Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La prima azione giudiziaria intentata a Italia nel 2021 da più di 200 attori, tra associazioni e persone fisiche, nei confronti dello Stato per cambiamento climatico è stata respinta dal Tribunale di Roma il 26 febbraio per difetto di giurisdizione. Gli attori avevano fondato le proprie richieste su una presunta responsabilità extracontrattuale (articolo 2043) e per cose in custodia (articolo 2051) e richiesto la condanna a un facere specifico: l’adozione di ogni necessaria iniziativa per l’abbattimento entro il 2030 delle emissioni nazionali di CO2 nella misura del 92% rispetto ai livelli del 1990.  I tribunali sono chiari: condannare legislatore e governo per il cambiamento climatico è una materia politica e non giudiziaria.
Per le reti di consulenza finanziaria il primo mese del 2024 si chiude con una raccolta netta di 2,39 miliardi di euro, in calo rispetto ai 5,74 miliardi di dicembre 2023 e ai 3,31 miliardi del gennaio 2023. Il risultato mensile è peraltro spinto dalla componente amministrata del portafoglio che totalizza 2,62 miliardi: il saldo delle movimentazioni in titoli è positivo per 1,46 miliardi (2,40 miliardi a dicembre), mentre le risorse nette poste su conti correnti e depositi ammontano a circa 1,15 miliardi (1,35 miliardi a dicembre). Il bilancio mensile sui prodotti del risparmio gestito è, nel complesso, negativo per 226 milioni (positivo per 1,97 miliardi a dicembre) come conseguenza dei deflussi riscontrati dai prodotti assicurativi (-235 milioni), mentre sono positivi i fondi aperti italiani (65 milioni, in calo dai 155 milioni di dicembre) e quelli esteri (277 milioni da oltre 1 miliardo di dicembre).
Azimut festeggia i conti del 2023, chiusi con un utile netto di 454 milioni di euro (in crescita annua del 13%) alzando il dividendo di 10 centesimi per azione, a 1,4 euro. Il che implica un dividend yield del 5,1%. Sulla base dei risultati raggiunti il gruppo infine ha confermato gli obiettivi per il 2024 stimando, in condizioni normali di mercato, un utile netto di 500 milioni, una raccolta netta totale sopra i 7 miliardi anche grazie alle partnership (su tutte, quella con Unicredit), e 15% di masse gestite in mercati privati, in crescita dal 13,3% attuale.
A febbraio Banca Generali ha realizzato una raccolta netta di 726 milioni, in aumento del 64% su base annua, in netta crescita sia per volumi, sia per qualità della sua composizione. La raccolta netta totale da inizio anno si è attestata a 1,049 miliardi (+22% annuo). Alla base del forte risultato si registra il deciso balzo in avanti della raccolta in prodotti e servizi di investimento. I prodotti assicurativi hanno confermato la ripresa avviata nei mesi scorsi con una raccolta netta positiva per 40 milioni nel mese contro deflussi per 321 milioni nel corrispondente mese dello scorso anno. Da evidenziare il risultato complessivo di risparmio gestito ed assicurativo del gruppo a +243 milioni (+287 milioni da inizio anno).

