Non è un archivio a uso delle compagnie assicurative

Il presidente della VI Commissione finanze alla Camera, Gianfranco Conte, non ha affatto apprezzato le critiche di Paolo Garonna (Ania) all’ipotesi di agenzia antifrode, da questo definito un apparato meramente amministrativo, niente di più che un gruppo di lavoro non dotato di apposita struttura e adeguati poteri, e pertanto inefficace sul piano del contrasto alle truffe. L’Associazione delle Imprese chiede che il testo venga emendato in fase di passaggio al Senato. Secondo l’on. Conte, l’Ania è forse in cerca di un nuovo alibi per non abbassare le tariffe: se l’attività antifrode venisse completamente delegata all’esterno – questo parrebbe l’auspicio dell’Associazione – le compagnie si sentirebbero sollevate da qualsiasi responsabilità, proclamandosi impossibilitate ad abbassare i prezzi delle polizze auto in caso di malfunzionamento (o presunto tale) del sistema. Molto più comodo non contribuire efficacemente al contrasto delle truffe e scaricare i relativi costi sui clienti. Il testo relativo all’Agenzia Antifrode prevede attualmente che alle imprese vengano tempestivamente segnalati i sinistri sospetti e che esse dispongano di ulteriori 30 giorni per svolgere le relative indagini; dopodiché, sono obbligate a sporgere querela. Cosa che le imprese non fanno volentieri. Ipotizza Gianfranco Conte che forse le imprese hanno erroneamente considerato l’agenzia antifrode una preferenziale via d’accesso ad un archivio dal quale selezionare i clienti «buoni»; ma la Commissione si occupa di legiferare, non di curare gli interessi dell’Ania, afferma decisamente Conte. La Commissione presieduta da Gianfranco Conte è quella cui è stata assegnata la petizione popolare indetta dallo Sna. Giovanni Metti, presidente Sna, ricorda che «gli agenti di assicurazione per primi hanno lanciato il grido d’allarme sull’incremento ingiustificato delle tariffe messo in atto dalle compagnie per scaricare sui clienti la scarsa capacità di far fronte ai fenomeni fraudolenti». Le azioni sindacali avviate con la petizione popolare cominciano a dare i primi riscontri presso le istituzioni che stanno condividendo le nostre valutazioni per tentare la soluzione delle gravi problematiche che affliggono il mercato assicurativo in Italia. Plaudiamo all’intervento dell’on. Conte che, di fronte alle critiche mosse dall’Associazione delle imprese assicurative nei confronti dell’istituenda agenzia antifrode, ha svelato il reale interesse delle compagnie. Lo Sna attende quindi ora con fiducia che la VI Commissione finanze valuti con compiutezza di informazione e obiettività di giudizio le istanze espresse attraverso la petizione popolare.