Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La Commissione Europea chiama in campo le compagnie assicurative nella gestione dei danni provocati dalle catastrofi naturali e le imprese si preparano all’azione. A muovere per prima è stata l’Olanda, dove di recente è stato firmato un accordo tra l’Istituto Reale per la Salute Pubblica e l’Ambiente e il comparto assicurativo. L’obiettivo, come ha spiegato il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, presentando nei giorni scorsi il piano strategico dell’Unione Europea per adattarsi al cambiamento per il rischio climatico, è di dare un sostegno al settore assicurativo con indicazioni puntuali e aggiornate.
Aprire la discussione sulla flessibilità pensionistica, a partire dagli strumenti già a disposizione. A muoversi è il Partito democratico, che esprime anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, con un progetto di legge presentato alla Camera da Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro, e dalla collega di partito Carla Cantone, già segretaria generale dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil. L’iniziativa intende mettere in fila le soluzioni di flessibilità già adottate, estendendole.
L’utile netto registrato da Berkshire Hathaway nel quarto trimestre 2020 è cresciuto del 23% tendenziale a 35,8 miliardi di dollari. Per la holding d’investimento che fa capo a Warren Buffett l’utile operativo è inoltre salito da 4,4 a 5 miliardi. Nella consueta lettera annuale agli investitori l’Oracolo di Omaha ha rivelato che la società nel 2020 ha riacquistato 25 miliardi di dollari di azioni proprie: un cambio di rotta, considerato che negli scorsi anni il finanziere si era sempre rifiutato di prendere in considerazione il buyback per incrementare la remunerazione dei soci. Sebbene Berkshire abbia effettuato alcuni investimenti nel 2020 – come quello da 8,6 miliardi in Verizon e quello da 4,1 miliardi in Chevron – queste operazioni non hanno intaccato in misura significativa la liquidità disponibile.
  • Nuove nomine nel gruppo Generali
Generali ha finalizzato nuove nomine nella funzione Group Chief Insurance & Investment e nella business unit Asset & Wealth Management. Francesco Martorana ricopre il nuovo ruolo di group chief investment officer e riporta a Sandro Panizza, group chief insurance&investment officer. Inoltre, Bruno Servant va a ricoprire l’incarico di ceo di Generali Insurance Asset M anagement sgr nell’ambito della business unit Asset & Wealth Management guidata da Carlo Trabattoni. Infine nell’ambito della business unit Asset&Wealth Management il prossimo 15 aprile Tim Rainsford sarà nominato ceo di Generali Investments Partners sgr. Il manager manterrà il ruolo di global head of sales di Generali Investments Partners.

  • Anima H. aumenta gli utili
Profitti in aumento per Anima Holding, che ha chiuso il 2020 con un utile netto di 155,4 milioni di euro (+7% su base annua). La raccolta netta è stata positiva per circa 0,7 miliardi e il totale delle masse gestite è ammontato a 194,3 miliardi. I ricavi sono migliorati del 6% a 380,2 milioni. Il cda proporrà un dividendo pari a 0,22 euro per azione. «Un anno difficile come il 2020», ha detto l’a.d. Alessandro Melzi d’Eril, «ha fatto emergere in modo ancora più evidente quelli che riteniamo essere i punti di forza. Il 2021 è iniziato in modo decisamente incoraggiante, in particolare sul fronte dell’attività di gestione, dove molti dei nostri fondi hanno aggiornato i nuovi massimi, imprimendo un’ulteriore crescita alle commissioni fisse e con elevati livelli per quelle d’incentivo già incassate nei primi due mesi dell’anno».
  • Generali
Francesco Martorana è stato nominato group chief investment officer. Inoltre Bruno Servant è il nuovo a.d. di Generali Insurance asset management e Tim Rainsford a.d. di Generali Investments partners.

corsera

  • Banco Bpm, la prossima mossa del risiko con Bper o Unicredit
«Abbiamo parlato con tanti interlocutori perché ci fa piacere e vogliamo parlare con tutti». Così pochi giorni fa Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, parlava delle strade del risiko per l’ex popolare lombardo-veneta. Ma, aggiungeva, «ormai siamo rimasti in pochi». E i pochi, guardando ai gruppi italiani, si riducono fondamentalmente a due: Bper e Unicredit. Dietro le parole di Castagna si intravede un dibattito dentro il consiglio presieduto da Massimo Tononi tra chi propende per l’una o l’altra soluzione. Il mercato è in attesa che da aprile il nuovo ceo Andrea Orcel dia la rotta a Unicredit, su Mps o altrove. Orcel potrebbe valutare un’opa su Banco Bpm, per recuperare terreno su Intesa Sanpaolo-Ubi. È una strada che ad alcuni importanti soci di Banco Bpm come Davide Leone (5%) non dispiacerebbe. Ma c’è anche l’altra strada che Castagna sta valutando: la fusione con Bper, apprezzata anche dal primo azionista della banca emiliana, Carlo Cimbri di Unipol. In Banco Bpm, il fronte di soci italiani — le fondazioni (5%) e gli industriali Remo Girondi, Sandro Veronesi, Dario Tommasi (6,7%) — potrebbe sostenere Castagna nel tavolo con Bologna. La fusione avrebbe senso industriale, con Banco Bpm che porterebbe in dote le jv assicurative con Covea e Cattolica, dalle quali è in uscita. In più c’è il risparmio gestito. Ieri Alessandro Melzi D’Eril, ceo di Anima ha detto che in caso di fusione Banco Bpm-Bper «l’evoluzione naturale» sarà la fusione tra Arca sgr (al 57% di Bper) e Anima, il cui primo azionista è Banco Bpm. C’è però il tema del concambi.
  • Generali, nuove nomine
Generali ha varato ieri nuove nomine: Francesco Martorana è il nuovo Chief Investment Officer, e Bruno Servant è stato nominato Ceo di Generali Insurance Asset Management. Tim Rainsford è il nuovo Ceo di Generali Investments Partners.

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  • Il mercato auto soffre ancora immatricolazioni in calo del 12%
Il mercato dell’auto non accenna a riprendersi. Nel mese di febbraio in Italia sono state immatricolate 142.998 autovetture, con un calo del 12,3% che replica da vicino il meno 13,9% di gennaio. I dati preoccupano non poco gli operatori, visto che sono stati ottenuti in un momento in cui esistono incentivi per auto che rientrano in diverse fasce di emissioni di anidride carbonica. Il centro studi Promotor rileva che sono già stati prenotati 155 milioni di euro di incentivi per l’acquisto di vetture con emissioni comprese fra i 60 e i 135 grammi di CO 2 al chilometro, su un totale disponibile di 250 milioni. «Su questa base si può prevedere che lo stanziamento si esaurirà intorno al 25 marzo. Se in aprile le vendite saranno ancora sostenute dagli incentivi prenotati, da maggio l’accelerazione della pandemia e la fine degli incentivi potrebbe stritolare il mercato», dice il direttore Gian Primo Quagliano. Nessun problema, invece, per gli incentivi previsti per le emissioni da zero a 60 grammi, che dovrebbero bastare per tutto l’anno.

  • Generali riorganizza la divisione risparmio «Più agilità e sinergie»

  • L’assicurazione vita conferma la ripresa a inizio anno
Raccolta netta positiva per 2 mld di euro a gennaio in Francia, secondo i dati della FFA. Se le uscite sono rimaste stabili (11,6 mld), i premi raccolti hanno raggiunto i 13,6 mld, tornando quindi verso la normalità pre-crisi (quando la raccolta era stata negativa anche per 6 mld di euro nel 2020).