d’Italia sottolinea la necessità di «rafforzare le procedure interne volte a valutare la sostenibilità dell’operazione da parte della clientela conformemente a quanto previsto dalla disciplina sulla valutazione del merito creditizio».

Allo stesso modo particolare cautela dovrà essere riservata alla prassi di proporre frequenti rinnovi delle operazioni. Sul punto l’invito degli uomini di Bankitalia è chiaro: «In presenza di una quota rilevante di commissioni non rimborsabili in caso di estinzione del finanziamento originario il rinnovo delle operazioni può risultare conveniente per la rete distributiva ma in contrasto con le esigenze del cliente».

E proprio sulla ripartizione delle commissioni Banca d’Italia riconosce che la ripartizione ancora non risulta soddisfacente e spesso non è supportata da una dettagliata analisi dei costi ed è caratterizzata da uno sbilanciamento nei confronti delle voci non rimborsabili quali spese di istruttoria e stipula di contratto. Inoltre i tecnici segnalano che la struttura delle commissioni spesso è complessa proprio per la distinzione poco chiara delle componenti dovute all’intermediario e di quelle dovute alla rete distributiva.

Le procedure di rimborso o ristoro alla clientela per evitare danni legali o reputazionali. Banca d’Italia registra che gli intermediari hanno comunicato l’avvio delle procedure per rimborsare alla clientela le somme indebitamente percepite e per disciplinare le modalità di retrocessione al cliente delle somme riscosse e non maturate in caso di estinzioni anticipate. Ma fanno notare da Bankitalia l’esistenza di un’ampia difformità di comportamenti