Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Il 44% delle intese di welfare aziendale sono state sottoscritte in imprese con oltre mille dipendenti, il 69% coinvolge aziende che operano nelle regioni del Nord Italia. Sono alcuni dei trend che emergono dai risultati contenuti nella terza edizione del rapporto «Welfare for People», curato dalla Scuola di alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro di ADAPT e dall’Osservatorio UBI Welfare di UBI Banca (Gruppo Intesa Sanpaolo). Come evidenziato nel rapporto, al cospetto dalla perdurante crisi epidemiologica Covid – 19, a fronte dell’inevitabile sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, le aziende hanno fatto ampio ricorso sia al godimento di ferie pregresse, a congedi retribuiti «ordinari» oltre ai congedi parentali straordinari, introdotti dalla decretazione d’urgenza, fino all’utilizzo degli ammortizzatori sociali ordinari ed emergenziali a tutela del reddito dei lavoratori, sia alle misure di welfare aziendale.
Al fine di potersi considerare responsabile un legale è necessario che nel corso del giudizio venga raggiunta la prova del danno. Lo afferma la Corte di cassazione con ordinanza n. 4655/2021. Il caso di specie trae origine da un provvedimento di rigetto della richiesta risarcitoria, promossa nei confronti di un legale per i danni cagionati nel corso dell’esecuzione di un mandato professionale precedentemente conferitogli dagli attori. I giudici di merito, sia di primo sia di secondo grado, ritenevano la domanda infondata e ne pronunciavano pertanto il rigetto. Gli attori, tuttavia davano ulteriore corso all’azione ricorrendo in sede di legittimità al fine di ottenerne l’annullamento della decisione di secondo grado da parte degli ermellini.
Crescono le richieste di prestiti da parte dei consumatori, sia finalizzati sia personali. Uno dei trend che sta emergendo in quest’ambito è il mondo digitale: sono infatti sempre di più le persone che si rivolgono al web per cercare la soluzione più adatta. Non per nulla sono diverse le piattaforme dedicate: da quelle che consentono di confrontare le offerte di banche e finanziarie, calcolare i costi e la rata e inviare la domanda, fino a quelle focalizzate sul cosiddetto social lending (ovvero un prestito personale erogato da privati ad altri privati su internet).
Le fake news sono lette e non vengono riconosciute. Il 50% degli italiani ammette di avere creduto ad almeno una notizia infondata e l’82% degli italiani non è in grado di riconoscere una cosiddetta bufala sul web. La fruizione di notizie dai siti di disinformazione è cresciuta del 31% a marzo 2020 e del 26% ad aprile 2020.
La situazione illustrata dalle indagini statistiche italiane e internazionali sulla disinformazione digitale si è aggravata durante la pandemia da Covid-19: tre quarti dei giornalisti italiani (73%) si sono imbattuti in casi di disinformazione.
Nel mondo l’utilizzo dell’online banking è aumentato del 26% e quello del mobile banking del 34%. Il 24% dei clienti delle banche italiane ha utilizzato quotidianamente l’internet banking durante la pandemia, il 23% app di servizi finanziari. Il 10% dei consumatori si è iscritto ai servizi online e il 13% a quelli via mobile durante la pandemia. Sono alcuni dei trend che emergono dal Global Retail Banking 2021, report curato da Boston Consulting Group che ha analizzato l’impatto della pandemia sul settore del retail banking.
Il 69% degli istituti finanziari europei ha aumentato il numero di partnership fintech nel 2019, in Italia è il 17% degli istituti ad avere attualmente in corso una partnership fintech per alimentare la propria strategia di open banking. È quanto emerge dall’analisi condotta da Tink, piattaforma di open banking tra i leader in Europa.
Secondo gli esperti, si tratta di numeri destinati a crescere nell’anno in corso, attraverso collaborazioni che aiutino le banche ad affrontare processi finalizzati a migliorare l’esperienza del cliente. Le istituzioni finanziarie che non abbracciano il passaggio dall’analogico al digitale, dunque, rischiano di rimanere più di un passo indietro. La pandemia ha accelerato l’evoluzione, spostando ogni business online e di conseguenza velocizzando il processo di digital transformation.
Calano i crediti deteriorati in Italia. A dispetto delle aspettative, la pandemia non ha messo al tappeto la capacità delle imprese di ripagare i propri debiti. A certificarlo sono i dati elaborati dal Cerved e dall’Abi che hanno mostrato una inaspettata discesa dello stock di crediti deteriorati accumulati dalle banche italiane. Numeri frutto delle operazioni di cessione di portafogli di Npl (Non performing loans), ma anche dal calo dei nuovi flussi di crediti deteriorati. «Le misure di contenimento finora hanno funzionato bene, minimizzando l’impatto sul settore bancario ed evitando fallimenti a catena», ha dichiarato Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved. «Ora però viene il difficile: il Covid ha impresso una forte accelerazione ad alcune tendenze, come la digitalizzazione, che hanno il potenziale di cambiare la struttura della nostra economia. È necessario selezionare gli interventi, favorendo una transizione verso le imprese e i settori più produttivi: Cerved è pronta a supportare le istituzioni e le banche a prendere decisioni basate su informazioni affidabili, puntuali e con una forte capacità prospettica».

