L’invecchiamento degli agenti e dei broker è motivo di cambiamenti strutturali in tutta Europa. Anche l’Eiopa lo ha riconosciuto

Nella sua seconda relazione di follow-up sull’attuazione della direttiva IDD, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) mostra che prosegue la tendenza alla diminuzione del numero degli intermediari. Nel 2022 gli intermediari assicurativi registrati in Europa erano ancora poco meno di 797.000. Ciò rappresenta una diminuzione di 50.000 intermediari rispetto al 2018.

In base ai vecchi rapporti dell’EIOPA, dal 2013 sono scomparsi dai registri oltre 400.000 intermediari. Ciò corrisponde a circa il 34%. Sebbene le cifre non siano mai del tutto congruenti tra le varie relazioni dell’EIOPA, poiché a quanto pare sono state apportate più volte correzioni successive, ciò non cambia la tendenza a lungo termine.

Le ragioni del calo

L’EIOPA cita diverse ragioni per questo trend. Tra queste, l’invecchiamento demografico della comunità degli intermediari dovuto alla mancanza di giovani talenti, l’aumento dei requisiti normativi per la professione di intermediario e la crescente pressione competitiva delle forme di intermediazione online.

Vi è anche un’indicazione di crescente consolidamento e professionalizzazione: la percentuale di persone giuridiche tra gli intermediari registrati è in continuo aumento. Attualmente è pari al 24%, rispetto al 16% del 2016. Tuttavia, questo dato è solo in parte sorprendente, poiché le persone giuridiche sono naturalmente attive sul mercato da molto più tempo rispetto alle persone fisiche. Di conseguenza, la percentuale di persone giuridiche tra i broker registrati è aumentata della metà. A causa del contemporaneo calo del numero di broker, ciò corrisponde solo a un aumento del 17% delle persone giuridiche.

Strutture di intermediazione molto diverse

Un altro dato mostra quanto siano diversi i mercati degli intermediari in Europa. In 15 dei 24 Paesi analizzati (Stati membri dell’UE e Paesi associati), gli agenti esclusivi e plurimandatari dominano il mercato. In cinque Paesi, la maggior parte degli agenti sono registrati come subagenti di altri agenti (Italia, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria), mentre in Francia non esiste un canale di distribuzione dominante. Solo tre Paesi (Belgio, Paesi Bassi e Liechtenstein) sono dominati da intermediari assicurativi incaricati dal cliente.

Da questa panoramica manca la Germania, dove il registro degli intermediari non registra se un agente ha un contratto di agenzia diretto con uno o più assicuratori o come subagente con un altro agente (principale). Né è possibile riconoscere se un broker registrato agisce effettivamente come broker sul mercato o solo come subagente di un broker. Una riforma delle norme tedesche sulla registrazione potrebbe porre rimedio a questa situazione, attesa da tempo.