di Paola Valentini
Raccolta in aumento per il risparmio gestito a febbraio. In base ai dati della mappa mensile di Assogestioni, l’industria ha chiuso il mese con flussi netti di 6,28 miliardi di euro dai 4,33 miliardi di gennaio. La spinta è arrivata dalle gestioni di portafoglio che sono tornate in attivo (2,06 miliardi) dopo il rosso del mese precedente (-1,19 miliardi) in particolare grazie alle linee istituzionali (+988 milioni da -2,9 miliardi), mentre le linee retail hanno attirato 1,07 miliardi, da +1,7 di gennaio. In frenata invece i fondi comuni aperti che hanno raccolto 3,9 miliardi da 5,26 di gennaio, in lieve crescita i fondi chiusi (da 269 a 316 milioni). Le tensioni sui mercati ha giocato un ruolo chiave nel rallentare i flussi verso i fondi comuni mentre le logiche della raccolta delle gestioni istituzionali sono meno legate all’andamento dei listini finanziari. Ma l’impatto più rilevante è atteso per il mese di marzo i cui dati permetteranno di capire l’effetto della crisi geopolitica sulla propensione al rischio dei risparmiatori. Per effetto della flessione dei mercati, che l’ufficio studi di Assogestioni quantifica in circa due punti percentuali, a fine febbraio il patrimonio complessivo dell’industria è sceso a 2.508,1 miliardi da 2.551,1 miliardi di fine gennaio di cui 1.232,6 miliardi nei fondi aperti, 79,36 miliardi in quelli chiusi e 1.196 miliardi nelle gestioni di portafoglio (158,3 miliardi retail e 1.037,7 istituzionali). I flussi sono stati trainati dai comparti azionari con 2,17 miliardi seppur in calo dai 2,62 miliardi di gennaio. Saldo in contrazione anche per i bilanciati (1,55 miliardi dai 1,94 di gennaio), gli obbligazionari restano sempre in rosso anche se riducono i riscatti (da -1,37 miliardi a -738 milioni), i flessibili tornano in attivo (da -470 milioni a +175 milioni) e gli hedge chiudono il mese con deflussi per 10 milioni (-20 milioni a gennaio). In frenata pure i fondi monetari con flussi per 767 milioni dai +2,55 miliardi di gennaio.
La raccolta fondi comuni è stata trainata dai comparti di diritto estero (+3,61 miliardi a febbraio dai 5,29 di gennaio) mentre quelli italiani hanno ottenuto 292 milioni ma sono tornati in attivo (-26 milioni a gennaio). Al primo posto Intesa Sanpaolo con flussi di 2,81 miliardi di cui 2,14 riferiti a Eurizon e 668 milioni a Fideuram. Seguono Generali con 1,25 miliardi, Amundi con 688 milioni e Jp Morgan Am con 415 milioni che, con asset pari a 48,29 miliardi, incalza Morgan Stanley la quale resta al momento (tra le società estere senza una rete di distribuzione propria che forniscono i dati mensili di raccolta ad Assogestioni) prima per masse (48,52 miliardi). Blackrock (che non rende nota la raccolta mensile) gestisce poco più di 105 miliardi ma, oltre a non essere aggiornato a febbraio, il suo dato di patrimonio è poco confrontabile con quello degli altri player esteri anche perché include i numeri del business degli Etf (Ishares). (riproduzione riservata)
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