INFORTUNI
Autore: Michele Borsoi
ASSINEWS 329 – aprile 2021
Premessa
Se c’è una polizza che conosco bene, quella è certamente la polizza infortuni. Questo è quel che pensa la maggior parte di noi addetti ai lavori. A volte, però, questa certezza cozza contro qualche caso di sinistro che sgretola le più ferree convinzioni.
Il Caso
La questione sorge a seguito della denuncia di un sinistro che riguarda un presunto infortunio causato dalla fuoriuscita di un’ernia inguinale dovuta ad uno sforzo. L’infortunato aveva avvertito una dolorosissima fitta nell’atto di sollevamento a braccia di un sacco di cemento all’interno di un cantiere edile. le Conseguenze L’ernia è stata trattata ricorrendo ad un pronto intervento chirurgico, che ha comportato degenza ospedaliera e periodo di convalescenza.
Le Prestazioni
L’infortunato, a seguito di venti giorni di assenza dal lavoro, invoca l’intervento del proprio assicuratore per ottenere l’indennizzo per i giorni di inabilità temporanea totale e parziale.
Il dubbio
Sollevare un sacco di cemento può essere considerato a tutti gli effetti uno sforzo? Il buon senso mi farebbe subito dire di no, ed anche andando a leggere la definizione data in polizza si evince che il sollevamento del predetto sacco non è ammissibile come sforzo. In verità lo sforzo va inteso non come una qualsiasi azione di forza, ma va considerato come l’impiego improvviso e anomalo di energie muscolari straordinarie per far fronte ad un evento eccezionale ed inaspettato.
L’infortunio
Se il fatto occorso non è ascrivibile come sforzo, ne consegue che l’evento non è dovuto ad una causa fortuita, violenta ed esterna e di conseguenza non possiamo considerarlo un infortunio.
La garanzia
L’esistenza della garanzia dedicata espressamente alle ernie traumatiche o da sforzo non può quindi essere attivata in quanto manca il requisito dello sforzo.
La causa mancante
Ma qual è la causa mancante che di fatto esclude l’indennizzabilità dell’evento? L’evento non può essere ritenuto un infortunio, in quanto mancante della causa “esterna”. La dinamica qualifica palesemente una concausa, in quanto il sollevamento di un sacco di quel peso rappresenta un gesto usuale, soprattutto in considerazione del fatto che l’infortunato svolgendo l’attività edile era quotidianamente sottoposto a questi gesti in modo ripetuto. Probabilmente sono stati proprio i ripetuti sollevamenti effettuati nel tempo a minare la resistenza dei tessuti e a causare, all’ennesimo sollevamento, la fuoriuscita dolorosa dell’ernia.
Quand’è uno sforzo
Volendo esemplificare un’azione che prevede uno sforzo potremmo rinvenirla nell’azione di forza messa in atto per cercare di opporsi ad un veicolo che mossosi accidentalmente rischia di travolgerci; questo può certamente rappresentare l’impiego improvviso e anomalo di energie muscolari straordinarie per far fronte ad un evento eccezionale ed inaspettato.
© Riproduzione riservata