Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Per affinare lo strumento del Mystery shopping, Ivass tra marzo e maggio dello scorso anno ha svolto 140 visite pilota presso banche e sportelli postali (per quanto riguarda le polizze danni), ma anche presso comparatori online (sull’Rc auto) e nelle agenzie assicurative (sul fronte delle polizze vita). Si tratta di un progetto che come obiettivo finale ha la messa a punto di una metodologia e di un manuale di mystery shopping per Ivass, direttamente utilizzabile anche per gli altri supervisori assicurativi europei. Per questo motivo ha vinto un finanziamento della Commissione Europea e ha visto la collaborazione di Eiopa, Doxa e Pwc.
Continua la crescita dell’Insurtech in Italia. Il crollo registrato da un colosso dell’assicurazione tecnologica come Lemonade che negli Usa è arrivato a perdere più dell’80% del suo valore massimo, con risultati che non riescono a decollare, non sembra scoraggiare gli investimenti in innovazione delle imprese assicurative italiane.
Ufficialmente non ci sono aggiornamenti. L’asta di Cinven per la vendita di Eurovita, il gruppo assicurativo specializzato nel ramo vita, creato dal fondo di private equity a partire dal 2016, con l’acquisizione e l’integrazione di Ergo Previdenza, Old Mutual Wealth Italy (ex Skandia) ed Eurovita Assicurazioni, cui a fine 2019 si è aggiunta anche Pramerica Life spa, è stata congelata dallo scorso giugno. Ma secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza sarebbe spuntato un nuovo contendente che potrebbe convincere Cinven a riconsiderare la vendita delle sue attività assicurative in Italia. Si tratta di Bff Bank, la banca nata nel 1985 su iniziativa delle case farmaceutiche, la ex Farmafactorig.
Il timore di Diess riguarda le materie prime che provengono dai due territori, queste sì fondamentali per la produzione di automobili come dimostra il recente blocco di molti impianti tedeschi. L’Ucraina, per esempio, è responsabile del 50% delle forniture di gas neon, adoperato per la fabbricazione di chip, componenti la cui mancanza è già costata quasi 14 milioni di veicoli.
L’invasione dell’Ucraina potrebbe costare al sistema produttivo italiano una caduta più violenta di quella determinata dalla pandemia. Sebbene sia ancora presto per elaborare previsioni puntuali, Cerved Rating Agency ha fatto una prima stima del possibile impatto della guerra, focalizzandosi sui settori che potrebbero essere più seriamente penalizzati. Nell’aggiornamento del suo outlook annuale, l’agenzia di rating del gruppo milanese ha rivisto al rialzo le stime di rischio di default per le imprese italiane: «Le ostilità militari fra Russia e Ucraina stanno avendo ripercussioni macro-economiche di notevole rilevanza per le imprese italiane.
I mercati si stanno interrogando se il fatto che la Russia intenda ripagare alcuni detentori esteri di obbligazioni in rubli possa alla fine essere giudicato come un default. Gli investitori temono poi che le sanzioni internazionali possano complicare il futuro di 39,7 miliardi di dollari di emissioni sul mercato. La Banca centrale di Mosca ha già avvertito che per ora i bond governativi in mano agli investitori stranieri sono congelati (Bloomberg ha calcolato 29 miliardi di dollari di debito coinvolto).Il mercato degli swap ieri indicava una probabilità (record) del 71% che la Russia diventi insolvente entro un anno e dell’81% entro cinque anni, secondo Ice Data Services. Assicurare 10 milioni di dollari di debito russo per un anno ora costa 5,8 milioni di dollari subito e 100.000 dollari all’anno. Un dato che si confronta con i valori della scorsa settimana per 3,8 milioni di anticipo e di appena 300.000 dollaro l’anno prima dell’invasione russa in Ucraina. Quindi i prezzi sono saliti di circa 20 volte in due settimane.
Azimut conferma quanto annunciato nella stima preliminare di gennaio e chiude il 2021 con l’utile netto più elevato della storia: 605 milioni di euro, in aumento del 59% rispetto ai 382 milioni di 2020. Alla luce di questo risultato, che si colloca peraltro nella fascia più alta della previsione preliminare (600-605 milioni) il cda ha deliberato di proporre all’assemblea di aprile la distribuzione di un dividendo di 1,3 euro per azione, ossia un dividend yield del 6% ai prezzi attuali.
