L’utile scende del 18% ma supera le previsioni degli analisti Il titolo guadagna il 3,9%. Core Tier 1 in crescita al 15,6% Grübel: è tornata la fiducia tra i clienti. Stipendi in aumento 

di Francesco Ninfole www.milanofinanza.it/ubs

Ubs mette a segno profitti oltre le previsioni grazie alla ripresa del wealth management. La banca svizzera ha chiuso il primo trimestre con 1,8 miliardi di franchi (1,4 miliardi di euro) di utili: risultato in flessione del 18% rispetto a un anno prima, ma superiore rispetto al quarto trimestre 2010 (1,7 miliardi di franchi) e alle attese degli analisti.

Quest’ultimo elemento in particolare ha trascinato ieri il titolo Ubs in borsa, che ha guadagnato il 3,9% dopo aver fatto registrare un rialzo anche del 6%. Il mercato ha apprezzato anche gli alti coefficienti patrimoniali: il Core Tier 1 è salito al 15,6%, il Tier 1 al 17,9%. Oswald Grübel, ceo del gruppo, ha commentato: «Sono soddisfatto in particolare per l’incremento della raccolta netta, che conferma la ritrovata fiducia da parte della clientela». Negli ultimi anni la banca aveva registrato significativi deflussi a causa della crisi finanziaria e delle accuse americane di aiutare i clienti a evadere le tasse (il caso è stato chiuso dopo che la banca ha girato alle autorità statunitensi dati su 4 mila conti correnti). Tornando alla trimestrale presentata ieri, in forte ripresa si è dimostrata appunto la raccolta netta, che è tornata sui livelli del 2007: 22,3 miliardi di franchi, di cui 11,1 miliardi dal wealth management e 5,6 miliardi dall’asset management. In particolare, l’attività di gestione di patrimoni ha prodotto un utile lordo in aumento del 40% rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso.

Rispetto a fine 2010 è risultata in forte crescita anche la divisione di investment banking, che però ha registrato un utile ancora in calo del 30% (a 835 milioni di franchi) rispetto a un anno prima. Nonostante la ripresa, l’investment banking potrebbe non raggiungere gli obiettivi fissati tre anni fa da Grübel, secondo quanto osservato da alcuni analisti interpellati da DowJones. Per il secondo trimestre dell’anno la banca prevede «volumi di scambi sul mercato azionario sui livelli dei primi tre mesi. Ciò dovrebbe sostenere i proventi da transazioni per le attività di wealth management e i flussi di trading per l’investment bank. La volatilità dei prezzi inoltre fornirà opportunità di acquisto». Tuttavia Ubs ha aggiunto che «i tassi di interesse a breve termine rimarranno bassi, limitando così i margini da interesse». Infine l’istituto ha osservato che «la competizione per i talenti e i recenti incrementi nelle retribuzioni porranno una pressione sui costi»: già negli ultimi tre mesi, a fronte di una diminuizione dei bonus, i salari sono saliti anche del 10%. (riproduzione riservata)