di Teresa Campo
È un quadro in divenire ma ancora confortante quello che emerge guardando al mercato dei mutui. Anche se la Bce non ha ancora ritoccato i tassi di interesse, Euribor e Irs, i parametri di riferimento adottati dai mutui, si sono già mossi. Al rialzo. Per ora di poco, ma con l’inflazione che corre a causa dell’exploit delle materie prime, altri rialzi sono dietro l’angolo. La buona notizia è che, guardando alla classifica redatta da Mutuionline, i migliori mutui anche se oggi un po’ più cari restano ancora a livelli molto convenienti, anzi quasi impensabili rispetto a qualche anno fa. Anche quando ci si spinge sulle durate più lunghe e sul tasso fisso. In cifre, i migliori mutui a 30 anni hanno un Isc (Indice sintetico di costo che include cioè tasso e spese accessorie) tra l’1,4% e l’1,7%, mentre la rata mensile (riferita a un mutuo da 160 mila euro con un loan to value all’80%) oscilla tra 537 e 564 euro. Un mese fa la stessa rilevazione vedeva il tasso dei migliori mutui tra l’1,1% e l’1,55% e la rata tra 515 e 550 euro, con un aggravio quindi tra 15 e 22 euro. Discorso analogo per il mutuo a scadenza ventennale, dove il tasso è passato dallo 0,80-1,20% all’1,30-1,65% attuale, e la rata da 722-750 a 757-783 euro. Variazioni al rialzo anche per i finanziamenti a tasso variabile dove l’Euribor resta comunque negativo. Ora il tasso finale a 30 anni varia tra lo 0,77 e lo 0,87% mentre un mese fa andava da 0,47 a0,84%, con un impatto sulla rata mensile intorno ai 15 euro. Si tratta dunque di pochi euro che però arrivano a 200-250 su base annua e quindi a diverse migliaia nell’intera vita del mutuo, ma soprattutto che potrebbero impedire ad alcuni di non rientrare più nei parametri di rata/reddito: la rata in genere non deve superare un terzo dello stipendio e quindi un rialzo potrebbe ridurre la cifra finanziabile dalla banca. Chi è interessato a comprare è bene quindi che si affretti. Per il resto il mercato dei mutui continua a marciare. I dati di febbraio dell’Osservatorio di MutuiOnline.it confermano la grande attenzione per il settore. L’effetto mutui giovani continua dirompente anche in questa prima parte dell’anno: gli under 36 rappresentano quasi il 50% delle richieste. I mutui con Ltv sopra l’80% sono ai massimi storici (13,4%) con addirittura un +53% rispetto al 2020. Anche gli importi medi richiesti nel trimestre fanno registrare un massimo storico, pari a 146.448 euro. Durate richieste più lunghe rispetto al periodo pre covid: l’aumento degli importi medi e degli Ltv hanno fortemente condizionato questo trend. Aumenta di tre anni la durata media delle richieste di mutuo rispetto al primo trimestre 2020 (da 21 a 24 anni) e le durate sopra i 26 anni sono passate da 25,5% del primo trimestre 2020 a 42,1% (+39,4%). (riproduzione riservata)
Fonte: