A GENNAIO SALDO POSITIVO PER 4,3 MILIARDI MALGRADO INFLAZIONE E CRISI RUSSO-UCRAINA
di Paola Valentini
L’industria italiana del risparmio gestito inizia il 2022 con il piede giusto, nonostante l’anno si sia aperto con un andamento poco brillante dei mercati per via dei timori di inflazione e della crisi tra Russia e Ucraina. Perciò bisognerà aspettare i dati di febbraio per avere l’impatto della guerra sui comportamenti dei sottoscrittori. In ogni caso gennaio, in base alla mappa mensile di Assogestioni, si è chiuso con una raccolta netta di 4,33 miliardi, un saldo positivo sostenuto tutto dai fondi comuni che hanno ottenuto 5,26 miliardi, ai quali si sono aggiunti 269 milioni dei chiusi, mentre le gestioni di portafoglio sono risultate in rosso per 1,19 miliardi a causa di deflussi per 2,90 miliardi dalle linee istituzionali che la raccolta di quelle retail (1,70 miliardi) non è riuscita a compensare.

In totale però, malgrado la raccolta in attivo, il patrimonio totale dell’industria italiana dell’asset management è sceso a 2,551,1 miliardi dal massimo storico di 2,594,2 miliardi di fine 2021 per via dell’effetto mercato negativo, che l’ufficio studi di Assogestioni quantifica in circa un punto e mezzo percentuale, che ha contribuito ad abbassare il valore degli asset nei portafogli. Di questi circa 1.249 miliardi sono custoditi nei forzieri dei fondi aperti, 79 miliardi nei fondi chiusi e 1.222 miliardi nelle gestioni di portafoglio di cui 160 miliardi nei portafogli retail e 1.062 miliardi in quelli istituzionali.

Sul fronte dei fondi aperti, i flussi maggiori sono andati nei comparti azionari (2,62 miliardi), seguiti dai bilanciati (1,94 miliardi), in rosso invece gli obbligazionari (-1,37 miliardi) e i flessibili (-470 milioni). I fondi monetari, utilizzati per parcheggiare la liquidità in attesa di essere investita nei fondi con portafogli esposti ad azioni e bond, hanno fatto il pieno con 2,55 miliardi. Tale dinamica è segnale positivo del fatto che la diversificazione nelle borse ottenibile con il risparmio gestito è apprezzata in questa fase di volatilità dei mercati. Guardando alla nazionalità dei fondi aperti, il risultato del mese è stato realizzato tutto grazie ai prodotti di diritto estero (+5,29 miliardi), mentre sono in rosso per 26 milioni quelli di diritto italiano.

Tra le singole società di gestione, sul podio il gruppo Generali con 2,02 miliardi, segue Deutsche Bank con 885 milioni (grazie anche agli Etf e alle gestioni retail) e Amundi con 808 milioni. In positivo anche Anima (179 milioni), Mediolanum (103 milioni), Arca (369 milioni), Mediobanca (346 milioni) e Ubs Am (299 milioni). In rosso invece, tra i big, Intesa Sanpaolo (-405 milioni di cui -266 milioni di Eurizon e -139 milioni riferiti a Fideuram), Poste (-214 milioni), Allianz (-414 milioni), Azimut (-185 milioni) e Bnp Paribas (-472 milioni). Per quanto riguarda le società di gestione estere senza una rete di distribuzione in Italia Morgan Stanley ha chiuso il mese con bilancio negativo di 339 milioni (ma resta comunque il primo asset manager per masse di questa categoria con 49,9 miliardi), sono invece positivi i dati di Jp Morgan Am (150 milioni), M&G (126 milioni) e Franklin Templeton (20 milioni). (riproduzione riservata)
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