Bloccati per precauzione i sistemi di comunicazione digitale con i macchinisti. Atteso nel weekend il ritorno alla regolarità
di Francesco Bertolino MF – Numero 059 pag. 7 del 25/03/2022

L’attacco hacker alle Ferrovie dello Stato sta causando gravi disagi alla circolazione dei treni merci. Mentre il funzionamento di biglietterie e tabelloni veniva gradualmente ripristinato, ieri molti convogli sono rimasti a lungo fermi nelle stazioni di origine. Per evitare la propagazione del virus, infatti, mercoledì Rfi e Trenitalia hanno bloccato in via precauzionale i mezzi di comunicazione digitale con i macchinisti, tornando a sistemi analogici. La decisione ha rallentato il traffico merci, comportando la cancellazione di diverse corse. Nella serata di ieri, a quanto si apprende, la situazione era tornata per il 70% regolare, ma il completo ritorno alla noarmalità non è atteso prima del fine settimana. Per quanto tempestiva, tuttavia, la scelta cautelativa di FS non è priva di conseguenze. Serviranno infatti giorni per recuperare le consegne non effettuate a causa del prolungato blocco dei treni merci. Un intoppo logistico che arriva in un momento di grande stress per le aziende italiane, già alle prese con enormi difficoltà di approvvigionamento dettate prima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina. Anche se la matrice politica non è stata confermata né dall’azienda né dalle autorità, di certo l’attacco hacker alle Fs ha colpito un’infrastruttura strategica per il Paese ed è giunto in un momento di grande vulnerabilità per la logistica. A sferrarlo è stato il gruppo Hive, un gruppo di lingua russa e composto da criminali informatici bulgari e russi. Stando alle prime ricostruzioni, la cybergang sarebbe animata esclusivamente da motivi economici, come prova la richiesta di un riscatto di 10 milioni di dollari in bitcoin per liberare i dati cifrati con il cryptolocker. Considerata l’origine degli attaccanti, comunque, i loro moventi saranno sicuramente oggetto di un supplemento di indagine da parte dell’intelligence e dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Ieri, intanto, la polizia postale ha depositato alla procura di Roma la prima informativa sull’attacco hacker. Sulla base di questi documenti i pm, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, apriranno un’inchiesta per due ipotesi di reato: accesso abusivo a sistema informatico e tentata estorsione. Resta da capire a quali dati abbiano avuto accesso gli hacker nella loro incursione prima che intervenisse il blocco dei sistemi da parte di Ferrovie dello Stato. Il timore è che in quel lasso di tempo i cybercriminali abbiano avuto accesso alle informazioni personali dei viaggiatori. (riproduzione riservata)
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