In assemblea le nuove strategie

Alla luce dell’andamento registrato nei primi tre mesi, FondiariaSai ha confermato gli obiettivi di budget indicati il 27 gennaio, che prevedono premi consolidati per 12,5 miliardi di euro (7,2 nei Danni e 5,3 nel Vita) e un utile netto di oltre 50 milioni. Lo ha detto ieri l’a.d., Emanuele Erbetta, durante l’assemblea.

Erbetta ha poi spiegato che i target prevedono per il 2011 un +7% del premio medio e una riduzione del numero dei sinistri denunciati del 3%, con una frequenza che dovrebbe migliorare dello 0,05%. In particolare, sempre con il focus sulla redditività, FonSai punterà sulla qualità più che sulla quantità della raccolta, il che comporterà circa 200 mila polizze in meno nell’auto. «Nel non auto retail, ci interessa la redditività ma anche lo sviluppo, quindi svilupperemo questo portafoglio. Nel corporate intendiamo essere molto più prudenti: ci incentreremo su media e grande azienda, ma vogliamo uscire dal comparto rischi pubblici e Asl. Erbetta non si è sbilanciato sulla eventualità che il gruppo francese Groupama possa rientrare in gioco come azionista industriale del gruppo, dopo l’accordo per il sostegno finanziario siglato il 23 marzo con UniCredit, che entrerà con il 6,6% del capitale. «Noi stiamo da soli e ci stiamo anche bene. I partner sono una bella cosa, ma dipendono poco dall’a.d.», ha detto a margine dell’assemblea. «L’a.d.», ha proseguito, «ha il compito di creare valore per tutti gli azionisti e questo lo stiamo facendo. Di Groupama è dal primo giorno che dico che sono degli eccellenti competitori e tali rimangono. Poi, se c’è interesse da parte di altri competitori verso di noi, questo ci fa molto piacere, ma noi siamo concentrati su noi stessi e sulla continua ricerca della redditività». Quanto a possibili uscite da alcune partecipazioni, Erbetta ha fatto notare che alcune sono inserite in patti di sindacato, come Rcs (5,462%), Gemina (4,185%), Mediobanca (3,835%) e Pirelli (4,482%). In ogni caso, ogni possibile disinvestimento sarà valutato caso per caso.

Infine l’a.d. ha ribadito di sentirsi «indipendente» dalla controllante Premafin e ha rivelato che «io sono qui da 90 giorni e in questi 90 giorni non ci sono state pressioni né intromissioni».

L’assemblea ha approvato il bilancio, chiuso con un rosso di 928,9 milioni (-391,5 mln nel 2009).