Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Anche se al momento non ci sarebbe nulla di concreto, sarebbero state avviate discussioni informali con i più alti livelli delle società target, in particolare con sei compagnie. L’indiscrezione è stata lanciata ieri sera dall’agenzia Bloomberg secondo la quale il gruppo assicurativo triestino starebbe analizzando una serie di potenziali candidati all’acquisizione come parte dei piani di crescita dell’assicuratore, alcuni dei quali valgono più di 10 miliardi di euro.
 È quanto emerge da un sondaggio di Gimme5. L’aumento delle pressioni inflazionistiche, unito all’incertezza sul futuro, hanno inciso notevolmente sulle abitudini di spesa delle famiglie. Tanto più che la stragrande maggioranza degli intervistati ha ammesso di aver seguito con profonda (54%) o almeno leggera preoccupazione (41%) gli avvenimenti internazionali negli ultimi anni. Il 30,7% del campione ha perso fiducia nei mercati e il 29,6% trova sempre più difficile stimare la rischiosità di un investimento. Per adattarsi al nuovo contesto quasi un terzo degli italiani ha aumentato la diversificazione del portafoglio (30%), mentre altri anno ridotto l’esposizione a specifici settori (10%) o il livello di rischio generale (8%). Il 12% ha scelto di disinvestire.
Compravendite in calo ma non per le seconde case. Il contesto macroeconomico incerto e gli alti tassi di interesse hanno posto un freno all’usuale corsa del mercato immobiliare in Italia con le compravendite residenziali calate del 10% rispetto al 2022 (a circa 700 mila). Stando agli ultimi dati analizzati dall’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati con Enea ed I-Com, a fare da contraltare a questo scenario sono i numeri delle compravendite di seconde case cresciute dell’1,5% lo scorso anno. Queste, unitamente all’incremento delle vendite dei monolocali, quintuplicate rispetto al 2022, e dei bilocali (+64%) motivano l’aumento avvenuto nel 2023 degli acquisti per investimento finalizzati a una rendita, saliti del 28%.
Mediolanum ha chiuso il mese con una raccolta totale di 1,37 miliardi in aumento dai 805 milioni di gennaio, per un totale nei due mesi di 2,19 miliardi. In accelerazione la raccolta netta che a febbraio ha totalizzato 1,18 miliardi, pari a 1,82 miliardi da gennaio (2,14 miliardi nello stesso periodo 2023), di cui 441 milioni nel gestito. Ha spinto sull’acceleratore dell’acquisizione di clientela anche Fineco. A febbraio la banca guidata dall’ad e dg Alessandro Foti ha conquistato 12.486 clienti (+26% su base annua), portando le new entry nei due mesi a 26.715 (+28%) per un totale di risparmiatori che si sono affidati al gruppo che a fine mese si è attestato a 1.581.343 milioni. Una crescita che ha portato la raccolta netta di febbraio a 845 milioni, in linea con 869 milioni del febbraio 2023, e in aumento rispetto ai circa 600 milioni di gennaio. Anima a febbraio ha registrato riscatti per 286 milioni di euro, che arrivano a 620 se si includono le deleghe assicurative di Ramo I (polizza Vita). In due mesi il gruppo ha visto riscatti per 772 milioni, 1,4 miliardi con le polizza Vita.Ci sono però degli aspetti tecnici che non vanno trascurati. A febbraio 486 milioni di riscatti sono arrivati dai fondi sottostanti a fondi.
Covip è da un anno che è senza presidente, retta dunque con un interim. È difficile riuscire a individuare le motivazioni vere di un così lungo temporeggiamento. Si potrebbe immaginare una riflessione su di una possibile aggregazione dell’authority nel quadro di una riforma delle autorità con competenza in materia di credito e risparmio, storicamente prospettata da diverse parti, da ultimo, a partire dal 2008, ma per la quale non sono stati fin qui mossi neppure i primi passi. Una riconduzione della Covip, che sembrerebbe naturale, alla Banca d’Italia (per i prevalenti profili di tutela della stabilità) con competenze della Consob in materia di trasparenza, correttezza e diligenza, andrebbe valutata e non solo per uno studio teorico, pur avendo presente la complessità di una tale operazione.
Arriva la prima sanzione Antitrust europea per Apple nonché la terza multa più alta mai comminata dall’Ue a un’azienda tech. La Commissione europea ha condannato la big tech di Cupertino al pagamento di una multa di oltre 1,8 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale agli utenti iPhone e iPad. In più, avrebbe anche vietato alle app di streaming di informare gli utenti su offerte più convenienti al di fuori dell’App store. Pratiche di cui è stato ordinato lo stop. Eppure il pagamento dell’ammenda non è tutto quello che Apple rischia. Anzi incombe il pericolo che arrivi una pioggia di richieste di risarcimento da parte di singoli consumatori indotti a pagare prezzi significativamente più alti per abbonarsi allo streaming musicale.

