di Anna Messia
Sette a sette e due astenuti, palla alla Commissione Europea. L’Efrag, l’organo di consulenza contabile dell’Unione Europea, ieri si è spaccato a metà sul nuovo principio contabile dei contratti assicurativi Ifrs17. destinato ad entrare in vigore a gennaio 2023. La diversità di vedute ha riguardato, in particolare, l’introduzione delle cosiddette coorti annuali delle polizze vita. Secondo lo Iasb, che ha emesso il nuovo principio contabile internazionale nel 2017, dopo oltre 15 anni di discussione, c’è bisogno di un calcolo annuale dei contratti assicurativi stipulati dalle compagnie. Ma secondo le assicurazioni di alcuni Paesi europei, Italia, Francia e Spagna in prima linea, un calcolo annuale sarebbe particolarmente dannoso perché porterebbe subito a conto economico le perdite delle gestioni Vita in negativo, mentre le gestioni in attivo dovrebbero spalmare i guadagni nei diversi anni di vigenza dei contratti. Senza coorti annuali le perdite, invece, sarebbero compensate dai guadagni, senza alcun effetto negativo sul conto economico. Problemi che si presenta soprattutto in quei Paesi ad alta diffusione di polizze assimilabili alle gestioni separate italiane. Posizione che evidentemente è stata condivisa solo da metà dei rappresentanti dell’Efrag e a questo punto la Commissione Europea dovrò decidere da sola, senza avere l’importante supporto del suo organo di consulenza contabile. (riproduzione riservata)

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