di Anna Messia
Da Clara Furse, prima donna al vertice della Borsa di Londra a Umberto Malesci, che ha studiato al Mit e ha fondato start up tra gli Usa e l’Italia rivendute a grandi gruppi. Generali definisce la lista in vista dell’assemblea del 29 aprile che sarà chiamata a votare il nuovo vertice della compagnia. Ieri il cda dell’assicurazione di Trieste ha reso noto che oltre al group ceo Philippe Donnet, candidato per il terzo mandato e al candidato presidente Andrea Sironi, già cooptato in consiglio come amministratore indipendente assieme a Alessia Falsarone e Luisa Torchia, la lista sarà composta da Clemente Rebecchini, Diva Moriani, Lorenzo Pellicioli, da Furse e da Malesci, oltre che da Antonella Mei-Pochtler, Marco Giorgino, Sabine Azanco e Monica De Virgiliis, anche loro esperti di tecnologia. In totale i candidati sono quindi 13, con 10 indipendenti. Nomi selezionati «sulla base dei criteri che lo stesso consiglio ha adottato, su parere del Comitato Nomine ad hoc e in aderenza alle indicazioni contenute nel Parere di orientamento agli azionisti del cda», hanno fatto sapere dalla compagnia sottolineando che la lista posizionerà Generali al di sopra della media europea per indipendenza, parità di genere ed età. Oggi è attesa la presentazione della lista di Francesco Gaetano Caltagirone, (azionista Generali con oltre l’8%) pronto a proporre un presidente e un ceo alternativi e oggi saranno anche presentati i conti 2021 di Generali con gli analisti che stimano un andamento migliore del 2019, pre-pandemia. Il risultato operativo e utile, secondo la parte alta della forchetta, potrebbero raggiungere rispettivamente 6 e 3 miliardi. La raccolta lorda, secondo il consensus, sarà 73,6 miliardi contro i 70,7 miliardi del 2020 mentre il risultato operativo potrebbe arrivare a 5,69 miliardi contro i 5,21 miliardi del 2020 e i 5,19 del 2019. Sull’utile netto la media del consensus è 2,81 miliardi (massimo di 3,18 miliardi e minimo di 2,64 miliardi) mentre nel 2020, causa svalutazioni, era stato di 1,74 miliardi e nel 2019 di 2,67 miliardi, e la cedola è prevista a 1,07 euro. La controllata Cattolica nel 2021 intanto ha registrato una raccolta premi a 5,166 miliardi (+9,8%), con un risultato operativo a 300 milioni (-14,7%), un utile netto di 96 milioni rispetto ai 36 milioni del 2020, con un dividendo proposto a 0,15 euro. (riproduzione riservata)

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