Non solo servizi personalizzati, non solo un assistente virtuale sempre a disposizione per rispondere a ogni dubbio del cliente e nemmeno solamente risposte in real time. Il mondo assicurativo è talvolta percepito tra i meno propensi all’innovazione ma, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, potrebbe avere uno scatto ben oltre i vantaggi che già si raccontano dell’IA, pressoché focalizzati sul rapporto col cliente finale (crm). Sul tavolo ci sono 50-70 miliardi di dollari (46-65 mld di euro) di ricavi addizionali l’anno per il settore, secondo le previsioni globali di Bain & Company. Tutti da cercare risparmiando innanzitutto grazie a una maggior produttività interna e, subito dopo, offrendo sul mercato prodotti basati sull’IA che non solo accompagnino con un assistente virtuale, per l’appunto, un guidatore lungo un percorso stradale meno trafficato o meno accidentato ma soprattutto che lo seguano anche nelle soste nelle aree di servizio (e lì non facciano pagare la copertura assicurativa, sospendendola automaticamente il tempo della sola pausa) oppure che considerino il meteo come una variabile ulteriore per suggerire o meno la guida, sia per motivi di sicurezza sia per eventuali possibili danni all’automobile (per esempio in caso di grandine). O, ancora più nel dettaglio, nel prossimo futuro sarà possibile estendere la propria assicurazione contro danni a terzi se, per esempio, si entra in un museo accompagnati da figli piccoli o, persino, coi figli di amici (quindi senza nessun legame di parentela).
Le domande proposte dagli attori con cui si chiede di accertare la responsabilità dello stato e di condannarlo (ex art. 2058, comma 1, c.c.) «all’adozione di ogni necessaria iniziativa per l’abbattimento, entro il 2030, delle emissioni nazionali artificiali di CO2-eq nella misura del 92% rispetto ai livelli del 1990» sono inammissibili per difetto assoluto di giurisdizione del Tribunale Civile adito. Si conclude così il primo giudizio civile (ruolo n. 39415/2021), intentato da una ong di fronte al Tribunale Civile di Roma, avente l’obiettivo di accertare e dichiarare la responsabilità civile dello stato in ordine alla mancata adozione di politiche per combattere i cambiamenti climatici. La questione attiene alla legittimità dell’atto amministrativo e a comportamenti e omissioni riconducibili all’esercizio di poteri pubblici in materia di contrasto al cambiamento climatico antropogenico; quindi è afferente alla giurisdizione amministrativa generale di legittimità.
Tabelle alla milanese per la liquidazione dei compensi per la professione forense nelle cause civili. Il Tribunale e il Consiglio dell’Ordine meneghini trasmettono a tutti i magistrati e gli avvocati locali le tabelle aggiornate, dopo che il dm Giustizia 13/08/2022 n. 147 ha modificato il dm Giustizia 10/03/2014, n. 55. Le modifiche riguardano i soli procedimenti di ingiunzione davanti al Tribunale, di sfratto di morosità e per i decreti ingiuntivi ex articolo 664 Cpc nei procedimenti per sfratto di morosità; il tutto con standard più dettagliati e qualche ritocco verso l’alto, frutto di una «concorde valutazione» fra l’ufficio giudiziario e il Coa e «grazie al prezioso contributo del gruppo di lavoro per il settore civile». La tabella delle spese e dei compensi professionali comprende le spese generali del 15 per cento. Per i procedimenti di ingiunzione del Tribunale, ad esempio, si liquidano compensi per 1.500 euro invece che i 1.370 previsti dai parametri ministeriali nelle cause di valore compreso fra 26 mila e 52 mila euro.

