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Incontro con Giuliano Basile, CEO di Benpower.

di Filippo De Bellis

Incontriamo Giuliano Basile, amministratore dal 1° febbraio 2024 di Benpower, società specializzata in bonifiche e ripristini, proveniente dal comparto assicurativo ove ha rivestito ruoli direttivi-manageriali nel settore sinistri di gruppi multinazionali come Allianz e Generali. Un incontro a tutto tondo con un top manager specializzato in property e casualty sul mondo della gestione delle conseguenze dei sinistri property con un focus particolare su ambiti operativi, collaborazione con assicuratori, soddisfazione del cliente e servizi tecnici offerti.

Domanda: gli assicuratori, come nell’auto con le carrozzerie fiduciarie e con chi fornisce i ricambi, iniziano a privilegiare l’interesse a prestare il servizio al cliente e far riparare/ripristinare il bene piuttosto che pagare il danno?

Basile: la riparazione in forma specifica in altri Paesi ha una penetrazione molto più alta che in Italia. Si tratta una richiesta che spesso arriva, soprattutto in certe zone d’Italia, dai clienti i quali non sempre hanno interesse a percepire un ristoro in danaro e sempre più spesso affermano: io ho avuto un danno, voglio che questo problema mi venga risolto. Per cui le compagnie si stanno attrezzando per offrire questo servizio, un servizio che non sia solo pagare ma ti risolvo direttamente il problema. Basta guardare cosa succede nel campo salute. Il Covid ha aumentato fortemente l’attenzione e oggi le compagnie stanno investendo in cliniche e centri di cura, realizzando cioè dei servizi sempre di più di partnership e di integrazione.

Certo rispetto all’Europa l’Italia è un Paese che da questo punto di vista fa poco sistema, l’offerta è frammentata, l’utilizzo di società specializzate in bonifiche e ripristini oggi è ancora bassa rispetto a quello che accade negli altri Paesi, anche quelli culturalmente e storicamente molto vicini a noi, come ad esempio la Spagna, dove il tema dell’assistenza e delle bonifiche è all’ordine del giorno e chi ha un sinistro la prima cosa che fa chiama l’assicuratore per chiedere il miglior servizio possibile.

Fino ad oggi da noi le compagnie hanno fornito il servizio di liquidazione danni per equivalente e cioè in danaro: utilizzando invece il servizio di ripristino, in caso di sinistro, si contengono i danni, si riducono i tempi e si fornisce anche una soddisfazione molto più alta al cliente che può veramente misurare e pesare il valore di una polizza che ha sottoscritto con la compagnia. Quando, come sistema Italia, si riuscirà a mettere in piedi e diffondere questo modus operandi, ne beneficeranno tutti gli attori perché sarà sicuramente la vittoria del servizio anche nel mondo property per determinati tipi di eventi, sicuramente meno frequenti rispetto all’acqua condotta, ma certamente più importanti in termini poi di percezione da parte del cliente.

Domanda: quali sono le principali tipologie di sinistri sui quali le aziende come la vostra possono intervenire e rappresentare un valore aggiunto?

Basile:. Il target principale sono le aziende, perché per un’azienda vedere il ciclo produttivo interrotto è un dramma. Ci occupiamo anche del risk management e affianchiamo i nostri addetti agli agenti o ai broker che lavorano con noi, andando ad erogare degli assesment sull’esposizione al rischio di aziende piccole, medie e grandi. Ed offriamo poi un servizio di verifica dell’organizzazione esistente e di identificazione dei rischi. In ogni caso anche le attività commerciali e le abitazioni sono al centro del nostro operato, tanto che le richieste di intervento in ambito privato nel corso degli anni sono diventate sempre più rilevanti.

Anche gli eventi naturali fanno parte della nostra attività: ad es. le messe in sicurezza delle coperture sono attività usuali e in questi anni la domanda su questi tipi di interventi sta diventando molto forte.

