Quasi una persona su due ha fatto acquisti online, +6,5% tra 2020 e 2021. Tra il 2020 e il 2022 l’aumento è di 7 punti percentuali.
L’accelerazione maggiore si è registrata tra il 2020 e il 2021 (+4,4 punti percentuali) mentre nell’ultimo anno l’incremento è stato più contenuto (+2,6 punti percentuali).

E quanto emerge dal report dell’IstatCittadini e ICT“, secondo il quale nel 2022 il tasso di diffusione di Internet tra le famiglie residenti in Italia con almeno un componente di
16-74 anni è del 91,4%, valore in linea con la media EU27 (92,5%). Il Paese, quindi, in questi tre anni ha recuperato il gap che lo caratterizzava in passato.

Se si allarga l’analisi a tutte le famiglie residenti sul territorio italiano la quota di quelle che dispone di un accesso a Internet scende all’83,1%. Nelle famiglie composte da soli anziani si rileva infatti una minore diffusione: solo una su due (49,8%) dispone di un accesso, a fronte del 98,8% di quelle in cui è presente almeno un minore e del 93,4% di quelle senza minori ma i cui componenti non siano solo anziani.

In questi ultimi anni, nonostante l’accelerazione nell’utilizzo delle ICT, le famiglie costituite da soli anziani non sono riuscite a recuperare il gap di partenza.

L’analisi territoriale conferma il gradiente Nord-Sud. Il Trentino-Alto Adige (88,9%) e
la Lombardia (86,1%) sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie connesse a Internet; all’opposto si collocano la Puglia (78,2%), la Basilicata (77,5%) e la Calabria (73,6%). Va sottolineato, però, che in questi ultimi tre anni i divari territoriali si sono progressivamente attenuati. Infatti, se nel 2020 la distanza tra il Nord e il Mezzogiorno era di 7,5 punti percentuali, nel 2021 scende a 5,5 e nel 2022 a 4,9.

Tra le famiglie senza Internet, 6 su 10 non ne dispone perché non lo sa utilizzare

La maggior parte delle famiglie senza accesso a Internet da casa indica come principale motivo la mancanza di capacità (59,9%) e il 21,5% non considera Internet uno strumento utile e interessante.
Seguono motivazioni di ordine economico, legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (11,9%), mentre il 7,8% non naviga in Rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo.

Nell’uso di Internet si riducono i divari di genere ma permangono quelli territoriali

Nel 2022 il 77,5% della popolazione di 6 anni e più ha usato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista e il 65,1% si connette giornalmente. L’uso di Internet ha raggiunto livelli prossimi alla saturazione per gran parte della popolazione. Oltre il 90% delle persone tra 11 e 54 anni si è connessa alla Rete negli ultimi tre mesi, scende invece al 57,2% tra le persone di 65-74 anni e arriva al 20,9% tra le persone di 75 anni e più (Figura 1). Tra il 2020 e il 2022 aumenta di 7 punti percentuali l’uso della Rete. L’accelerazione maggiore si è registrata tra il 2020 e il 2021 (+4,4 punti percentuali) mentre nell’ultimo anno l’incremento è stato più contenuto (+2,6 punti percentuali). Tale andamento trova giustificazione con la fine del periodo di restrizione dovuto alla pandemia che, ad esempio, comporta un decremento di 2,7 punti percentuali per la coorte dei 6-10 anni, dovuto in parte alla riduzione del ricorso alla didattica a distanza.

Si consolida invece l’utilizzo del web per la coorte dei 15-19enni. In tutte le altre classi di età si continuano a registrare incrementi sensibili, in particolare per la coorte dei 60-64enni dove si evidenzia l’incremento maggiore (+6,6 punti percentuali). L’analisi temporale evidenzia una chiara tendenza verso una progressiva riduzione dei divari di genere anche se il rapporto con le ICT risulta ancora essere significativamente diverso tra la popolazione maschile e femminile. Nel 2022, infatti, dichiara di accedere a Internet l’80,4% degli uomini di 6 anni e più a fronte del 74,7% delle donne. Va sottolineato però che tale divario è proprio delle fasce di età più anziane (dove la differenza supera i dieci punti percentuali a favore dei primi), mentre fino ai 59 anni le differenze di genere sono nulle e in alcuni casi arrivano a invertirsi di segno.

