Solo la prevenzione e il controllo dei rischi possono abbattere gli infortuni

di Benedetta Pacelli

Oltre 337 milioni di incidenti sul lavoro all’anno, circa 2,3 milioni di morti, pari ad una media cioè di 6.300 al giorno. Sono i numeri messi in fila dall’Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) che, in un nuovo rapporto pubblicato in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro celebrata ieri in tutto il mondo, ha ribadito l’importanza di mettere in luce i sistemi di gestione della sicurezza per un continuo miglioramento della prevenzione e del controllo dei rischi. Il rapporto descrive, inoltre, come attuare i Sistemi di gestione, in particolare nei settori produttivi caratterizzati da livelli di rischio elevati. L’applicazione di tali sistemi è, infatti, indispensabile per contribuire a ridurre gli incidenti sul lavoro, le malattie professionali e i morti sul lavoro. «In questa giornata, ricordiamo, che ogni anno muoiono milioni di persone a causa di infortuni o malattie professionali», ha detto Juan Somavia, direttore generale dell’Ilo. «Dalle miniere agli impianti di prodotti chimici, dai lavori in ufficio a quelli nei campi, gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali», ha spiegato, «rappresentano un carico pesantissimo in termini di perdita di vite umane e causa di invalidità rispetto alle diverse pandemie». «Il periodo storico che stiamo vivendo», ha aggiunto Marina Calderone, presidente dei Consulenti del lavoro, «ha molte criticità ed è importante che si venga ad affermare una nuova cultura del lavoro, dove sia messa al centro la figura del lavoratore e dove un’adeguata sicurezza sui luoghi di lavoro non sia un diritto da conquistare, ma una garanzia sancita da principi condivisi. La recente predisposizione del Verbale Unico per le Ispezioni del Lavoro», dice la numero uno dei Cdl, «è una norma fondamentale per un’azione omogenea per la prevenzione degli incidenti del lavoro ma non è possibile ottenere i risultati sperati solo con l’incremento del regime sanzionatorio. È necessario invece far lievitare i limiti di sicurezza delle aziende attraverso una profonda azione formativa”. In sostanza, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, i Consulenti del lavoro chiedono un’azione soprattutto culturale: bisogna dunque aiutare i datori di lavoro a non sbagliare spingendo sulla prevenzione e su un sistema premiale che riconosca i comportamenti virtuosi, applicando sanzioni giuste e adeguate, ma senza criminalizzazioni.