Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Prosegue a due velocità la raccolta di Anima. La raccolta netta di risparmio gestito in febbraio è stata negativa per 90 milioni mentre quella relativa alle deleghe assicurative di ramo I (che la sgr gestisce per le Poste) è stata positiva per 473 milioni. Da inizio anno il gruppo ha registrato una raccolta netta totale di 416 milioni (in linea con i 2,356 miliardi in tutto il 2022) di cui -75 milioni nel risparmio gestito e +491 milioni nelle ramo I (le polizze Vita tradizionali che hanno come sottostante una gestione separata).
Fuga dai conti correnti, boom del risparmio amministrato, una buona performance del gestito. Così Fineco ha chiuso la raccolta di febbraio, positiva e pari a 870 milioni di euro, per un totale da inizio anno di 1,6 miliardi. Nel mese il risparmio amministrato (che per Fineco non include la liquidità, classificata come raccolta diretta) ha superato il miliardo, mentre i parcheggi hanno ricevuto riscatti pari a 360 milioni. Ulteriori 185 milioni sono confluiti nel gestito.
Permettere alle casse previdenziali di acquistare crediti fiscali generati dal Superbonus e dalle altre agevolazioni edilizie. Quanto meno i crediti dei loro associati. Va in questa direzione uno dei correttivi all’ultimo decreto Superbonus, (relatore Andrea de Bertoldi di Fratelli d’Italia) sul quale sono al lavoro i deputati. Le casse sono oggi equiparate agli enti pubblici e in quanto tali impossibilitate a comprare i bonus, in base a quanto stabilito dal governo con il decreto del 16 febbraio, con un intervento deciso dopo gli acquisti lanciati da alcune regioni e per il timore che il coinvolgimento degli Enti locali potesse avere ripercussioni per il debito pubblico. Ora la Camera studia a una possibile deroga.

Ai fini del risarcimento del danno da caduta rovinosa dell’alunno, non è sufficiente dimostrare che il danno si si è verificato durante l’orario di lezione, ma è necessaria anche la dimostrazione della omissione di controllo o di una “colpa” dell’insegnante. Con queste motivazioni la Cassazione (sentenza n.5118/2023), ha riformato la sentenza del giudice di appello sull’onere dalla prova erroneamente posto a carico dell’istituto scolastico. Durante una gita scolastica sulla neve, una alunna si procurava lesioni a seguito di una rovinosa caduta, mentre sciava in condizioni meteorologiche non ottimali, con conseguente successiva azione risarcitoria nei confronti dell’istituto scolastico, essendo l’incidente avvenuto durante il tempo scolastico e con assenza della vigilanza della professoressa. Il Tribunale di primo grado ha condannato l’Istituto scolastico avendo ritenuto che il danno fosse ascrivibile all’inadempimento degli obblighi di vigilanza gravanti sull’istituto scolastico.
Dal ministero della Salute indennizzi integrali ai pazienti per il danno da vaccino. È incostituzionale la disposizione che fa decorrere il termine triennale di decadenza per fare domanda da quando l’avente diritto ha avuto conoscenza del danno e non da quando ha saputo anche che la lesione è indennizzabile. Lo stabilisce la Consulta con la sentenza 35/2023: dichiara in parte illegittimo l’articolo 3, comma primo, della legge 210/92 che indennizza le vittime delle trasfusioni oltre che delle vaccinazioni obbligatorie (redattore il giudice Stefano Petit
L’indennità riconosciuta dal giudice del lavoro per la reiterata e indebita stipula di contratti a tempo determinato si configura come danno emergente e pertanto non è soggetta a imposizione. In tal senso si è espressa la Cgt di secondo grado del Lazio con la sentenza n. 394/2023. La controversia tra origine da un’istanza di rimborso, presentata da un dipendente, mediante la quale quest’ultimo richiedeva la restituzione delle somme trattenute dal proprio sostituto di imposta sull’indennità risarcitoria ex art. 32 della legge n. 183/2010 (i.e. legge in materia di conversione dei contratti di lavoro da determinato a indeterminato). In seguito al silenzio/rifiuto dell’Agenzia delle entrate, il dipendente presentava ricorso presso la commissione tributaria di primo grado, rilevando il proprio diritto a ricevere il rimborso delle somme trattenutegli a titolo di ritenute Irpef, in quanto l’indennità ricevuta aveva natura di danno emergente. La Ctp respingeva il ricorso, ritenendo infondate le doglianze del contribuente, poiché nel caso di specie, l’indennità percepita assumeva carattere di lucro cessante e quindi soggetta a imposizione fiscale.
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ha acquistato, tra il 27 febbraio e il 3 marzo, 1,144 milioni di azioni proprie per 21,233 milioni di euro. Ora la compagnia detiene il 3,12% del capitale.

