Sebbene il settore assicurativo abbia molto da guadagnare da un’ulteriore integrazione dell’intelligenza artificiale (IA), in particolare in termini di competitività e di miglioramento dell’esperienza dell’utente, essa presenta tuttavia rischi importanti che non dovrebbero essere trascurati.

E’ di questo parere Pierre Fruchard, cofondatore e CEO della società insurtech Coover, il cui intervento è stato pubblicato su L’Argus de l’assurance.

Attualmente, l’uso dell’IA è già significativo nel settore assicurativo, in particolare con le insurtech. È certo che questo ruolo crescerà in modo esponenziale nei prossimi anni, in particolare nella raccolta, nel riutilizzo e nel collegamento dei dati.

Inoltre, il Machine Learning, che è un aiuto concreto nella definizione dei premi e nella riduzione delle perdite, crescerà per analizzare le tendenze assicurative, definire nuovi profili di rischio, adattare le offerte e creare nuovi prodotti. Può essere utilizzata per rilevare le frodi analizzando i modelli di comportamento dei clienti e identificando le anomalie, per automatizzare i processi di sottoscrizione, di reclamo e di assistenza ai clienti.

Uno studio dell’Istituto di ricerca Capgemini ha rilevato che il 73% delle aziende che hanno adottato tecnologie di IA ha riscontrato benefici significativi in termini di redditività. In un’altra indagine condotta da Forrester, le aziende che hanno adottato l’IA hanno registrato un aumento dei ricavi del 5-10%.

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