Credem conferma i risultati del 2021 e proporrà in assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,3 euro per azione, in crescita del 50% rispetto all’anno scorso, per un ammontare di oltre 100 milioni di euro complessivi.
  • Generali
VM 2006 srl, società del gruppo Caltagirone presenterà una lista lunga di candidati in vista del rinnovo del board della compagnia triestina previsto nell’assemblea del prossimo 29 aprile.

Assicurazioni, verso un confronto tecnico sui ristori per i risparmi maturati nel 2020. Sul tavolo restituzione dei risparmi da lockdown, allungamento della durata delle polizze e rinunce a franchigie. È questa la linea del Mef sull’utilizzo dei risparmi accumulati dalle imprese assicuratrici nel periodo di lockdown in favore dei cittadini assicurati.
  • Allianz oggi si illumina di meno
Anche Allianz oggi si illumina di meno: la società partecipa infatti alla giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa dalla trasmissione Caterpillar e Rai Radio2 con Rai per il Sociale. Tutte le luci e le insegne della Torre Allianz di Milano, il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani (50), saranno spente dalle 19.45 alle 20.15. Sabato 26 marzo, inoltre, Allianz prenderà parte all’analoga iniziativa internazionale Ora della Terra – Earth Hour promossa dal Wwf, a cui aderisce dal 2009, spegnendo dalle 20.30 alle 21.30 luci e insegne del grattacielo progettato da Arata Isozaki e Andrea Maffei, oltre a quelle dell’altra sede principale di Allianz a Trieste. Gli spegnimenti per M’illumino di meno e l’Ora della terra sono un gesto simbolico, ha spiegato l’azienda, che riafferma l’attenzione di Allianz verso il problema dei cambiamenti climatici e si accompagna a iniziative concrete volte alla riduzione delle proprie emissioni, dal crescente utilizzo di energia elettrica verde nelle varie sedi, a misure di efficientamento energetico. La Torre Allianz è un edificio a basso impatto ecologico certificato LEED Platinum – Commercial Interiors. Nella Torre si utilizzano acqua del sottosuolo per le toilette dei primi dodici piani, pannelli fotovoltaici integrati con energia esclusivamente idro-elettrica e teleriscaldamento, luci a led e illuminazione naturale negli uffici, gestione automatica degli impianti di climatizzazione e di illuminazione, attrezzature per le videoconferenze su ciascun piano dedicato a uffici per ridurre i viaggi di lavoro.

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  • «In cinque anni aggrediti 12 mila sanitari sul lavoro»
In cinque anni, dal 2016 al 2020, sono stati 12 mila gli infortuni sul lavoro per il personale sanitario legati a violenze, aggressioni e minacce: una media di circa 2.500 l’anno. Il dato è stato fornito dall’Inail, in vista della prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che si celebrerà da domani ogni 12 marzo. I più colpiti sono gli infermieri e gli operatori sanitari. I medici rappresentano invece il 5% sul totale dei casi, questo dato però, osserva il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, «va analizzato ed è sicuramente sottostimato». Il 46% di questi infortuni, spiega l’Inail, è concentrato nel settore «assistenza sanitaria», che include ospedali, strutture di cura, istituti, cliniche e policlinici universitari; il 28% è stato registrato nei «servizi di assistenza sociale residenziale» (case di riposo, centri di accoglienza), mentre il restante 26% interessa il comparto «assistenza sociale non residenziale».