Domanda: una recente indagine dell’Ivass ha evidenziato la scarsa cultura assicurativa in Italia: noi che veniamo dal mondo claims sappiamo bene che, in caso di sinistri property, spesso l’assicurato, e qualche volta anche l’intermediario che deve dargli le prime indicazioni, non sappiano bene come comportarsi nell’immediato e per esempio, non si intervenga in modo appropriato per salvare il possibile, così come il perito incaricato tardi a effettuare il primo sopralluogo, lasciando il danneggiato in un’attesa che può aggravare il danno. Pensa che accordi con le compagnie di assicurazioni che prevedano la chiamata diretta d’urgenza di società di pronto intervento d’emergenza possano da un lato ridurre i disagi e gli errori e dall’altro contenere i costi per le compagnie?

Basile: ci sono due temi da evidenziare sull’argomento. Il primo è che già oggi si opera con accordi con diverse imprese e strutture di agenti e di broker del mercato assicurativo italiano, accordi i quali prevedono servizi prioritari rispetto alle attività normali, ma si lavora tantissimo anche su chiamata e segnalazione che arriva dal cliente danneggiato il quale nell’immediato non sa come agire per il meglio. L’offerta di attività di pronto intervento d’urgenza è ampia, lavorando sia per dare un servizio ai clienti, sia in stretto contatto con le compagnie assicurative. Gli accordi con le compagnie mirano a garantire un intervento che sia corretto in termini di attività da effettuare e, ovviamente, anche la serietà di lavorare in sintonia e intesa con assicuratore e periti. Si garantisce la messa in sicurezza delle prove e quindi la non dispersione/cancellazione di quelli che possono essere elementi importanti per la ricostruzione assicurativa del danno, ma è necessario anche garantire poi un occhio attento su quelli che possono essere i rischi di eventuali frodi in ambito assicurativo e, lavorando soprattutto in stretto contatto col mondo peritale e con gli agenti, occorre garantire un processo che scorra più liscio, un processo che veda protagonisti persone che sanno quello che fanno, e, come tutti gli operatori specializzati in questo settore.

Il secondo tema è che nel momento in cui vai a intervenire soprattutto in emergenza e poni in essere le prime attività, occorre garantire la sincronizzazione del lavoro con l’assicuratore per tutelare al meglio il danneggiato senza errori. Chi opera in questo campo, è avvantaggiato nella relazione e nel rapporto con le imprese di assicurazione e i loro periti? No. In altri Paesi ci sono sicuramente dei livelli anche più spinti proprio di orchestrazione e di coordinamento con i periti degli assicuratori, ma lavorare da decenni coordinandosi con loro comporta un vantaggio nei rapporti e nel modo di operare, così come con le compagnie convenzionate con dei protocolli relativi anche al modo di lavorare insieme.

Domanda: parliamo di eventi naturali, alluvioni e incendi in particolare che provocano danni gravi ad abitazioni e aziende. Non solo l’Italia ma tutta la parte più mediterranea dell’Europa sta subendo questi eventi climatici avversi improvvisi, passando da un caldo feroce e incendi ad alluvioni catastrofali. Qual è l’apporto che il vostro comparto può dare anche in vista dell’obbligo per le imprese, al 31 dicembre 2024, di dotarsi di assicurazioni per gli eventi catastrofali? Ritiene che il vostro comparto si stia adeguatamente attrezzando per far fronte a questo più allargato campo di operatività?

