Gli analisti di Swiss Re hanno avvertito di un peggioramento delle prospettive economiche globali dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, con risultati di stagflazione e recessione ora considerati come l’aspettativa di base.

Data la sua dipendenza energetica dalla Russia, Swiss Re si aspetta che l’impatto immediato sia maggiore per la zona euro che per gli Stati Uniti.

Il riassicuratore stima che il solo shock dei prezzi dell’energia potrebbe portare ad almeno 1 o 2 punti percentuali in meno di crescita del PIL e almeno 1 o 2 punti in più di inflazione nell’area dell’euro.

Ci si aspetta anche che l’inflazione globale aumenti di più e che la crescita rallenti molto più di quanto previsto in precedenza quest’anno, oltre alla stretta delle banche centrali, in particolare negli Stati Uniti.

I rischi per il sistema finanziario

E mentre i mercati energetici sono stati finora l’obiettivo principale, Swiss Re sottolinea ulteriormente l’impatto sul sistema finanziario, dove i rischi di mercato e di stabilità sono destinati ad aumentare notevolmente quando la Russia diventerà effettivamente “non investibile”.

I mercati energetici sono stati il primo condotto dello shock, con i continui picchi dei prezzi che hanno fatto salire l’inflazione globale e abbassato le nostre previsioni di crescita del PIL reale.

Le relazioni di credito e gli investimenti interni in Russia sono ostacolati, mentre le implicazioni dei prestiti collaterali potrebbero ancora manifestarsi, con le sanzioni SWIFT de jure in vigore dal 12 marzo.

“Ci aspettiamo che questo mantenga alta la volatilità nei mercati azionari e obbligazionari e l’appetito per i rifugi sicuri”, hanno dichiarato gli analisti di Swiss Re. “Gli effetti sui mercati finanziari, oltre al conflitto stesso, trascineranno probabilmente la crescita, pesando sulla fiducia delle imprese e dei consumatori nell’economia reale, riducendo così anche la spesa e gli investimenti al di fuori della Russia”.

Le prospettive economiche per il commercio

Guardando al futuro, Swiss Re ritiene che i flussi commerciali siano il prossimo canale chiave da tenere d’occhio, con il commercio in Europa che potrebbe essere interrotto in particolare a causa dei problemi della catena di approvvigionamento.

“L’interruzione della catena di approvvigionamento danneggerà non solo la crescita attraverso la produzione industriale, ma anche l’inflazione globale. Questa inflazione più alta, anche nei prodotti alimentari come i prezzi del mais e del grano, per i quali anche le forniture sono state interrotte, potrebbe a sua volta influenzare la stabilità sociale”, hanno spiegato gli analisti. “Preso insieme, il conflitto in Ucraina aumenta notevolmente la probabilità di scenari economici al ribasso”, hanno concluso.

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