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A un mese esatto dal terremoto in Turchia, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha fornito un nuovo bilancio delle vittime: sono 46.104 i morti, che si sommano agli oltre 6mila in Siria. Nella solaTurchia sono 230 mila gli edifici crollati o inagibili, e tra questi 50 mila sono da abbattere urgentemente. Le persone che vivono nei container, attualmente, sono 800 mila.

Andrà sul tavolo del comitato esecutivo dell’Ania, probabilmente oggi, il dossier di Eurovita, l’assicurazione finita in gestione provvisoria dopo che Ivass ha chiesto a più riprese all’azionista, il private equity Cinven di ricapitalizzarla. Secondo indiscrezioni, oggi dovrebbe infatti svolgersi una riunione dove il tema principale sarà il salvataggio di Eurovita tramite un’operazione di sistema. In base al piano allo studio la compagnia assicurativa dovrebbe essere riportata in acque sicure tramite una ricapitalizzazione alla quale dovrebbero partecipare, su base volontaria, non soltanto le altre compagnie assicurative, ma anche le banche distributrici dei prodotti Eurovita e, infine, lo stesso azionista Cinven: quest’ultimo potrebbe infatti iniettare ulteriori risorse finanziarie, dopo i 100 milioni di euro già programmati coerentemente con l’obiettivo di aiutare la compagnia e il commissario a trovare una soluzione. Sul piatto c’è una ricapitalizzazione fino a 400 milioni di euro per ripristinare un corretto livello di Solvency.
È ufficialmente partito il conto alla rovescia per la telemedicina nel Servizio sanitario nazionale: tra meno di un anno e cioè dal 2024 gli italiani potranno ricevere da casa visite on line, controlli dei parametri a distanza o consulti tra più specialisti sulle patologie di cui soffrono. Il countdown di questa mini rivoluzione annunciata con il Pnrr che sulla telemedicina investe 1 miliardo è scattato con l’assegnazione nei giorni scorsi ad Almaviva ed Engineering della gara per la creazione e la gestione della piattaforma nazionale di telemedicina, l’infrastruttura che guiderà le Regioni nell’erogazione dei servizi. Mentre proprio in questi giorni Agenas, l’Agenzia dei servizi sanitari regionali che è anche Agenzia per la Sanità digitale, sta definendo i fabbisogni (la platea cioè di pazienti e medici coinvolti) per arrivare così ad aprile ai bandi che assegneranno 750 milioni alle Regioni per i loro programmi. Obiettivo è farsi trovare pronti a inizio 2024 quando partiranno le prime prestazioni di telemedicina targate Ssn – prescritte dunque con ricetta del medico (gratuite o con il ticket) – in modo che dall’anno successivo si entri a regime curando on line, come prevede il Pnrr, almeno 200mila italiani.

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Tesla Inc TSLA.O ha dichiarato che sta richiamando 3.470 veicoli Model Y dal 2022 al 2023 negli Stati Uniti perché i bulloni che fissano i telai degli schienali della seconda fila potrebbero non essere stati serrati saldamente, secondo quanto riportato in un documento reso pubblico sabato. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha dichiarato che un bullone allentato può ridurre le prestazioni del sistema di cinture di sicurezza, aumentando il rischio di lesioni in caso di incidente.