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  • Del Vecchio e Caltagirone a braccetto nella marcia sul future delle Generali
“Ognuno per la sua strada in modo indipendente”. Ma l’obiettivo dei due imprenditori è lo stesso: dare una scossa al Leone di Trieste per valorizzare il loro investimento. Il terzo mandato di Donnet potrebbe diventare realtà grazie a una lista con nomi di alto profile graditi al mercato, in modo da ridurre il potere di intersizione dei due grandi azionisti
  • Più sportelli, risparmio e polizze. Come sarà l’Unicredit di Orcel
Il manager che si insedierà tra un mese troverà un’azienda che in Italia, dove ha la maggior quota degli attivi, ha quasi azzerato i profitti e vede allungarsi le distanze da Intesa Sanpaolo. Potrebbe mirare a sportelli in più comprando Mps, Banco BPM o altro?  O più probabilmente ad acquisizioni o partnership nel risparmio gestito ma anche nella bancassicurazione
  • Emergenza sanità, non solo Covid. In aumento le patologie trascurate
Uno studio realizzato dal provider di analisi Iqvia, in collaborazione con Farmindustria, mette in luce i buchi del sistema salute, dalle malattie cardiache a quelle respiratorie sino ai tumori. Secondo l’Istati l’Italia nel 2020 ha avuto circa 30 mila morti in più rispetto a quelli attribuiti a Covid. Una conseguenza delle malattie trascurate a causa della pandemia
  • “Un ecosistema di servizi innovativi. Così la telemedicina di Axa è inlcusiva”
La piattaforma Salute usa l’intelligenza artificiale su 4 mld di dati, 35mila sintomi e 900 malattie. Poi una vasta offerta hi-tech fino all’assistenza a casa. “Il sistema permette di soccorrere molti più pazienti”, sottolinea Patrick Cohen, group ceo della compagnia in Italia

