di Francesco Sottile

Si è svolto lo scorso 6 marzo il convegno virtuale “Come restituire attrattività ai prodotti Vita e alle gestioni separate?” organizzato da Itinerari Previdenziali; tantissimi gli ospiti intervenuti, fra cui Maria Bianca Farina – presidente Ania – che ha fatto il punto sull’attuale stato del settore.

Ancora nel 2022 le gestioni separate hanno rappresentato l’unica asset class che ha offerto andamenti positivi; il 2023 purtroppo è stato un anno difficile per tutto il settore vita: da una parte l’aumento dei riscatti dovuto a un rapido incremento dei tassi che ha messo sotto pressione il risparmio garantito, dall’altra le incertezze sui mercati e quello che è accaduto sulle borse globali, che hanno frenato la raccolta dei prodotti unit e mutliramo. Le nostre stime evidenziano per il 2023 un fatto storico, e cioè una raccolta finanziaria netta negativa di oltre 20 miliardi, così come vi sono ancora diverse minusvalenze non realizzate a carico delle gestioni separate. Già alla fine del 2023 abbiamo visto però segnali di ripresa.

Nel 2023 è stata risolta la crisi di Eurovita, diventata acuta soprattutto in conseguenza dei tassi delle gestioni separate. Grazie a un intervento delle prime 5 compagnie del mercato gli assicurati non hanno perso un centesimo, anzi, durante l’intero periodo della crisi hanno continuato a vedersi retrocessi gli interessi su tutte le polizze: questo è un fatto rilevante che testimonia la correttezza, la solidità e l’affidabilità del nostro mercato.

È ripresa la nuova produzione dei prodotti tradizionali; il nuovo contesto dei tassi di interesse ha rivitalizzato l’offerta di ramo I; oggi vediamo che i prodotti di ramo I crescono mentre quelli di ramo III registrano ancora difficoltà di raccolta. I prodotti di ramo I stanno crescendo grazie anche a formule innovative; in questo contesto complesso le Compagnie continuano a promuovere processi di innovazione importanti, anche sul piano dell’offerta commerciale.

Sono nate le nuove gestioni separate con un fondo utili, che consentiranno alle imprese di accantonare gli utili ottenuti in periodi favorevoli per attribuirli agli assicurati in maniera meno propizia; così si può perseguire in maniera più efficace la possibilità di garantire nel tempo un’equa partecipazione degli assicurati ai risultati finanziari positivi delle gestioni separate. È una forma di innovazione strategica del nostro settore, che rende più stabile il rendimento e più sicuro l’investimento.

Siamo convinti che se ragioniamo nel medio termine la sicurezza e la stabilità dei rendimenti dei nostri contratti rivalutabili permettono già oggi – ma ancora di più in futuro – di competere con gli strumenti alternativi disponibili. La sicurezza del rendimento e la stabilità della valutazione costituiscono di gran lunga la caratteristica più ricercata dalla clientela retail.

L’innovazione sul mercato non può che essere accompagnata da elementi di riforma del quadro normativo: devono essere create le condizioni regolamentari per il rilancio delle offerte del risparmio garantito. Il fondo utili in tal senso dovrebbe essere introdotto anche per l’intero portafoglio (non solo quindi per le nuove emissioni). C’è un’altra esigenza molto forte che le nostre compagnie stanno esprimendo, e cioè quella di autorizzare, da parte del nostro regolatore, misure che permettano all’impresa di reperire liquidità.

Credo che bisogna uscire dalla garanzia di restituzione del capitale in ogni situazione, ma dovremmo pensare di introdurre un sistema di garanzie variabili nel tempo, ancorate agli andamenti dei tassi risk free.

Le Compagnie si aspettano un intervento anche per quanto riguarda le norme dei prodotti unit linked; la normativa sottante a queste polizze è molto datata, c’è una consultazione in atto. Dobbiamo cercare di cogliere le opportunità che si concilierebbero bene con la natura di investimento di lungo periodo dei prodotti assicurativi connessi all’andamento dei fondi di investimento”.

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