  • Generali, stretta sulla lista del board
Il consiglio uscente di Generali stringe sulla «lista del cda» che dovrebbe essere approvata nella riunione di lunedì 14 fissato per i conti del 2021. La definizione è ormai prossima alla conclusione; secondo le indicazioni quanti-qualitative espresse nei giorni scorsi dallo stesso board uscente, avrà una maggioranza di consiglieri indipendenti, con una quota importante di conferme per garantire la continuità nella gestione di una realtà complessa come il Leone di Trieste, con un certo equilibrio di genere, di esperienze internazionali in realtà similari a Generali e arricchita fra l’altro di esperti di digitale e cybersecurity. Entro questi confini si è mosso il board presieduto da Gabriele Galateri per individuare la rosa dei candidati dopo essere passato da una «long list» a una «short list» di papabili. Lunedì la short list si tradurrà in una lista vera e propria. Le sorprese non dovrebbero essere tante, dato che per buona parte la lista è già nota. Il presidente designato è Andrea Sironi, che è appena stato cooptato nel board con Luisa Torchia e Alessia Falsarone al posto dei dimissionari Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin (ceo di Delfin, holding di Leonardo Del Vecchio che ha il 6,3% circa) e Sabina Pucci. I tre cooptati saranno confermati nella «lista del cda» insieme con Philippe Donnet ricandidato ceo per un terzo mandato, e probabili saranno le conferme di Clemente Rebecchini (per Mediobanca, primo azionista con il 12,8%), Lorenzo Pellicioli, Diva Moriani e Antonella Mei-Pochtler. Il programma elettorale è la realizzazione del piano industriale presentato a dicembre da Donnet che punta a remunerare i soci con 5,2-5,6 miliardi di cedole in 3 anni.

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  • La sfida di Caltagirone una lista “lunga” per il cda Generali
Dopo settimane di valutazioni, Francesco Gaetano Caltagirone rompe gli induci e lancia il guanto di sfida per contendere i vertici di Assicurazioni Generali. Ieri VM 2006 srl, società del gruppo dell’imprenditore romano e azionista della compagnia di Trieste, ha dichiarato «la propria determinazione di presentare una lista di candidati in vista del rinnovo del cda della compagnia previsto in occasione della prossima assemblea del 29 aprile 2022». La lista, si legge in una nota, «sarà inclusiva di candidati alla carica di presidente e di amministratore delegato di adeguato standing e di un numero di consiglieri muniti di tutti i requisiti di legge, idoneo a coprire tutte le posizioni del consiglio di amministrazione». In altri termini, il secondo socio di Generali dietro Mediobanca, ufficialmente all’8% ma accreditato di quote fino al 9,9% ormai, depositerà una “lista lunga”. Una dozzina di nomi che, in caso di vittoria nel voto, occuperebbero nove o 10 posti nel futuro cda. La scelta, secondo fonti al lavoro sul caso, è legata agli impegni dell’imprenditore – ha 2,5 miliardi investiti in Generali – oltre che alla disponibilità ricevuta in queste ore da vari professionisti con competenze che agli occhi degli investitori istituzionali possano rivaleggiare con la lista del cda uscente. Generali la diffonde lunedì: la guideranno l’ad Philippe Donnet e il candidato presidente Andrea Sironi.

  • Assicurazioni, il professionista risponde della capienza
  • Si passa dalla logica riparatoria del danno a quella preventiva
Il Piano d’azione per l’economia circolare adottato dalla Commissione Ue l’11 marzo 2020 prevede un quadro strategico per informare e responsabilizzare i consumatori verso prodotti con migliori prestazioni ambientali e di circolarita? e per favorirne l’incremento nei processi produttivi e nelle filiere. Per questo, le imprese devono comprendere la necessità di creazione dei regimi Epr e di loro adesione a questi. Mediante la trasposizione giuridica del principio economico che pone i costi dei danni all’ambiente sul soggetto responsabile, l’Epr diventa uno strumento attraverso il quale il diritto ambientale declina il concetto del «chi inquina paga» il quale, frenando attività ambientalmente non compatibili, persegue fini non più solo riparatori ma anche di prevenzione. In questa logica si pone anche la recente modifica all’articolo 41 della Costituzione sulla libertà di iniziativa economica privata, di cui alla legge costituzionale 1/2022, che non può svolgersi recando danno ad ambiente e salute. La responsabilità Epr non va mai confusa con la responsabilità per la gestione dei rifiuti. I cardini normativi nazionali sono rappresentati dagli articoli 178-bis, 178-ter Dlgs 152/2006.
  • Produttori responsabili del riciclo di prodotti esausti
  • «I Pepp sono una opportunità ma serve un campo da gioco livellato»
  • Investimenti raddoppiati in start up insurtech (ma su livelli troppo bassi)
  • Ccb, partnership con Assimoco
  • Caltagirone, risultati in crescita per il gruppo e lista lunga per Generali