  • Il lusso di Exor : un family office da 30 miliardi e i consigli di John
La sfida sarà duplice. Traghettare i business tradizionali — l’auto, i trattori, le attività editoriali e le riassicurazione — verso il 21esimo secolo con la spinta alla rivoluzione del digitale e dell’elettrico. E sostenere quelli più giovani, sfruttando il potenziale di crescita dimensionale e sui mercati internazionali. Il punto sulla strategia, il presidente di Exor John Elkann, lo farà poco prima dell’assemblea del 15 aprile quando invierà la Lettera agli azionisti, una comunicazione al mercato, in linea con la strategia delle società americane, ben rappresentata dalla missiva di Warren Buffet per la sua Berkshire Hathaway, che è stato spesso fonte di ispirazione per il nipote di Giovanni Agnelli. Lo farà dopo un anno in cui Exor ha portato la sua Fiat Chrysler alle nozze con Psa sotto le insegne di Stellantis della quale la holding ha il 14%. Ma ha anche investito tra moda e lusso, puntando un chip del valore di oltre mezzo miliardo sui tacchi a spillo della maison della francese Christian Louboutin e poi scommettendo 80 milioni sulla griffe cinese Shang Xia, fondata dieci anni fa dalla stilista Jiang Qiong Er e cresciuta fin qui con l’aiuto del gruppo Hermès. Il risultato? Elkann scatterà per gli azionisti la nuova fotografia di gruppo tra poche settimane e i numeri precisi sono ancora in via di elaborazione, ma se l’immagine fosse ripresa adesso restituirebbe un valore del Nav, il Net asset value (valore degli attivi meno il debito) poco sotto i 30 miliardi di dollari, 29,8 per l’esattezza, che si confrontano con i 22,4 miliardi del primo semestre. Segno che — dice il mercato — la holding sta tornando ai valori pre Covid.
  • Aziende all’estero attente al meteo. A rischio 270 miliardi
Tra i rischi per le imprese italiane che esportano, uno è in crescita eclatante ed è stato finora sottovalutato: quello ambientale. La possibilità, in generale, che un Paese meta dell’export (e le aziende che lì investono) subisca dei danni per l’eccessivo rischio climatico e le sue componenti (alterazioni della temperatura, tempeste, dissesto idrogeologico) era valutata in media intorno al 27,5% nel 2019, con danni calcolati in circa 175 miliardi di dollari (già in aumento dai 131 miliardi del 2015). Se non s’interverrà con politiche specifiche, dal Next Generation Ue all’accordo di Parigi per il 2030, ma anche con il prossimo Cop26 a Glasgow, nel 2050 il rischio climatico potrà impennarsi con un carico di danni di circa 270 miliardi di dollari, un incremento del 54%. E non serve andare sull’Annapurna per essere travolti, in senso figurato, dallo scioglimento dei ghiacciai. Succede anche in Europa. Il dato dei 270 miliardi, indicativo e per proiezione ipotetica, si calcola in base alla Mappa dei rischi 2021 di Sace, la società guidata dall’amministratore delegato Pierfrancesco Latini e presieduta da Roberto Errore, in corso di trasferimento da Cdp al Tesoro, che assicura i crediti delle aziende esportatrici. Lo studio, presentato nei giorni scorsi e alla quindicesima edizione, è stato condotto quest’anno in collaborazione con la Fondazione Enel e proprio per questo tratta tre nuovi argomenti, legati al piano Next Generation Ue: la sostenibilità, l’ambiente, il benessere. Per ogni Paese, è stato sviluppato un indicatore di rischio che riguarda il cambiamento climatico, e sono stati assegnati punteggi allo «scenario di benessere e al contesto della transizione energetica», dice il report. Ciò che ne esce chiarisce l’impatto delle variazioni climatiche sull’economia.
  • Banca Generali alle elementari
L’Italia è uno dei Paesi al mondo che, anche durante la crisi, ha saputo mantenere un elevatissimo tasso di risparmio pr o capite. Questa invidiabile capacità, confermata nel tempo, non è però accompagnata da un livello di conoscenze di investimento tali da far fruttare adeguatamente questa vera grande potenzialità degli italiani. Il mercato lo dice a ogni trimestrale: i clienti chiedono consulenza alle loro banche, sia per scegliere gli investimenti più opportuni, sia per la programmazione finanziaria. Infatti, sono sempre più numerosi i risparmiatori che portano il loro interesse dalle banche tradizionali a quelle specializzate. Nasce in questo contesto e con finalità prospettiche Un salvadanaio per amico, l’iniziativa didattica dedicata da Banca Generali alle scuole primarie del Lazio all’interno del programma di cittadinanza economica «Economiascuola Kids», realizzato dalla Feduf, la Fondazione per l’educazione finanziaria e il risparmio, che prevede un incontro online con i bambini, collegati da scuola tramite Lim o da casa nella settimana dal 22 al 26 marzo. L’incontro, della durata di circa 90 minuti, stimolerà nei bambini una prima riflessione sul valore del denaro e sulla necessità di gestirlo responsabilmente per sé stessi e per la comunità in cui sono inseriti, in un’ottica di cittadinanza consapevole. Si arriverà così a fornire la percezione dell’importanza del risparmio e del valore del denaro attraverso il gioco, con la scoperta dell’importanza del salvadanaio.
  • Hacker, effetto lockdown
È allarme rosso. Nel mirino del cybercrime ora ci sono la Pubblica amministrazione e gli ospedali, oltre a servizi finanziari e imprese. Attacchi più sofisticati e più frequenti (91 contro la Pubblica amministrazione e 81 contro la finanza) che sfruttano il periodo di crisi provocato dalla pandemia. Il picco è stato a fine anno. «Tra ottobre e dicembre del 2020 abbiamo registrato 237 crimini informatici nel Paese, in crescita del 60% dal trimestre precedente e di quasi il 400% rispetto a gennaio-marzo», avverte il rapporto 2021 dell’Osservatorio Cybersecutity di Exprivia (gruppo internazionale di Ict che ha acquisito l’81% di Italtel) rilasciato il 24 febbraio. Il settore sanitario ha subito il 12% dei crimini informatici, balzando al terzo posto, indica il rapporto Clusit. «Quando il data-base di un ospedale viene criptato da un cyberattacco le attività vengono bloccate per giorni, i danni sono enormi, non solo economici, anche umani — dice Domenico Raguseo, responsabile Cyber-security di Exprivia, uno degli autori del rapporto Clusit —. Nel settembre scorso c’è stato il primo caso grave che ha colpito un ospedale di Düsseldorf, provocando la morte di un paziente».

Quanto costa la polizza antifrode

Per le aziende e i professionisti si va da 400 a 4mila euro all’anno. Il premio sale se si includono i rischi più sofisticati. Cosa prevedono le polizze per i professionisti e le aziende? In generale offrono una risposta ad un incidente informatiche che prevede un servizio di pronto intervento per assistere l’azienda nel blocco dell’attacco hacker. Poi c’è un rimborso spese per la violazione di privacy e dati aziendali. Tra le opzioni anche una copertura rc per i danni a terzi dovuti a perdite di dati ecc.

  • Banche in campo per l’acquisto del 110% in attesa del via libera al Recovery plan

  • Giro di vite sulla vendita di assicurazioni al telefono
I parlamentari sono tornati a lavorare per inquadrare le procedure della vendita al telefono. Previsti diversi dispositivi volti a proteggere il consumatore dalla vendita spinta di contratti assicurativi via telefono.