Basile: questa è una attività che già rientra tra quelle nostre istituzionali, la gestione delle emergenze. Sta cambiando la magnitudo di queste emergenze, perché l’intensità dei fenomeni atmosferici in questo Paese ci sta facendo diventare sempre più simile a un Paese del centro Europa dove il tema dell’acqua è un tema prioritario nelle agende di tutte le compagnie assicurative. L’emergenza è l’attività prioritaria, si lavora 24/24 h e 7/7 gg con cantieri che ogni giorno partono e altri che si chiudono; sono necessarie persone che si occupano di incastrare tutta la pianificazione. Già ora rispetto al passato bisogna essere più pronti ad assorbire i picchi e la diversificazione, anche in termini geografici al di fuori anche dall’Italia. È importante poi l’altro aspetto di cui parlavamo, lavorare cioè con periti e compagnie di assicurazioni ai processi per offrire un servizio che sia fortemente integrato su alcuni aspetti degli eventi naturali: messa in sicurezza immediata perché se l’acqua entra occorre bloccarla e se vi è un tetto scoperchiato occorre chiuderlo. La stima di quello che è l’entità del danno e tipo di intervento da attuare sono inoltre elementi da dare immediatamente alla compagnia per valutare la magnitudo del fenomeno, ma anche per dare poi al cliente il tempo di capire quando e come poi pianificare le attività. In questo noi riteniamo di offrire un servizio in aggiunta a quello che già le compagnie normalmente fanno e possa gestire questi picchi che colpiscono tutti gli attori, dal liquidatore al perito alle aziende che intervengono sul terreno, quindi sicuramente le società di bonifica specializzate che già fanno dell’emergenza il loro core business nelle grandi emergenze e che possono fare ancora di più. Oggi è necessario attrezzarsi in tal senso, vediamo con favore il tema dell’obbligo di protezione assicurativa perché tutela aziende e persone e darà l’opportunità a chi opera in questo settore di creare un processo non più stand-alone come oggi, ma un processo integrato di lavoro sincrono fra gli attori coinvolti.

Domanda: In Italia è molto scarsa la preparazione e la consapevolezza, soprattutto delle piccole e medie imprese, sul rischio previsto dalla L. 231/2001 che ha introdotto la responsabilità penale delle aziende. Lei pensa che aziende come la vostra possano dare un contributo concreto agli imprenditori in questo ambito?

Basile: è una materia molto complessa e l’Italia è un Paese che abbonda di norme. Il tema della tutela della sicurezza sul lavoro è una tematica importante e per noi stessi assolutamente fondamentale atteso che lavoriamo perennemente sulle emergenze e quindi gli addetti sono persone che si trovano costrette a operare in luoghi che non sono certo sicuri da alcun punto di vista. C’è bisogno di fare cultura e c’è bisogno di lavorare sul tema della gestione del rischio perché anche su questo noi sappiamo che c’è ignoranza, un termine che non è un giudizio: le aziende non conoscono i rischi e quindi non sono assicurate o non sono assicurate in maniera adeguata, né hanno consapevolezza di come dovrebbero essere correttamente assicurate. Anche sul tema della sostenibilità e di come poi si possa attuare. Sono temi che sicuramente nei prossimi anni vedranno sempre di più la necessità di fornire un servizio il più integrato possibile di formazione e consulenza alle imprese e se si riuscisse a fornirlo in pochi moduli, ciò renderebbe a mio modo di vedere sia la somministrazione che l’apprendimento.

Domanda: Le è già capitato di vedere o di occuparsi di casi particolari di sinistri per i quali siete intervenuti e potrebbe raccontarcelo in modo da rappresentare le attività che avete posto in essere?

Basile:  un caso molto significativo che ho visto appena arrivato in questi giorni è stato quello di un incendio che aveva colpito una piccola fabbrica tipica del nord Italia e l’imprenditore era disperato perché fortemente sotto assicurato e aveva la certezza di dover chiudere l’azienda con 40 o 50 dipendenti che poi sarebbero finiti senza lavoro: un imprenditore che si preoccupa di se stesso, ma si preoccupa delle famiglie per le quali deve dare sostentamento ed era evidente la disperazione che c’era dietro questo evento per la certezza di non farcela e dover chiudere l’azienda. La soddisfazione più bella è stata di poter dire a questo imprenditore “tu lasciaci lavorare, l’assicurazione non coprirà tutto perché tu sei sotto assicurato, ma non stiamo parlando di un intervento che ti mette in ginocchio. Noi ci permettiamo di tranquillizzarti perché tutti i macchinari che hai, potranno essere recuperati e tornare a funzionare”. Ritorna, quindi, l’importanza della cultura del rischio assicurativo e della presenza e professionalità che bisogna offrire ai propri clienti. Ma dall’altra parte ritorna anche la capacità che aziende specializzate in questo settore posseggono e che possono fare la differenza in favore del danneggiato.