di Anna Messia
Nell’anno della pandemia Generali in Germania ha chiuso con il miglior risultato dei suoi 190 anni di storia nel Paese, staccando una cedola alla casamadre di Trieste di 525 milioni. Numeri che sono il frutto delle operazioni di riassetto avviate nell’ultimo triennio, dice a MF-MilanoFinanza il ceo di Generali Deutschland, Giovanni Liverani, promettendo che, nonostante le incertezze per la pandemia, anche per l’anno in corso utile e dividendo continueranno a salire. «Il 2020, chiuso con un utile netto di 611 milioni, in crescita del 16,5%, e un risultato operativo di 905 milioni, salito dell’8,7%, è solo il primo anno di un’accelerazione verso la crescita destinata a proseguire negli anni futuri», dice Liverani, ricordando le numerose operazioni di riassetto avviate con il suo arrivo alla guida di Generali in Germania ad aprile del 2015. «Avevamo promesso una crescita degli utili, rendendo più efficiente la struttura e ottimizzando le reti distributive. Per questo motivo abbiamo conferito i nostri agenti in Dvag. Ora abbiamo una potenza di fuoco, controllata dalla famiglia Pohl, di cui noi deteniamo il 40%, con quasi 40 mila consulenti e agenti assicurativi», dice. «Poi ci siamo liberati del buco nero delle polizze Vita tradizionali di Generali Leben, che ci ha consentito allo stesso tempo di portare il ritorno sul capitale investito degli azionisti ad oltre il 32% e pagare dividendi straordinari alla casa madre italiana», con una remittance di cassa complessiva di 2,036 miliardi riconosciuta sul bilancio 2019. Presentandosi all’investor day del gruppo nel 2018 Liverani aveva promesso cedole dalla Germania di 2,5 miliardi nel triennio 2019-2021 ma già oggi, considerando solo il primo biennio, il traguardo è stato superato (2,6 miliardi). Se verrà quindi oltrepassato l’orizzonte dei 525 milioni, come annunciato da Liverani, il triennio chiuderà abbondantemente sopra quota 3 miliardi. Risultati raggiunti anche grazie anche alla forte spinta tecnologica. «Avevamo promesso anche innovazione di prodotto grazie all’uso delle nuove tecnologie», continua, aggiungendo che a breve, grazie alla partnership con la start up israeliano Binah, Generali in Germania offrirà un servizio assicurativo, Generali Vital Signs&Care, che tramite l’analisi dell’iride, facendo una semplice foto via smartphone, consente di valutare i parametri vitali, compresa l’ossigenazione del sangue, dato particolarmente importante in caso di Covid-19.

«La Germania, con 14,4 miliardi di premi, è il secondo mercato del gruppo subito dopo l’Italia, ed è un laboratorio delle soluzioni tecnologiche innovative. Le nostre fabbriche prodotto solo molto più simili a Google e Amazon che ad una tradizionale compagnia di assicurazione», dice Liverani. La Germania è stata anche il primo mercato in cui è stato lanciato Generali Vitality, un prodotto salute che prevede sconti in caso di stile di vita corretti, misurati con dispositivi elettronici indossabili, e a breve, con l’italiana Movendo, sarà offerta una copertura assicurativa dedicata agli anziani, che prevede un dispositivo robotico supportato dall’intelligenza artificiale che consiglia alle persone il tipo di ginnastica da effettuare ogni giorno, per evitare infortuni o cadute, particolarmente frequenti in età avanzata. «In coerenza con la strategia impressa da Philippe Donnet al gruppo vogliamo essere partner di vita dei nostri clienti. L’utilizzo dell’innovazione tecnologica ci consente di essere vicino ai nostri assicurati, riducendo il rischio dei sinistri e offrendo servizi immediati nel caso in cui questo si realizzi. Oggi le polizze smart rappresentano circa il 20-25% della nuova produzione», conclude Liverani. «Una strategia che è molto apprezzata dai clienti, che preferiscono usufruire di un servizio rispetto ad un semplice ristoro economico, e che ci ha consentito di chiudere il 2020 con un combined ratio record dell’86% e un Solvency II del 319%». (riproduzione riservata)

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