di Anna Messia
Generali Assicurazioni e Cassa Depositi e Prestiti sono pronte a unire le forze per investire in servizi residenziali e ricreativi per gli anziani, oltre che in servizi di benessere e assistenza. Secondo quanto raccolto da MF-Milano Finanza, a metà febbraio, le due società hanno chiesto alla Commissione europea il via libera per creare una joint venture e nei giorni scorsi è arrivato il disco verde di Bruxelles, in particolare da parte della direzione concorrenza. In ballo c’è la creazione una nuova società che sarà controllata al 50% da Cdp Venture Capital, società di gestione controllata al 70% da Cassa Depositi e Prestiti e al 30% da Invitalia, e da Welion, la società di servizi del gruppo Generali Italia nata nel 2007 e dedicata al welfare, dagli employee benefit alla salute. L’intenzione sarebbe quella di colmare una carenza che si è fatta ancora più evidente con l’esplodere della pandemia per il Covid. Nei mercati anglosassoni le strutture di assistenza per anziani sono molto diffuse. In Italia, invece, nonostante l’alto tasso di invecchiamento della popolazione, gli sforzi in questo settore da parte di investitori istituzionali sono stati ancora limitati. Ora l’iniziativa della prima compagnia di assicurazione italiana, insieme a di Cassa Depositi e Prestiti, promette di accelerare le manovre con un raggio d’azione che sembra ampio. Non limitato infatti alle sole Rsa, le residenza per anziani non autosufficienti ma allargato anche alle cosiddette senior housing, formula abitativa destinata agli over 65 autosufficienti. Anche questo un mercato in grande ascesa in tutta Europa da almeno vent’anni che si è affacciato da poco pure in Italia. I piani dettagliati delle due imprese in questo settore saranno però resi noti solo nelle prossime settimane. Per Cassa Depositi e Prestiti il tema delle abitazioni, in particolare del social housing, è sempre stato centrale e di recente è stato collocato anche il primo social housing bond che le ha consentito
una raccolta di 750 milioni a tassi bassissimi. Non solo. Il cda della spa guidata da Fabrizio Palermo di recente ha dato il via libera al finanziamento di un nuovo fondo. Si tratta del Fia2, il fondo d’investimento per l’abitare, che ha dato nuovo vigore al progetto che era nato nel 2009. Il primo fondo è stato utilizzato per realizzare abitazioni destinate a famiglie con redditi superiori a quelli che danno accesso all’edilizia popolare. Ora la nuova iniezione di capitale, da 500 milioni, servirà a lanciare un nuovo fondo destinato ad allargare il raggio d’azione anche alle residenze per anziani e alla rigenerazione urbana. Ma si tratta di un progetto che viaggia parallelamente all’iniziativa messa in campo con Generali. Anche la mossa di Trieste non è la prima realizzata da una compagnia di assicurazione in questo settore, Nel 2018 Cattolica (di cui Generali detiene tra l’altro il 24,4%) ha dato vita al Fondo innovazione salute (istituito e gestito da Savills Investment Management) con l’apporto di 10 residenze sanitarie per anziani. (riproduzione riservata)

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