Ermanno Comegna
Dal 2022 inizierà la sperimentazione del fondo mutualistico nazionale a copertura dei danni arrecarti dalle avversità di natura catastrofale: lo prevede la proposta Mipaaf del Piano di gestione dei rischi in agricoltura per l’anno 2022, attualmente in via di esame da parte della Conferenza stato-regioni. Gli agricoltori lamentano la crescente difficoltà a sottoscrivere polizze assicurative per la copertura dei danni alle produzioni vegetali e zootecniche, con l’aggiunta di costi crescenti per il pagamento dei premi, con tariffe che, in media, hanno sfiorato il 10% dei valori assicurati nel 2021. Ora si cerca di correre ai ripari con più risorse e più strumenti da utilizzare in Italia nel periodo di programmazione della Pac 2023/27 da dedicare al sistema della gestione del rischio. Dal 2023 si partirà con la novità del fondo mutualistico nazionale denominato AgriCAT, con una originale formula che prevede di risarcire i danni da eventi catastrofali (gelo e brina, alluvione, siccità).

Il costo di partecipazione per gli agricoltori italiani è coperto per il 70% dal contributo della politica di sviluppo rurale e per il rimanente 30% da un prelievo praticato al momento della erogazione dei pagamenti diretti spettanti nell’anno di domanda. In questo modo si cerca di perseguire molteplici obiettivi: garantire una copertura di base a tutti gli agricoltori, per eventi per cui spesso si interviene col fondo di solidarietà nazionale; favorire il raggiungimento di condizioni di equilibrio del sistema delle assicurazioni agevolate; diffondere la conoscenza e l’uso delle pratiche di copertura dei rischi da parte di tutti gli agricoltori, cercando di correggere l’eccessiva concentrazione territoriale.

Il progetto è partito da lontano, durante le fasi iniziali del negoziato per la riforma PAC 2023-2027 e si è concretizzato con la legge di bilancio del 2022, con lo stanziamento di 50 milioni di euro a favore di Ismea, per avviare una fase di sperimentazione del nuovo complesso strumento mutualistico, per poi attuarlo a regime nel 2023. Pertanto, la macchina si è messa in moto, con un periodo di prova da gennaio a dicembre 2022, propedeutico alla impostazione di tutte le fasi del funzionamento dell’inedito fondo mutualistico che rappresenta una novità.

Sono state selezionate 10 province e 11 prodotti agricoli per testare i meccanismi di adesione degli agricoltori, le modalità di combinazione con le polizze agevolate e gli altri strumenti per la gestione del rischio, l’individuazione delle aree colpite dagli eventi oggetto di copertura, le perizie per l’accertamento danni e, infine, il calcolo dei delle compensazioni.

Quest’ultima fase del processo è però solo simulata: nel caso una delle combinazioni provincia/prodotto fosse colpita da un evento avverso (ad esempio la gelata), si arriva a quantificare il danno e il contributo teoricamente da erogare, ma non si esegue l’effettiva liquidazione degli aiuti. Per arrivare a questo, occorre attendere il 2023.

Ermanno Comegna
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