Anche nel 2022 si conferma il gradiente Nord – Mezzogiorno che rimane pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Nel 2022 Il ritardo del Mezzogiorno (72,9%) è reso particolarmente evidente da uno scarto di 7,5 punti percentuali rispetto al Nord e di 5,5 punti percentuali rispetto al Centro (Tabella 1). Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante, anche perché associato positivamente con l‘età: naviga sul web l’88,6% di chi ha un diploma superiore contro il 74,9% di chi ha conseguito la licenza media. Tra gli occupati, le differenze tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti da un lato e operai dall’altro, negli anni si sono gradualmente attenuate (96,0% contro 88,2%

Internet usato prevalentemente per chattare

Anche nel 2022 si conferma un uso della Rete prevalentemente rivolto all’utilizzo dei servizi di comunicazione. Negli ultimi tre mesi circa 7 internauti di età superiore ai 6 anni su 10 hanno usato servizi di messaggeria istantanea (68,9%), il 60,1% ha effettuato chiamate sul web e il 59,2% ha utilizzato la posta elettronica. Diffuso anche l’utilizzo della Rete per guardare video da servizi di condivisione come, ad esempio, YouTube (55,3%), ascoltare ascolta la musica sul web (45,6%) e partecipare ai social network (45,1%). Il 44,9% utilizza il web per leggere giornali informazioni e riviste online.

Poco meno della metà degli over 14enni usa il web come fonte di informazioni sulla salute

Il 46,1% delle persone di 14 anni e più si è rivolto alla Rete negli ultimi 3 mesi per avere informazioni sulla salute (ad esempio sulle malattie o sull’alimentazione). Inoltre, il 25,1% ha preso un appuntamento con un medico tramite un sito web o una app, il 24% ha consultato il proprio fascicolo sanitario o la propria cartella clinica online e il 23% ha utilizzato il web per accedere ad altri servizi sanitari invece di recarsi personalmente dal medico o in ospedale. La consultazione del fascicolo sanitario elettronico o della propria cartella clinica è l’attività per cui si è registrato il maggior incremento (+8,2 punti percentuali): in particolare la Provincia autonoma di Trento e il Lazio sono i territori dove si riscontrano gli incrementi più elevati, rispettivamente 18,1 e 14,9 punti percentuali.

Una persona su due effettua acquisti online

Un particolare aspetto dell’uso di Internet nella vita quotidiana è il commercio elettronico. Nel 2022 il 48,2% della popolazione di 14 anni e più ha usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista per fare acquisti online. Circa un terzo (32,3%) di queste persone ha ordinato o comprato merci o servizi nei tre mesi precedenti l’intervista, il 10,6% nel corso dell’anno e il 5,3% più di un anno fa. Sono più propensi a comprare online gli uomini (52,4%, il 44,4% delle donne), i residenti nel Nord (52,8%, il 40,3% del Mezzogiorno) e, soprattutto, i giovani tra i 20 e i 24 anni (75,7%). Tra il 2020 e il 2021 si è registrato un incremento di 6,5 punti percentuali nel ricorso al commercio elettronico, grazie all’aumento di utenti che hanno effettuato almeno un acquisto online negli ultimi tre mesi precedenti l’intervista (dal 27,3% nel 2020 al 34,8% nel 2021). Nell’ultimo anno si registra invece un sensibile decremento sia per quanto riguarda l’indicatore complessivo (che passa dal 50,3% del 2021 al 48,2% del 2022) sia per quello riferito all’acquisto negli ultimi tre mesi (dal 34,8% del 2021 al 32,3% del 2022). Tale variazione trova giustificazione nella fine delle restrizioni dovute alla pandemia. Un andamento analogo si registra anche in altri paesi europei, in particolare in Danimarca, Germania, Olanda e Francia.

Gli acquisti più diffusi: abbigliamento e articoli per la casa

Oltre alla frequenza con cui i cittadini ricorrono al commercio elettronico, l’indagine rileva anche la tipologia di beni e servizi acquistati per uso privato via Internet negli ultimi 3 mesi: nel 2022, tra gli individui di 14 anni e più, è più diffuso l’acquisto di capi di abbigliamento, scarpe o accessori (19,4%), gli articoli per la casa elettrodomestici esclusi (10,3%), i film o le serie in streaming o download (8,5%) (Figura 3). Solo per l’edizione 2021 l’Indagine ha rilevato anche informazioni relative ad eventuali problemi riscontrati dagli utenti durante l’acquisto online. Tra coloro che hanno fatto acquisti nei tre mesi precedenti l’intervista, il 73,4% dichiara di non aver riscontrato problemi; il 13,5% indica la mancanza del rispetto dei tempi di consegna, seguono le consegne mancate o erronee o le merci difettose (5,5%). Problemi tecnici sul web durante l’ordine o il pagamento via Internet vengono riferiti dal 4,3% degli utenti, mentre il 3,9% lamenta difficoltà nell’inoltrare reclami e/o risposte non soddisfacenti.