Sconto fiscale anticipato con il premio di produttività destinato alla pensione. Il premio, infatti, diventa subito onere deducibile per il lavoratore se decide, d’accordo con il datore di lavoro, di usarlo per pagarsi il riscatto dei buchi contributivi. Lo spiega, tra l’altro, l’agenzia delle entrate nella circolare n. 5 del 7 marzo 2024 sulle novità in materia di reddito di lavoro dipendente previste dalla Manovra 2024 e dal decreto Anticipi. Sui fringe benefit, che quest’anno possono aiutare anche le spese per l’affitto o gli interessi del mutuo della prima casa, l’Ade precisa che la casa può anche essere del coniuge o dei figli e che il datore di lavoro deve acquisire, dal lavoratore, i giustificativi di spesa e un’attestazione che le spese non saranno oggetto di altra richiesta di rimborso.
In caso di cyberattacco, il fornitore di servizi IT deve informare l’impresa o PA committente non appena viene a conoscenza dell’attacco. Il ritardo è una violazione della privacy. Con il risultato che la scure del Garante cala sia sul committente sia sul fornitore. È quanto a capitato a una società incaricata di fare test di sicurezza ai sistemi usati da una banca. Il ritardo di 8 giorni nella segnalazione di un attacco informatico in corso è costato alla società IT una sanzione, irrogata dal Garante della privacy, di 800 mila euro (ingiunzione n. 66 dell’8 febbraio 2024), mentre alla banca il conto presentato dal Garante è stato di 2 milioni e 800 mila euro (ingiunzione n. 65 dell’8 febbraio 2024). I fatti cui si riferiscono le sanzioni sono dell’ottobre 2018. In particolare, il Garante ha riscontrato che la società incaricata di test di sicurezza è venuta a conoscenza dell’attacco ai sistemi della banca tra l’11 e il 12 ottobre 2018, ma solo il 19 ottobre 2018 la banca è stata avvisata.
Il commerciante rischia la condanna penale, oltre che il risarcimento civile, se il bambino rompe il vetro in negozio, facendosi male. E ciò perché le norme antinfortunistiche si applicano anche agli esercizi pubblici, come in ogni altro luogo in cui si svolgono prestazioni di lavoro, indipendentemente dall’accesso di terzi estranei. Insomma: le lastre vanno segnalate e realizzate in materiale di sicurezza almeno fino a un metro dal pavimento, mentre in caso di sinistro per le lesioni personali colpose scattano l’aggravante della violazione di norme contro gli incidenti sul lavoro e la perseguibilità d’ufficio per le ipotesi gravi. Così la Cassazione penale, sez. IV, sentenza 8380 del 27/2/2024.
Non risarcisce gli ex soci il professionista che porta via i clienti allo studio in cui lavorava. L’associazione professionale, infatti, non è un’impresa, mentre la concorrenza sleale delineata dall’articolo 2598 Cc presuppone l’esistenza di un rapporto commerciale: il rapporto fra professionista e assistito, invece, risulta fondato sulla stima personale e il cliente deve ritenersi libero di seguire il commercialista o l’avvocato di cui ha più fiducia quando l’interessato lascia lo studio. Non è concepibile l’assimilazione con i rapporti commerciali, nei quali la concorrenza si basa su prezzi e criteri di qualità effettivamente comparabili. Così la Corte di cassazione civile, sez. prima, nell’ordinanza n. 6127 del 7/3/2024.

Oggi i lavoratori chiedono un welfare del benessere, a misura di persona. Con servizi ad alto valore aggiunto per promuovere un’alta qualità della vita, anche in nome di una maggiore conciliazione con le esigenze familiari, tra la cura dei figli piccoli e i genitori anziani, per valorizzare la risorsa per loro più preziosa: il tempo. Sarà questo il terreno di gioco su cui si confronteranno le aziende alle prese con una doppia tendenza in atto nel mercato. «Da un lato – spiega il segretario generale del Censis, Giorgio De Rita – la crisi demografica, che porterà un numero sempre più basso di giovani nel mondo del lavoro, dall’altro una nuova concezione dell’occupazione, sempre meno centrale nella vita delle persone, una vera e propria rivoluzione culturale.
Il piano welfare del gruppo Acea intende porsi come un esempio di strategia aziendale completa per promuovere il benessere dei collaboratori in tutte le sue componenti principali. Il piano poggia, infatti, su sei pilastri: salute, misure di conciliazione vita-lavoro, previdenza complementare, azioni di sostegno al reddito e al benessere psico-fisico, supporto alla famiglia. Una strategia a 360°, quindi, per quella che è una delle principali multiutility italiane, quotata alla Borsa di Milano, e che conta novemila dipendenti tra Toscana, Lazio, Umbria, Campania e Abruzzo. Attivo nei settori dell’acqua, dell’ambiente e dell’energia, il gruppo guidato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo serve circa 10 milioni di utenti.
l rialzo delle tariffe assicurative, giudicato da alcuni fisiologico in scia all’inflazione e agli eventi climatici estremi del 2023, sta iniziando a pesare sulle tasche degli italiani. Nel settore Rc auto nell’ultimo biennio il prezzo medio delle polizze è cresciuto del 10% (contro il 13,8% dell’inflazione, dati Ivass) colpendo soprattutto i giovani e gli abitanti delle zone particolarmente colpite dai sinistri. Prezzi in rialzo anche nel settore delle polizze che proteggono dagli eventi climatici e dalle catastrofi naturali. Del resto il bilancio dei danni pagati per i risarcimenti da alluvioni e maltempo nel 2023 si stima intorno ai 4 miliardi di euro.

Handelsblatt

 

L’anno scorso il CEO di Allianz Oliver Bäte ha visto aumentare il suo stipendio. Il suo stipendio di base, il bonus annuale, i bonus a lungo termine versati negli anni precedenti e i contributi pensionistici ammontano a 7,47 milioni di euro nel 2023, ovvero il dieci percento in più rispetto al 2022, secondo il rapporto annuale dell’assicuratore pubblicato giovedì. Questo dovrebbe rendere Bäte uno dei dieci membri del consiglio di amministrazione più pagati del DAX. Lo scorso anno Allianz ha aumentato lo stipendio base dei membri del Consiglio di gestione del cinque per cento. Bäte ha inoltre ricevuto un bonus annuale leggermente più alto e bonus a lungo termine per un totale di 2,28 milioni di euro su base azionaria.