SETTORI DEL GOVERNO GIUDICANO INEVITABILE IL RICORSO ALLO SCOSTAMENTO DI BILANCIO
di Andrea Pira
In alcuni settori del governo lo scostamento di bilancio, finora evitato nonostante il caro-energia, viene ormai definito «inevitabile». La guerra sul suolo europeo esorta ad alzare le difese per arginare le ricadute economiche del conflitto, alcune già tangibili: dall’aumento dei costi del carburante a quello dei generi alimentari, la cui corsa era iniziata prima del conflitto.

L’Italia, assieme a tutti i paesi della Ue è d’altronde stata inserita nella lista dei paesi ostili stilata dal governo russo per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca L’elenco comprende tra gli altri gli Stati Uniti, la Gran Bretagna (incluse Jersey, Anguilla, Gibilterra e le Isola Vergini Britanniche), il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre alla stessa Ucraina. Tra gli ostili anche Andorra, Monaco, San Marino. In concreto il Cremlino permette per decreto di effettuare pagamenti e rimborsare debiti in rubli, pesantemente svalutati sull’euro, anziché nella valuta nella quale il prestito era stato inizialmente esteso o il pagamento era stato stabilito nei contratti commerciali. Un secondo filone di conseguenze riguarda i cittadini italiani ancora in Russia. L’ambasciata nella capitale russa ha raccomandato ai connazionali la cui presenza non sia essenziale di organizzarsi per lasciare il paese, anche considerata la cancellazione e la sospensione dei collegamenti. C’è poi il timore di attacchi cibernetici. Con un comunicato congiunto Bankitalia, Ivass, Uif e Consob hanno alzato il livello di allerta ed esortato i soggetti vigilati a «esercitare la massima attenzione con riferimento al rischio di attacchi informatici». Le authority chiedono anche di valutare «attentamente» i piani di continuità aziendale e la possibilità di prevedere soluzioni di backup offline dei sistemi e dei dati essenziali. Banche, assicurazioni e intermediari sono infatti la lunga mano per monitorare fondi e patrimoni da congelare agli oligarchi russi sanzionati dalla Ue. Nei giorni scorsi «il Comitato per la sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti e continueranno a essere eseguiti nei prossimi giorni», ha ricordato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, da Bruxelles dove ha incontrato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Al momento ammonta a circa 140 milioni il controvalore dei sequestri effettuati. «Vorrei vedere misure analoghe prese da tutti i nostri paesi», ha aggiunto il premier rivendicato quanto fatto da Italia, Francia e Germania. L’altra preoccupazione è mantenere l’economia lungo la traiettoria intrapresa lo scorso anno «anche se questi eventi sicuramente influenzeranno la crescita economica». Ecco perché si ragiona in particolare su nuovi interventi in materia di energia, abbastanza ampi da ricomprendere tutto ciò che rientra in questo insieme direttamente e indirettamente, quindi anche i rincari. Per le valutazioni è ancora presto, ma il ministero dell’Economia non esclude di anticipare il Documento di economia e finanza, dalle cui pieghe – considerato l’andamento dell’indebitamento migliore delle attese – potrebbe arrivare un margine di circa 7 miliardi di euro. Con l’ultimo decreto Bollette, accanto alla scelta di azzerare nel secondo trimestre gli oneri di sistema e i crediti di imposta per le aziende energivore, è già stato previsto che le imprese con comprovate esigenze di liquidità dovuta ai maggiori costi delle bollette possano accedere alle garanzie sui prestiti senza commissioni. La Lega spinge invece per contenere i costi del carburante per settori strategici come pesca e agricoltura. Le istanze dei settori produttivi e industriali sono state intanto raccolte dalla unità di crisi attivata ieri dallo Sviluppo economico. (riproduzione riservata)
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