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Una grande operazione che farebbe delle Generali un Leone più forte in Europa. Attraverso un’aggregazione o una acquisizione di una compagnia assicurativa. Secondo quanto rilanciato da Bloomberg, Generali starebbe infatti valutando una serie di potenziali acquisizioni nell’ambito dei suoi piani di crescita, tra le quali figurano almeno otto possibili target. Ci sono Aviva ed Aegon, società la cui capitalizzazione si aggira attorno ai 10 miliardi. Sulla sua lista dei desideri figurerebbe più di una mezza dozzina di società tra cui, oltre ad Aviva (12,5 miliardi di sterline) ed Aegon (9,7 miliardi di euro), ci sarebbero gruppi assicurativi di dimensioni più contenute come Ageas (7,2 miliardi), Baloise Holding (6,6 miliardi), Ergo Group (non quotata), Mapfre (6,3 miliardi), Vienna Insurance Group (3,5 miliardi) e Uniqa (2,5 miliardi).

Nel Rapporto quadrimestrale sul mercato dei contratti pubblici con cui Anac, guidato da Giuseppe Busia, mette sotto i raggi X il settore degli appalti – e che il Sole24Ore ha visionato in anteprima – c’è un numero che più di altri salta agli occhi nella lunga fila di dati che fotografano il settore dei servizi, lavori e forniture. Ed è quello che segnala un vero e proprio boom nel valore dei contratti sottoscritti tra maggio e agosto 2023: ben 117,5 miliardi di euro (86,7 nei settori ordinari e 30,8 in quelli speciali), una cifra che batte tutta la serie storica precedente, anche il record di 108,7 miliardi raggiunti tra maggio e agosto dell’anno precedente, in pieno Pnrr.
Da qualche anno si parla di “ansia finanziaria”, diffidenza nella gestione dei propri soldi, in gran parte dovuta alle scarse competenze in materia finanziaria. La situazione è stata messa in evidenza di recente dal 4° Rapporto Assogestioni-Censis su «Le competenze finanziarie delle diverse generazioni di risparmiatori», dal quale emerge che il 49,3% dei risparmiatori dichiara che occuparsi di risparmio e investimenti gli provoca ansia e preoccupazione. Secondo la rilevazione dichiara di avere questo stato d’animo rispetto alla gestione dei risparmi il 50,7% dei giovani, il 45,6% degli adulti ed il 54,4% degli anziani.
Secondo l’Istat il rischio di povertà è diminuito di 1,2 punti, dal 20% al 18,8%, e l’indice di Gini che misura la disuguaglianza è passato dal 31,9% al 31,7% diminuendo di 0,2 punti percentuali. Nel complesso, l’effetto redistributivo dei trasferimenti ha avuto un impatto maggiore nel Mezzogiorno, dove si registra un calo della diseguaglianza attraverso l’intervento pubblico di 16,9 punti percentuali, rispetto ai 15,2 punti del Nord e ai 14,2 punti al Centro.
Nel 2023 i crimini legati al mondo delle cripto sono calati. La riprova la offre Chainalysis: lo scorso anno il giro d’affari illegale si è assestato a 24,2 miliardi di dollari (0,34% delle transazioni totali), a fronte dei 39,6 miliardi del 2022. Sennonché, al di là del fatto che – in scia alla scoperta di nuovi illeciti oggi non individuati- il dato può aumentare, l’inchiesta di Chainalysis pone l’accento sulle diverse attività contra legem: dal riciclaggio alla truffa fino ai Darknet e il Ransomware.

Handelsblatt

 

Nove anni dopo la fondazione dell’azienda, Julian Teicke lascia la carica di CEO di Wefox, la più grande insurtech europea. Il nuovo CEO sarà il britannico Mark Hartigan, che dall’autunno 2023 è presidente del Consiglio di amministrazione di Wefox Holding. La società lo ha annunciato mercoledì. Da tempo si vociferava che il 37enne Teicke non sarebbe rimasto ancora a lungo al timone della compagnia assicurativa digitale. In un’intervista rilasciata ad Handelsblatt qualche giorno fa, ha risposto in modo evasivo alle domande in merito.