S&P Global Ratings ha pubblicato un nuovo report dedicato ai rischi informatici e all’effetto generato sulle assicurazioni e sulla qualità del credito.

Secondo il rapporto, dal titolo “Cyber Risks Feed Into Insurance Pricing And Credit Quality, Say Experts“, le strutture organizzative, la cultura del posto di lavoro e i più ampi ecosistemi di gestione del rischio che si combinano per minimizzare le minacce informatiche sono ancora spesso carenti nelle entità valutate.

“Il costo economico del cyber è superiore a qualsiasi altra stima di perdita economica comparabile, compresi i pericoli come le catastrofi naturali, quindi il potenziale di questo mercato è enorme”, ha dichiarato Simon Ashworth, Chief Analytical Officer, Insurance Ratings, S&P Global Ratings. “E in termini di copertura assicurativa, stiamo parlando dell’1% delle perdite economiche [potenziali] attualmente coperte. Quindi c’è un enorme vuoto di protezione assicurativa”.

La crescita della criminalità informatica e il suo impatto sull’attività economica sono stati illustrati con statistiche chiave, tratte dal rapporto di S&P Global “Cyber Trends And Credit Risks”, pubblicato il 25 ottobre 2022.
Queste cifre sono state sottolineate da una previsione secondo cui il costo globale della criminalità informatica salirà a di 10,5 trilioni di dollari entro il 2025 (quando sarà pari a quasi tre quarti del PIL annuale totale della Cina).
Il rapporto ha inoltre rilevato un aumento del 25% degli attacchi ransomware e un aumento del 26% dei budget medi per la sicurezza informatica nel 2022, e la nostra previsione che i premi assicurativi annuali per le cyber assicurazioni aumenteranno di circa il 25% all’anno fino alla fine del 2025.

Tra gli argomenti affrontati S&P analizza il modo in cui gli assicuratori valutano la preparazione dei clienti in materia di cyber per determinare come possono essere assistiti, il costo dei premi e l’opportunità di offrire una copertura.

Il gruppo di esperti ha anche discusso di come la cybersecurity informi l’analisi della qualità del credito e sia considerata un fattore di cultura della gestione del rischio e di supervisione all’interno della governance.